L’aye aye è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati. Riconoscibile per il suo aspetto a detta di alcuni bizzarro, per altri bruttino.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo né i primi né gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è il primate del Madagascar, più brutto ma anche tanto dolce.
L’aye-aye (Daubentonia madagascariensis) è una specie di primate imparentato con il lemure. Questo animale misura circa 40 cm, e la coda può arrivare a 15 cm, il peso invece non supera quasi mai i 3 kg ed è proprio questa sua leggerezza che gli permette di saltare da un ramo all’altro, trattandosi di un animale arboricolo.
Possiede orecchie larghe e arrotondate sulla punta, mentre gli occhi grandi, gialli e un po’ sporgenti. Le zampe sono corte e provviste di sottili e lunghe falangi o dita. È dotato inoltre di un terzo dito più lungo e sottile, il quale viene utilizzato dall’animale per scavare nel legno e trovare insetti da mangiare.
La caratteristica dentatura presenta solo 2 incisivi nell’arcata superiore e 2 in quella inferiore, molto forti e modellati a scalpello, con una continua crescita come quelli dei Roditori. Il mantello è ispido di colore bruno-nerastro, che diventa più chiaro sul muso, attorno agli occhi, sulle guance, sulla gola e nelle parti inferiori del corpo; mani e piedi sono neri.
È considerato un animale solitario e per di più monogamo. Possiede un’indole molto territoriale, ragion per cui ognuno ha il proprio territorio all’interno del quale si procaccia il cibo e ogni esemplare marca il proprio territorio con secrezioni delle ghiandole su gola, guance e dei genitali.
Una particolarità in merito al territorio e che quello dei maschi (fino a 80 acri) si sovrappone, mentre quello delle femmine (25 acri od oltre) non si sovrappone mai. L’aye aye possiede abitudini notturne sostenute da una vista più sviluppata quando non c’è una luce naturale.
L’aye-aye è un animale originario del continente africano, più precisamente del Madagascar, con una lieve tendenza a concentrarsi nella zona orientale, dove predilige foreste e piantagioni.
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Per l’aye aye non esiste un periodo definito per accoppiarsi, può riprodursi per tutto l’anno. Il maschio raggiunge la maturità sessuale attorno all’anno e mezzo d’età, mentre la femmina è matura solo dopo il secondo anno di vita. La femmina per far capire al maschio che è pronta si mostra socievole e accetta di stare in compagnia del maschio per 24 ore al giorno.
I maschi nel frattempo iniziano delle vere e proprie lotte mortali, diventando molto aggressivi tra loro. Una volta poi che si è formata la coppia avviene la riproduzione e successivamente passati circa 5 mesi, al termine dei quali viene dato alla luce un unico cucciolo.
Sarà la madre ad occuparsene principalmente, anche se il padre resta sempre nei paraggi per proteggere la famiglia e procurare ogni tanto del cibo al piccolo. Il cucciolo viene poi svezzato a circa 7 mesi d’età ma non si allontana dalla madre prima del compimento del secondo anno. Questo animale in cattività, ha una durata di vita di circa 23 anni.
L’aye-aye è un animale onnivoro, si nutre principalmente di insetti, vermi, larve e pupe d’insetti, ma nei periodi di difficoltà non disdegna la frutta e i semi molto utili al suo organismo per poter equilibrare i suoi bisogni nutritivi. Il modo in cui si procaccia il cibo è favorito dalla presenza del suo dito medio, attraverso il quale l’animale esercita dei colpetti sulla corteccia degli alberi, in modo da recepire suoni sordi che svelino la presenza di una larva al di sotto dello strato legnoso.
Una volta scoperta la presenza dell’insetto, l’aye aye pratica un’incisione nel legno utilizzando i denti mentre con il dito medio tira fuori la preda. La pratica la utilizza per poter estrarre il midollo dal bambù, quindi con i denti strappa la canna e con il dito estrae.
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Raffaella Lauretta
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