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L’Apistogramma agassizii: il ciclide nano più diffuso in acquario

L’Apistogramma agassizii è il ciclide nano più apprezzato per la semplicità d’allevamento. Vediamo: le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.

Apistogramma agassizii. (Foto Adobe Stock)

In un acquario avviato da tempo, il pesce Apistogramma agassizii, è un’ottima scelta per i neofiti, è un pesce che si adatta facilmente a diverse condizioni dell’acqua, ed inoltre si alimenta senza particolari problemi, accetta la maggior parte dei cibi che gli viene somministrato. L’Apistogramma agassizii è un pesce molto tranquillo, si adatta ad un acquario di comunità, l’importante che gli altri pesci siano altrettanto pacifici.

Caratteristiche dell’Apistogramma agassizii

Apistogramma agassizii (Foto Adobe Stock)

L’Apistogramma agassizii è un pesce appartenente alla famiglia dei Cichlidae. È un piccolo pesce colorato, ha la parte superiore della schiena rossa e quella inferiore verde. Ha una fascia nera orizzontale che va dal muso direttamente alla punta della pinna caudale, e corre sotto e parallela al verde della parte bassa della schiena.

La colorazione sotto la banda nera può passare dal blu al verde al giallo. La pinna caudale ha delle linee bianche, blu chiaro e blu più scuro. La pinna dorsale è di colore rosso aranciato con una punta acuminata alla fine.

La pancia e le pinne inferiori del maschio sono di colore marrone dorato. È un pesce dal comportamento socievole e caratterialmente pacifico per niente aggressivo, può tranquillamente condividere il suo spazio con altri esemplari.

Anche se è preferibile evitare l’abbinamento con pesci da fondo, come Ancistrus, Otocinclus e Corydoras. E risulta incerta anche la convivenza tra Ciclidi, l’unico abbinamento consigliato è con Caracidi di piccola taglia, come le specie più comuni del genere Hemigrammus.

Habitat e riproduzione

Acquario ricco di piante (Foto Pixabay)

Il pesce Apistogramma agassizii, predilige acque limpide, bianche e nere sia dal movimento assente che lento. Perciò è possibile trovarlo anche in affluenti, stagni e torrenti, nei quali è possibile trovarci anche foglie cosparse e sul fondo.

Ama fermarsi soprattutto tra la vegetazione sottoriva, con radici e zone ombrose, in acque scure e ricche di acidi umici a causa della macerazione delle foglie, rami ecc.. che ricoprono il fondo. Per poter vedere in natura questo pesce bisogna andare in Sud America, lungo il Rio delle Amazzoni-Solimoes, nel bacino del Rio delle Amazzoni o in Perù al bacino del fiume Capim.

A seconda dell’area geografica da cui provengono, il colore del Apistogramma agassizii può variare. Per quanto riguarda invece la possibilità di tenerlo in acquario, per una singola coppia meglio optare per un acquario sui 70 litri a salire.

Il ph dell’acqua, che dovrà attestarsi massimo al 7,8, non di più e una vegetazione fatta di piante galleggianti che permettono di abbassare l’illuminazione. Il substrato dovrà essere composto da sabbia fine e scura, insieme a rocce e radici per creare un sacco di grotte e nascondigli, uno per ogni femmina presente in vasca.

Questi nascondigli torneranno utili anche per la riproduzione, anfratti e caverne, dove andranno a depositare circa 80 uova. Le uova vengono deposte nella parte alta di una grotta, dove si attaccano, per poi essere curate dalla femmina, mentre il maschio sorveglia e protegge il territorio.

Le uova si schiuderanno dopo 3/4 giorni, a seconda della temperatura dell’acqua. Dopo la schiusa gli avannotti saranno in grado di nuotare, capeggiati dalla madre e la loro crescita sarà al quanto rapida.

Le femmine sono di un colore leggermente più sbiadito che va dal giallo/arancio al marroncino chiaro, tranne nel periodo della deposizione delle uova, dove risultano giallo intenso. Per quanto riguarda invece le misure i maschi sono circa 7/8 cm, mentre le femmine raramente superano i 5 cm.

Alimentazione dell’Apistogramma agassizii

Come nutrire gli avannotti e i pesci adulti (foto iStock)

L’Apistogramma agassizii è un pesce onnivoro, ma principalmente, in natura, la sua alimentazione risulta carnivora. Si nutre maggiormente di invertebrati bentonici, ossia, gli organismi acquatici, sia d’acqua dolce sia marini, che vivono in stretto contatto con il fondo o fissati ad un substrato solido.

In acquario possono essere nutriti con cibo industriale come pellet appositi, assieme a larve di insetti ed artemia. Questo pesce, ha bisogno di essere alimentato più volte al giorno, l’unica attenzione che bisogna avere è di somministrargli solo quello che riesce a consumare in circa 3 minuti.

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Raffaella Lauretta

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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