L’Ukai è una tecnica di pesca tradizionale giapponese, precisamente a Gifu, che usa dei cormorani appositamente addestrati per catturare i pesci. La pesca con i cormorani è un’arte tramandata secondo un inflessibile sistema, detto isshi soden, per cui i segreti e le tecniche vengono insegnate soltanto a uno dei propri figli. Nonostante dal punto di vista pratico la tecnica sia ormai sorpassata, il prestigio dei pescatori Ukai è elevato, tanto che questi hanno il patrocinio personale dell’Imperatore, hanno quindi la qualifica di funzionari statali della Casa Imperiale con il compito di tramandare questa tradizione. Si tratta di una tecnica di pesca utilizzata da oltre 1.300 anni, specie sui fiumi Nagara, Hozu e Uji. Qui la pesca con i cormorani si pratica otto volte l’anno, da metà maggio a metà ottobre, nelle acque del Nagara, uno dei corsi d’acqua più importanti del Paese.
Su ogni canoa di bambù, di circa 13 metri di lunghezza, insieme a 8/10 cormorani, ci sono tre pescatori, che indossano cappelli di paglia e kimono tradizionali di cotone scuro: il maestro cormorano (chiamato “Usho“), il suo aiutante (“Nakanori“) e il guidatore (“Tomonori“).
La pesca con i cormorani avviene di notte: tipicamente sono sei le barche che prendono parte alla pesca, ciascuna dotata di una lanterna a legna e soprattutto dei cormorani, legati alla barca, che si immergono alla caccia dei pesci.
La luce della lanterna attiva i pesci che sono dormienti, svegliandoli e facendoli scappare; è in quel preciso istante che il cormorano si tuffa, fino a raggiungere profondità di 6 metri, e cattura il pesce. Spesso agli uccelli viene messo un nastro di cotone alla base del collo, che non danneggia in alcun modo il cormorano, ma che gli impedisce di ingoiare il pesce. Se l’animale è ben addestrato, è possibile pescare anche senza laccetto. Con il loro becco possono catturare fino a 6 pesci contemporaneamente.
Una particolarità che non tutti sanno è che il cormorano non possiede un piumaggio impermeabile, che lo avrebbe rallentato durante la pesca a causa delle bollicine d’aria nelle piume; quindi nel corso delle modificazioni genetiche il cormorano ha scelto di avere un piumaggio permeabile all’acqua rendendolo molto più veloce nella caccia. L’unica pecca è che finita la battuta di caccia, dovrà spiegare le ali per permettere al piumaggio di asciugarsi.
La bravura del pescatore sta nello svuotare il collo del cormorano dal pesce, compiendo massaggi peristaltici che permettono al cormorano di rigettare il pesce in un secchiello. Le trote che vengono pescate si chiamano Ayu. Le specie di cormorano che vengono utilizzate sono il P. capillatus e i P. carbo.