La nutria è un mammifero che spesso viene associata alla lontra. Vediamo le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione di questo roditore.
La Nutria (Myocastor Coypus) è un roditore mammifero originario del Sud America, si trova anche in Italia ed è comunemente conosciuta anche come miopotamo, topo d’acqua, coipo, castoro di palude o castorino.
Esistono all’incirca 200 varietà di nutrie, la cui differenza più macroscopica consiste nel colore. Quelle più frequentemente osservabili in Italia sono la bruna, la nutria albina (o bianca), quella Groenlandia chiaro e la oro-marrone (che è poi il colore originario della primigenia introdotta in Italia).
La nutria fu introdotta nel nostro Paese, e precisamente in Piemonte, a partire dal 1920 per utilizzare la pelliccia di nutria, con la crisi del settore e la chiusura di numerose aziende, si pensò bene, per evitare i costi di abbattimento degli animali degli allevamenti, di liberarli in natura.
Caratteristiche della nutria
La Nutria ha un corpo compatto e tozzo, i piedi più lunghi delle zampe anteriori con la presenza di 5 dita. Ha una lunghezza di circa 40-60 cm per circa 7-10 kg di peso, con la testa grossa e il muso corto, una coda di 30-45 cm con peli radi, e membrana natatoria che l’agevola nel nuoto.
La pelliccia è di colore bruno-rossastro o bruno-giallastro, molto folta e spessa ed ha un’alta presenza di grasso sotto la cute, tanto da permettere a questo animale di trovarsi a suo agio anche nelle acque più fredde attraversando indenne gli inverni più rigidi.
Ciò che la rende diversa dalla lontra, animale con cui viene spesso confusa e viceversa, sono delle piccole differenze fisiche. Ossia il modo di nuotare, i denti della nutria sono gialli e sporgenti, il pelo irto e spesso. La nutria può restare in apnea per 10 minuti per cercare il cibo o scavare la sua tana.
Gli unici motivi di mortalità, non avendo predatori, è il freddo. Il gelo e la neve rendono inaccessibile il cibo della nutria e ne impediscono il movimento. Tuttavia, il tasso di mortalità è significativo solo se queste condizioni durano per diversi giorni.
Un’altra problematica sono le malattie, sia batteriche che virali, alcune delle quali sono trasmissibili all’uomo e agli animali. In natura la maggior parte di questi animali, non superano il primo anno di vita e raramente vivono oltre i tre anni, mentre In cattività la longevità della nutria è di 10-12 anni.
Caratterialmente la nutria è molto tranquilla, in alcuni casi resa anche domestica. È molto pulita e passa gran parte del tempo a curare il pelo. Non attacca spontaneamente né l’uomo né altri animali, ma reagisce agli attacchi, diventando anche al quanto pericolosa a causa dei suoi incisivi, il cui morso può essere abbastanza doloroso.
Habitat e riproduzione
Ha origini americane e in particolare del Brasile, Bolivia, Paraguay, Argentina e Cile, ma ha conquistato i territori italiani da tempo e specialmente la Pianura Padana, il basso Veneto, la zona adriatica fino all’Abruzzo, Lazio, Sardegna, Campania e Sicilia.
L’habitat della nutria è molto acquatico in quanto, occupa le aree di paludi, fiumi, canali di scolo, stagni e “pozze d’acqua”, serbatoi di colline e bacini. La tana, come abbiamo appena descritto, è generalmente situata lungo i corsi d’acqua, questa sua sistemazione, è un complesso sistema di stanze e corridoi che può estendersi per diversi metri.
I cui tunnel sono allargati per raggiungere un diametro di 20-23 cm, a volte la nutria viene spazzata via dalle inondazioni e colonizza nuovi siti. In merito alla riproduzione la nutria la maturità sessuale molto precocemente, a 4 mesi i maschi e a 3 mesi le femmine.
La gravidanza dura 130 giorni e possono nascere da uno a 13 piccoli, in media 2-4. Questi nascono completamente ricoperti di pelo, con gli occhi aperti e in grado di assumere cibo solido e nuotare con la madre già dopo poche ore dalla nascita.
Ma restano con la madre 7-8 settimane e diventano quindi indipendenti. La femmina potrà di nuovo essere gravida già dopo il parto poiché può avere fino a tre cucciolate all’anno.
Alimentazione della nutria
La nutria può essere descritta come opportunistica, è di base erbivora ma tende ad adattarsi al territorio, approfittando di tutto ciò che offre. Infatti si nutre di una grandissima varietà di piante come: barbabietola da zucchero, rape, patate, cavoli, cereali, alghe, radici, erbe.
Ragione per cui agli agricoltori non sta particolarmente simpatica. Le sue grandi dimensioni impongono elevate esigenze nutrizionali, poiché raggiungono in media il 40% del peso dell’animale, che rappresenta da 1,2 a 2,5 kg di piante fresche al giorno per un adulto nutria.
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Raffaella Lauretta