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La mia tartaruga si è svegliata dal letargo, bisogna avere delle attenzioni particolari per questo momento cosi delicato: ecco cosa ho fatto.

Il periodo di riposo è finito e ora tocca a me: cosa fare dopo il letargo della tartaruga e a cosa devo assolutamente fare attenzione.

Tartaruga si sveglia: cosa fare dopo il letargo (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

All’inizio non mi era del tutto chiaro che si trattasse proprio di letargo perché le funzioni vitali della mia testuggine sembravano talmente basse e rallentate che mi hanno fatto pensare il peggio. Per fortuna si trattava del periodo di riposo annuale ma, una volta finito, non immaginavo che il ‘bello dovesse ancora arrivare’ per me, che dovevo aiutarla ad affrontare il post-riposo. Dalla mia esperienza ecco dunque che ho capito cosa fare dopo il letargo della tartaruga e a cosa fare assolutamente attenzione.

La tartaruga è in letargo? Come riconoscerlo

A scuola ci hanno insegnato che il letargo è il periodo di riposo che gli animali adottano per affrontare al meglio la stagione invernale, ovvero quando le temperature si fanno troppo rigide e mettono alla prova la loro sopravvivenza. Ma convivere con un animale domestico come la tartaruga può anche indurre nel padrone alcuni dubbi, così come è successo a me.

Cosa fare dopo il letargo della tartaruga: per controllare che non sia morta durante il letargo bisogna stimolarla delicatamente (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Infatti nel caso di questo rettile la risposta non è così scontata: come tutti gli animali a sangue freddo, le testuggini sono così immobili e le loro funzioni vitali ridotte al minimo da sembrare morte. Eppure per escludere questo evento infausto mi è bastato fare attenzione ad alcuni particolari:

  • la respirazione (per quanto rallentata, c’era),
  • rispondeva, seppur minimamente e con lentezza, agli stimoli,
  • il colorito era normale,
  • non emanava alcun cattivo odore.

Quindi capire se la tartaruga è morta o è in letargo non servirà un esperto, ma solo notare alcune ‘impercettibili’ azioni da parte sua.

Cosa fare dopo il letargo della tartaruga: quello che ho imparato

In un giorno di marzo mi sono svegliato e ho trovato ad aspettarmi la mia tartaruga che, sebbene sveglia, sembrava non essersi del tutto ripresa dal suo lungo sonno. Spaventata, ho chiamato il veterinario il quale mi ha detto che probabilmente la sua condizione era dovuta alla disidratazione: per questo molti consigliano di fare il bagno alle tartarughe di terra dopo il letargo, non solo per una questione di pulizia ma soprattutto per farle bere.

Inoltre questo bagnetto è stato rigenerante per lei perché ha stimolato le sue funzioni fisiologiche, ‘ferme’ da troppo tempo. Anche se non ha avuto appetito all’inizio, il mio veterinario mi ha detto che può capitare che le tartaruga non mangi dopo il letargo e che non sempre si tratta di una patologia in corso. In ogni caso mi ha consigliato di ‘assecondare’ il suo bisogno di calore e di ricreare, se necessario, le condizioni ambientali favorevoli con una lampada riscaldante.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> I cuccioli di tartaruga vanno in letargo? A volte potrebbe essere rischioso

Cosa fare dopo il letargo della tartaruga: gli errori che ho imparato a evitare

Non tutti i padroni sono coscienti che i loro comportamenti potrebbero compromettere seriamente la salute dei loro beniamini, eppure a volte per noncuranza o ignoranza li adottano: in uno di questi errori sono incappata anche io, quando ho esposto la mia tartaruga a uno sbalzo termico, convinta che il sole le facesse bene. Ed è così, ma il passaggio deve essere graduale da un ambiente all’altro, senza uno scarto di temperatura eccessivo.

Cosa fare dopo il letargo della tartaruga: darle cibi freschi ma nelle giuste quantità (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

A seguito di ciò la mia tartaruga ha preso il raffreddore, perché era ancora molto debilitata dal lungo periodo di riposo. un altro errore che ho commesso, convinta che potesse farle piacere, è stato somministrarle dei cibi freschi e salutare come frutta e verdure in quantità eccessive. Questo le ha causato dei problemi intestinali più o meno seri, non per la scelta degli alimenti (che erano nell’alimentazione della tartaruga di terra) ma per le quantità che non è riuscita a ‘smaltire’.

Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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Francesca Ciardiello

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