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La martora: caratteristiche, habitat e alimentazione

La martora: mustelide dall’ambito mantello da non confondere con la faina. Vediamo le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.

La martora è un animale della famiglia delle mustelidi.(Foto Pixabay)

La martora è un animale della famiglia delle mustelidi (un tipo di mammifero a cui appartengono furetti, faine e donnole). Infatti impronte, portamento ed escrementi sono simili a quelli della faina, ma si distingue dalla faina per la macchia sotto-golare giallastra meno estesa, per la presenza di abbondante pelo fra le dita delle zampe e per le dimensioni delle orecchie.

Caratteristiche della martora

La forma del corpo slanciata, muso appuntito le orecchie rotondeggianti, gli arti sono robusti.(Foto Pixabay)

La martora ha un corpo sinuoso, lungo 35-55 cm, con coda di 25-30 cm, con un peso di circa 1.2 kg, per quanto riguarda un esemplare adulto. La forma del corpo slanciata, muso appuntito, le orecchie rotondeggianti, gli arti sono robusti relativamente corti e provvisti di forti unghie.

Tutto sommato sono caratteristiche tipiche dei mustelidi. Per quanto riguarda il pelo della martora, la sua pelliccia è da sempre molto bramata, per la sua morbidezza, densità e lucidità. Sul dorso è presente uno schizzo di giallo marrone o marrone scuro, mentre il muso, la fronte e le guance sono di norma caratterizzate da un marrone chiaro.

Il ventre è giallognolo, mentre le zampe sono colorate di un marrone scuro. È una mustelide molto agile, si arrampica abilmente sugli alberi, salta e corre velocemente. Animale solitario e di abitudini notturne, selvatica e discreta, alterna periodi di riposo in tane imboscate in cavità di alberi, fra le radici, tra le rocce e in nidi di uccelli o scoiattoli, a scorribande di iperattività su alberi e nel sottobosco.

È anche molto territoriale, ragion per cui ogni individuo delimita e difende un territorio dai conspecifici dello stesso sesso. Infatti le arre occupate dai maschi sono molto grandi e racchiudono i territori di più femmine.

Habitat e riproduzione

La tana è normalmente situata tra le radici o nelle cavità degli alberi, o ancora, in anfratti rocciosi.(Foto Pixabay)

L’habitat tipico della martora è rappresentato dai boschi puri o misti di latifoglie e aghifoglie fino ai 2000 metri di altitudine. La tana è normalmente situata tra le radici o nelle cavità degli alberi, o ancora, in anfratti rocciosi.

Generalmente preferisce però la vegetazione fitta, in grado di offrirle un’adeguata protezione e rifugge gli ambienti aperti; solo in periodi di ristrettezze alimentari si spinge fino alle fattorie per poter dare la caccia soprattutto i volatili domestici. Sorprendentemente agile riesce senza alcuno sforzo, comodamente a spostarsi da albero ad albero con lunghi salti.

È possibile poterla vedere in tutta la penisola italiana comprese le isole maggiori con distribuzione discontinua, diffusa in aree di collina e montagna ma è presente in gran parte dell’Europa fino all’Iran a sud-est e la Siberia a nord-est. L’origine della martora in Italia, risalire al tardo Pleistocene.

In merito alla riproduzione della martora, la stagione degli amori inizia verso giugno e finisce verso agosto. Anche se preferisce di gran lunga accoppiarsi nel pieno dell’estate. Si riproduce una volta l’anno, porta avanti una gravidanza di 9 mesi e dopo tale periodo vengono alla luce da 3 a 5 cuccioli, che pesano circa 30 g, risultano essere ciechi e ricoperti di pelo bianchiccio.

A 5 settimane aprono gli occhi, a 6 vengono svezzati, a 8 lasciano il nido. La femmina allatta i piccoli per circa 6-8 settimane e dopo i tre mesi diventano totalmente indipendenti, raggiungendo la maturità sessuale sui 2 anni circa. La vita media di una martora è intorno 10-12 anni.

Alimentazione della martora

Il suo modo di cacciare è estremamente veloce, si avvicina alla preda e senza lasciargli la ben minima possibilità di fuga:(Foto Pixabay)

Per l’approvvigionamento del cibo la martora, si affida principalmente all’olfatto per localizzare le tane e seguire tracce della sua preda. L’eccezionale presenza dei suoi sensi molto sviluppati gli permettono di scegliere la migliore strategia per catturare le prede.

Il suo modo di cacciare è estremamente veloce, si avvicina alla preda e senza lasciargli la ben minima possibilità di fuga, per poi aggredirla e non alla carotide come si è sempre pensato. La martora si nutre di piccoli vertebrati, è un’abilissima arrampicatrice, predilige piccoli mammiferi e uccelli, che cattura soprattutto di notte, inseguendoli sugli alberi.

Il momento che preferisce per darsi alla caccia è all’alba o al tramonto e normalmente si muove sul terreno. La sua alimentazione di basa quindi su roditori, lepri, conigli e come abbiamo precedentemente accennato, di uccelli.

Infatti non di rado saccheggia i nidi, utilizzando gli incisivi per aprire il guscio delle uova. Nella sua dieta rientrano anche frutta e bacche, soprattutto in particolari periodi.

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Raffaella Lauretta

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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Raffaella Lauretta

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