La cicala c’è chi l’adora e chi no, ma resta pur sempre l’insetto delle notti d’estate. Vediamo le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.
Personaggio principale di una delle più famose favole di Lafontaine, la cicala ha molto da insegnarci sulla sua vita. Nonostante alcuni esemplari possano superare i 6 centimetri di lunghezza (le mosche più comuni arrivano a malapena a mezzo centimetro), è quasi impossibile vederli.
Poiché quando si rendono conto della presenza dell’uomo smettono automaticamente di cantare; e in secondo luogo perché grazie ai loro toni mimetici, possono diventare praticamente identici a quelli dei rami e del tronco dell’albero e quando smettono di cantare, diventano invisibili, caratteristica simili ad alcuni grilli.
La cicala appartiene ad un ordine diverso, quello dei Rhynchota. Il corpo della cicala è di color marrone scuro o verde, lunga per un massimo di 6cm, somigliante ad una mosca ma non sono parenti. La cicala è un insetto e il suo corpo comprende in genere le 3 parti: testa, torace e addome.
Una grande testa dotata di 2 grandi occhi e tre oculari. Vicino agli occhi sono attaccate due antenne sottili e corte e nella parte anteriore, la testa termina con la partenza del tubo che è visibile solo sotto o di profilo.
Questo organo viene utilizzato per pungere le piante per bere la loro linfa, che è l’unico alimento dell’animale. La cicala ha una vista eccellente ma è completamente sorda. Sotto la testa, il torace porta, in basso, 6 zampe sottili che consentono alla cicala di rimanere fissa sulle piante, ad esempio lungo i tronchi degli alberi.
Situato sotto il torace, l’addome è l’ultima parte del corpo e si distingue a seconda del sesso e proprio nella zona ventrale possiede dei potenti muscoli striati, tra i più poderosi nel regno animale, che, contraendosi, producono le vibrazioni necessarie ad emettere il suo celebre verso.
La vita della cicala è abbastanza lunga, attorno ai 16-17 anni, per le specie più longeve, ma la maggior parte del ciclo vitale avviene, come già accennato, sotto la terra, nella forma larvale ipogea. Il rumore che sentiamo, definito frinire, è prodotto dal maschio, attraverso un organo stridulatore nell’addome.
Questo suono ha la funzione di richiamo sessuale. Il rumore che caratterizza le femmine è invece simile ad uno schiocco di dita ed è la conseguenza dello sfregamento delle ali, utilizzate per generare un particolare canto capace di attirare il maschio. L’effetto ottenuto dal frinire delle cicale è molto originale: il cicaleccio di più insetti insieme può produrre un suono quasi rilassante.
La cicala vive soprattutto nelle zone dove il clima è mite e caldo, le giornate sono lunghe e luminose. Le cicala non sono tipiche dell’area mediterranea. Esistono più di 25.000 specie (figura del 2008) ed è nel sud-est asiatico che sono più numerose (oltre 850 specie) e nell’Africa sub-sahariana (circa 400 specie). L’area che copre l’Europa e il Nord Africa è solo al quarto posto nella classifica con circa 150 specie, dietro il Sud America (circa 400 specie) e l’Australia (circa 240 specie).
Dopo l’accoppiamento, la riproduzione della cicala avviene tramite uova che la femmina depone nei tessuti vegetali, in deformazioni che vengono chiamate galle o pseudogalle. Per almeno quattro anni le cicale permangono in uno stato larvale e solo dopo questo quadriennio escono dal terreno, alla luce del sole, e cominciano la loro vita da adulte.
Le larve stanno sottoterra e per potersi spostare da una radice ad un’altra, e mangiarle, sono munite di zampe apposta per scavare agilmente. Una volta in superficie la sua alimentazione passerà da radici a linfa e succhi vegetali che l’animale riesce a procurarsi grazie ad un efficiente apparato boccale di tipo pungitore-succhiatore, ma dovrà stare attenta a uccelli e cavallette suoi predatori.
L’alimentazione sia negli adulti che nelle larve di cicala, è costituito da linfa e succhi vegetali di vari alberi. La cicala ha, infatti, un apparato boccale di tipo pungitore-succhiatore, ossia tipo pungiglione dell‘ape. Le larve di cicala che vivono nel sottosuolo, possiedono zampe anteriori capaci di scavare e grazie ad esse si spostano da una radice all’altra per poter cercare cibo.
Raffaella Lauretta
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