Scopriamo tutto sul kakapo, un pappagallo davvero unico e anche molto raro: ce ne sono pochissimi esemplari al mondo.
Il kākāpō, conosciuto anche come “pappagallo notturno”, è una delle specie più straordinarie e vulnerabili al mondo. Originario della Nuova Zelanda, questo uccello unico nel suo genere.
Si distingue per essere completamente incapace di volare, avere abitudini notturne e possedere un comportamento che lo rende particolarmente buffo e affascinante. Oggi, la sua popolazione conta appena 247 esemplari, tutti attentamente monitorati e protetti.
Il kākāpō (Strigops habroptila) è il pappagallo più grande e pesante del mondo, con un peso che può raggiungere i 4 kg e una lunghezza fino a 64 cm. Ha un piumaggio verde brillante, punteggiato da macchie gialle e nere, che gli conferisce un aspetto mimetico tra la vegetazione.
È un animale notturno ed erbivoro, che si nutre principalmente di semi, frutti, foglie e germogli. Questo pappagallo trascorre le giornate nascosto tra gli alberi o le rocce, emergendo al calar del sole per cercare cibo. Una delle sue peculiarità è il forte odore agrodolce che emana, utile per comunicare con i suoi simili, ma che lo rende vulnerabile ai predatori.
Oltre al suo aspetto, il kākāpō si distingue per il suo comportamento riproduttivo. Durante la stagione degli amori, i maschi allestiscono delle “arene” chiamate lek, dove emettono potenti richiami a bassa frequenza, detti “boom”, per attirare le femmine. Questi suoni possono essere uditi fino a 5 km di distanza e rappresentano un momento cruciale per la riproduzione di questa specie.
Il ciclo riproduttivo del kākāpō è estremamente lento. Le femmine si accoppiano solo ogni 3-5 anni, quando i frutti dell’albero di rimu, il loro cibo preferito, sono particolarmente abbondanti. Questo, unito alla scarsa densità della popolazione, rende gli incontri tra maschi e femmine rari e difficoltosi.
Il kākāpō è stato duramente colpito dall’introduzione di predatori come gatti, cani ed ermellini portati dall’uomo in Nuova Zelanda. La sua incapacità di volare e la strategia difensiva di restare immobile di fronte al pericolo lo hanno reso facile preda, causando un drammatico calo della popolazione.
Negli anni ’90, la specie contava solo 51 individui, ma grazie a rigorosi programmi di conservazione, il numero è lentamente cresciuto. Gli uccelli vivono ora su isole protette, libere da predatori invasivi, e sono costantemente monitorati.
Nonostante la popolazione sia ancora esigua, i recenti sforzi per la salvaguardia del kākāpō offrono speranza. Grazie al Kakapo Recovery Program e al ripristino degli habitat, si punta a garantire la sopravvivenza di questa specie unica.
Buffo, goffo e inimitabile, il kākāpō non è solo un simbolo della biodiversità neozelandese, ma anche un richiamo all’importanza della conservazione della natura. Quello che in pochi sanno è che anche i pappagalli possono essere invasivi come specie e Roma ne è la riprova.
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