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Ittiobodo nell’acquario: il nemico numero uno dei pesci

Ittiobodo nell’acquario, un parassita che può colpire tutti i pesci dalla vasca allo stagno. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.

(Foto AdobeStock)

Ad oggi, sono tanti gli acquariofili principianti che purtroppo non sanno come be gestire un acquario. A volte poi, si pensa che prenderlo più piccolo renda le cose più facili.

Invece, questo può creare solo un sovrappopolamento, con conseguente stress negli animali.

Questa situazione provoca poi un indebolimento del sistema immunitario e l’aggressione da parte di parassiti.

I pesci tutti, a prescindere che vivano in acquario, stagno o acqua salata, possono essere vittima di diversi parassiti.

Nell’articolo di oggi, infatti, andremo a capire come sconfiggere l’ittiobodo nell’acquario.

Come individuare la presenza di questo parassita e come possiamo eventualmente prevenire il suo insediamento nelle vasche dei nostri pesciolini.

Cause dell’ittiobodo nell’acquario

La causa è la presenza di questo parassita protozoico che può colpire tutti i pesci, quindi quelli che vivano in un acquario, in uno stagno o anche in acqua salata.

La ragione per cui questo parassita che ha il nome di ittiobodo, prende il sopravvento sui pesci, riguarda le cattive condizioni sanitarie, la sovralimentazione (può stressare il pesce e portare a infezioni parassitarie) e il sovraffollamento dell’acquario, della vasca o del laghetto.

Sintomi

La presenza di ittiobodo nell’acquario genera nei pesci un’infezione parassitaria che va a colpire la pelle e le branchie dell’animale.

(Foto AdobeStock)

Quando l’infezione prende il sopravvento sul corpo del pesce la pelle appare di colore grigio acciaio e produce un muco di colore blu o grigio.

Altri segnali che si possono individuare sono:

  • segni di letargia;
  • debolezza;
  • perdita di appetito.

Inoltre, il pesce mostrerà difficoltà nella respirazione e cercherà di ingoiare aria nuotando sulla superficie dell’acqua.

Questa purtroppo è una condizione che va via via peggiorando nel tempo.

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Diagnosi e trattamento per i pesci colpiti da ittiodobo nell’acquario

Per poter diagnosticare la presenza di ittiobodo nell’acquario non basta solo l’osservazione dei sintomi evidenti nei pesci della vasca, ma occorre la valutazione di un esperto.

Il veterinario specializzato, infatti, diagnosticherà al microscopio l’infezione. Al microscopio, questi parassiti hanno l’aspetto di una fiamma tremolante.

Una volta stabilita la presenza di ittiobodo nell’acquario, il veterinario procederà con il trattamento adeguato a sconfiggere il parassita.

Il trattamento consisterà in un processo in cui i pesci vengono curati in acqua con formalina, sale e permanganato di potassio o solfato di rame (lasciate che di questa formula se ne occupi un esperto).

Tuttavia, per essere efficace e ripristinare la salute dei vostri pesciolini, è necessario intervenire con immediatezza.

Prevenire questa condizione, sarebbe l’ideale e non è nemmeno difficile, basterebbe rispettare poche regole, ovvero:

  • pulire regolarmente l’acquario, il laghetto o la vasca;
  • giusta quantità di cibo (per evitare eccessivi detriti organici nell’acqua);
  • alimentazione di qualità per pesci;
  • numero di pesci adeguato (non deve aumentare oltre le dimensioni della vasca di raccolta).

Naturalmente, pur avendo tutta l’attenzione e la cura di questo mondo, non possiamo assicurare che l’ittiobodo non possa comunque insediarsi nell’acquario e danneggiare la salute dei vostri tanto amati pesciolini.

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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