Il mese di giugno è un mese di sangue: mentre si Cina si è aperto il funesto Festival della Carne di Cane a Yulin, nelle Isole Faroe, nel Regno Unito di Danimarca, sta per iniziare il drammatico e folle massacro di delfini globicefali che si prolungherà tutte l’estate.
L’associazione Sea Shepherd ha dato il via all’Operazione Bloody Fjords con la nuova campagna contro il massacro dei delfini nell’ambito del quale ogni anno, oltre mille esemplari vengono cacciati e uccisi con un metodo arcaico, quello del grindadráp o grind con il quale dopo aver intrappolato i mammiferi marini nelle acqua basse delle baie, vengono colpiti con lunghi coltelli e poi massacrati tagliandogli la spina dorsale.
Un metodo condannato dall’organizzazione che annuncia di avere le prove per portare la battaglia oltre la Danimarca, che silenziosamente, sembra sostenere questa tradizione.
“Ci opporremo alla grind a livello giuridico, politico, commerciale, industriale e , come sempre, mediatico”, ha dichiarato il responsabile dell’Operazione Bloody Fjords, Geert Vons.
Gli attivisti sono partiti alla volta delle Isole Faroe per documentare gli orrori perpetrati. Ma i volontari vengono osteggiati dalle autorità che hanno ristretto l’ingresso degli attivisti e che lo scorso anno hanno portato a diversi arresti. Ma Vons garantisce che quest’anno è stata cambiata strategia, annunciando che la Sea Shepherd è pronto a dare battaglia.
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