Iperadrenocorticismo nel furetto una patologia dovuta ai disturbi ormonali nell’animale. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Attualmente, nelle case delle famiglie di tutto il mondo, sono approdati animali diversi da quelli che solitamente siamo abituati a vedere.
Pian piano, ci si sta abituando a vedere animali come, il furetto che condivide spazi e tempo con l’uomo e la sua famiglia, in modo molto tranquillo e pacifico.
Di questo animale, però non sempre si conosce bene le esigenze e le eventuali problematiche di salute a cui può essere soggetto.
Perciò prima di accoglierlo in casa, è opportuno imparare a riconoscere i segnali di malessere nel furetto e a quali malattie possono corrispondere.
Nell’articolo di oggi, approfondiremo l’iperadrenocorticismo nel furetto, le cause, i sintomi e il trattamento specifico per questa patologia.
Cause dell’iperadrenocorticismo nel furetto
La causa di iperadrenocorticismo nel furetto è quasi sempre legata ad un ingrossamento delle ghiandole surrenali che determina una esagerata produzione di ormoni sessuali.
L’aumento di volume di queste ghiandole per fortuna non è tumorale, ma in ogni caso determina l’aumento della produzione di ormoni in conseguenza dell’aumento del numero di cellule.
I furetti predisposti a questa malattia sono quelli che sono stati sterilizzati troppo presto.
Tuttavia non vi è alcuna certezza che quelli sterilizzati nei tempi giusti possano essere esenti dal pericolo di questa patologia.
La malattia deve essere diagnosticata il prima possibile per instaurare una terapia idonea e salvaguardare la salute del vostro furetto.
Sintomi
I segnali evidenti di iperadrenocorticismo nel furetto si presentano gradualmente, con una certa lentezza.
Va sottolineato che la malattia colpisce allo stesso modo sia i furetti maschi che le femmine.
I sintomi più frequenti sono caratterizzati da:
- anemia;
- dimagrimento nel furetto;
- ingrossamento della vulva (nel caso del furetto femmina);
- ingrossamento prostatico (nel furetto maschio);
- mancanza di pelo sul corpo (partendo dalla coda e man mano si estende in maniera simmetrica ai fianchi, alla groppa ed in alcuni casi fino alla testa);
- prurito (generalizzato a tutto il corpo).
Nei primi stadi la malattia non è pericolosa per la sopravvivenza mentre col progredire dei sintomi può causare problemi epatici, fino ad anche compromissioni cardiache e morte dell’animale.
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Diagnosi e trattamento dell’iperadrenocorticismo nel furetto
Davanti alla presenza di sintomi precedentemente indicati, occorre portare il furetto, nell’apposito trasportino, dal veterinario.
Il temporeggiamento, non è mai un atteggiamento positivo se il furetto mostra un comportamento piuttosto strano rispetto al solito.
Il veterinario, procederà con una prima osservazione dell’animale, alcune domande specifiche che riguardano i momenti precedenti ai primi segnali della malattia, per poi successivamente procedere con esami specifici quali:
- ecografia (utile per misurare la ghiandola determinando l’esatta dimensione, di quanto sono aumentate e che aspetto ecografico ha);
- analisi del sangue con la quale si valutano i valori di alcuni ormoni.
Il veterinario nel dubbio effettuerà sul furetto entrambi gli esami.
Stabilita la diagnosi, sarà possibile procedere con il trattamento della patologia.
La terapia che risolve definitivamente il problema è senz’altro l’intervento chirurgico. Tuttavia, si tratta di una procedura molto delicata data la stretta vicinanza con i grossi vasi dell’addome.
Esiste, in alternativa un altro trattamento che consiste in una iniezione fatta una volta al mese ma, anche se determina un rapido miglioramento dei sintomi, non impedisce il lento progressivo cambiamento del tessuto iperplastico della ghiandola in tessuto tumorale.
Questa cura alternativa, può essere prescritta solo per i soggetti deboli e gravi che non sono in grado di affrontare l’intervento chirurgico.
L’unico modo per diminuire le probabilità di questa patologia, è sterilizzare entrambi i sessi, al raggiungimento della maturità sessuale del furetto, e anche più tardi.
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