Perché il suino è considerato tra gli animali più intelligenti del mondo? Ecco perché è così spiccata l’intelligenza del maiale e come averne prova.
Chi pensa al maiale come un animale in grado solo di rotolarsi nel fango dovrà ricredersi. A quanto pare il suino è nella top 10 degli animali più intelligenti del nodo e studi ne hanno dato prova. Non a caso negli ultimi anni i maiali sono spesso stati scelti come animali di compagnia, esattamente come cani e gatti. ma cosa rende la loro intelligenza così vivace e spiccata? A quanto pare hanno sperimentato un’innata capacità di imparare alcuni comportamenti e metterli in pratica. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’intelligenza del maiale.
Studi recenti hanno messo in luce come il maiale abbia sviluppato col tempo alcune capacità non solo mnemoniche, ovvero di memorizzazione di alcuni comportamenti, ma anche di sensibilità emotive. Sebbene in pochi avrebbero scommesso sulle capacità intellettive di questo animale, senza andare spesso oltre la qualità della sua carne, si è dovuto fare un passo indietro. Probabilmente proprio perché la carne suina è una parte così importante della dieta occidentale, il maiale no è mai stato considerato intelligente proprio perché non è etico consumare la carne di un animale capace di intendere. Non a caso mai si è discusso troppo sull’intelligenza dei cani (vedi ad esempio le capacità del pastore tedesco) oppure dei delfini: infatti non si consuma la loro carne.
La loro sensibilità è piuttosto spiccata, anche nella cura personale del proprio corpo. Sebbene si possa stentare a crederlo data la loro abitudine di rotolarsi nel fango e vivere tra i loro stessi escrementi, anche a questo c’è una spiegazione logica: essi utilizzano il fango per rinfrescarsi e per curare la propria pelle (d’altra parte è quello che facciamo anche noi umani alle terme!). Anche altri animali, quelli senza peli, fanno la stessa cosa: pensiamo a elefanti e rinoceronti.
La loro intelligenza invece è stata notata fin nelle zone più remote quando, dopo essere stati condotti a pascolare lontano, i maiali erano in grado di tracciare una propria rotta e ritornare volontariamente e in piena autonomia nei vari ricoveri. Inoltre hanno una spiccata capacità di rintracciare i tartufi, una vera fortuna per i padroni che ne possiedono uno: insomma in molti si sono resi conto che il maiale è molto più della sua carne.
Il dottor Donald Broom dell’Università di Cambridge ha condotto alcuni studi sull’intelligenza del maiale, arrivando alla conclusione che il maiale domestico è in grado di ‘riconoscersi’. Questa interessante caratteristica è riscontrabile anche in delfini e macachi. Tali animali infatti sono in grado di sperimentare alcuni sentimenti, esattamente come i cani (vedi qui le emozioni del cane): riescono a provare amore o paura ad esempio.
Solo un essere razionale dunque è in grado di provare certe emozioni, che per anni sono state considerate prerogativa solo degli esseri umani. In effetti il pensiero comune considera gli animali come esseri viventi spinti solo dall’istinto e senza alcuna razionalità, mentre a quanto pare hanno anche la volontà e la capacità di provare alcune cose o meno.
Gli studi hanno inoltre specificato che il maiale, di fronte alla difficoltà, non solo cerca di capire quale sia il problema, ma prova anche a capire quale può essere una soluzione e la mette in pratica. Sono stati fatti alcuni esperimenti a riguardo: ad esempio dei maiali hanno gestito un telecomando allo scopo di ottenere un determinato obiettivo, memorizzano tragitti, cercano di ingannare il compagno e di trovare una via di fuga. Il cervello del maiale è stato messo alla pari con quello di un bambino dell’età di tre anni.
L’Europea per la Sicurezza Alimentare, l’EFSA, ha approfondito le capacità intellettive dei maiali fornendo prove concrete delle loro abilità. Con queste hanno dimostrato le loro capacità cognitive con risultati piuttosto soddisfacenti. Ecco cosa è capace di fare un maiale:
L’intelligenza del suino è altrettanto chiara nelle organizzazioni sociali in cui vive: crea dei legami molto forti con gli altri componenti del branco. Tutti i simili si aiutano, cooperano per un unico obiettivo e imparano gli uni dagli altri. Inoltre amano stare insieme giocando e si immedesimano nelle emozioni dei loro simili. Soprattutto le scrofe mostrano nei confronti dei loro piccoli delle grandi capacità protettive e li tengono lontani dai possibili pericoli.
In ogni caso tenerli chiusi in gabbia li snatura, e li costringe ad assumere dei comportamenti stereotipati, li induce in depressione e spesso li porta ad una specie di esaurimento nervoso che li porta a ferirsi a vicenda.
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F.C.
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