In provincia di Teramo è stato approvato il piano di contenimento delle volpi, per cui fino al 10 aprile, in Abruzzo sarà consentito l’abbattimento di alcuni esemplari con modalità approvate dalla Provincia. Secondo quanto si apprende, il nuovo piano viene gestito dagli Atc (Vomano e Salinello) e si basa sul censimento della specie per cui la densità media della volpe, avrebbe raggiunto 5 esemplari per 8 km quadrati con un valore minimo di 1,8 esemplari per chilometro quadrato ed un valore massimo di 9,4 capi per chilometro quadrato. Il progetto si prefigge di tornare al valore di un esemplare per chilometro quadrato.
L’abbattimento viene eseguito dalle Guardie faunistiche volontarie, coadiuvate dalle guardie ecologiche e la supervisione della polizia provinciale. Per l’abbattimento, le squadre potranno utilizzare la tecnica della girata con tre cani al massimo per squadra.
Il piano ha una durata triennale
Il Piano ha durata triennale con scadenza dicembre 2019 e sarà sospeso nei mesi estivi. Viene specificato che gli interventi programmati saranno effettuati all’interno degli istituti destinati alla riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale ed al loro irradiamento nelle zone circostanti ovvero: a) Zone di Ripopolamento e Cattura; b) Aree cinofile; c) Aree di rispetto venatorio
Le metodologie contemplate saranno le seguenti:
– con gabbie nei mesi dei gennaio e febbraio
– alla tana durante la stagione riproduttiva dall’ 11.04 al 30.06;
– in girata con l’ausilio del cane con funzione di limiere dal 01.02 al 10.04
– notturni alla cerca o da appostamento fuori dalla stagione riproduttiva.
“Una scelta deprecabile non solo per il danno che viene arrecato alle altre specie animali, ma anche perché simili interventi vengono spacciati per riequilibri degli ecosistemi naturali quando invece hanno il solo obiettivo di favorire l’espansione di altre specie di interesse venatorio come lepri e fagiani, artificialmente reintrodotti in natura e artificialmente tutelati perseguitando il loro predatore naturale. La volpe tra l’altro preda grandi quantità di roditori ed è per questo utile all’agricoltura e persino alla sanità umana”, ha denunciato Luciano Di Tizio del Wwf.
Un parere condiviso dallo stesso Francesco Maria Mantero, Direttore della Riserva di Monterano che sostiene di trovare “assolutamente grottesca e assurda la notizia dell’ autorizzazione della caccia alla volpe da parte della Provincia di Teramo in tutto il territorio in un periodo in cui tutti gli animali sono in fase riproduttiva e i cittadini sperano di riappropriarsi del diritto al godimento della natura negato da mesi di attività venatoria”.
Mantero rilancia denunciando come “ancora una volta gli interessi del mondo venatorio, con la complicità di alcune Pubbliche Amministrazioni, calpestano i diritti della collettività intera che rifiuta la presenza nelle campagne e nei boschi di bande di individui armati, ben oltre i periodi consentiti dalla stagione di caccia. L’ Amministrazione Provinciale di Teramo compia un atto non solo di civiltà ma di sensatezza, revocando questa sua assurda azione amministrativa volta solo a garantirsi il consenso presso le associazioni venatorie, in un momento in cui è messa in discussione l’ esistenza stessa dell’ istituzione -Provincia”.
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