E’ ben noto l’effetto chiamato “imprinting” che caratterizza gli anatroccoli al momento della loro nascita ed in base al quale essi riconoscono come loro “mamma” il primo essere in movimento che vedono, quindi non necessariamente la loro madre originaria ma anche un altro animale o addirittura una persona. Gli studiosi si sono chiesti il perché di questo fenomeno, domandandosi se lo stesso avviene attraverso delle “fotografie mentali” o con un vero e proprio ragionamento per categorie. In più, come fanno a distinguere la femmina in situazioni particolari?
Alex Kacelnik e Antone Martinho III dell’università di Oxford hanno provato a rispondere a questi quesiti attuando un esperimento su dei piccoli di germano reale appena nati: alla schiusa, i pulcini sono stati sottoposti ad imprinting con due solidi geometrici uguali o differenti per forma e colori in casi diversi, disposti in modo da compiere dei movimenti circolari.
I pulcini hanno dimostrato di scegliere come “mamma” la stessa categoria di oggetti esposti loro alla nascita: per esempio, se la prima cosa che vedevano erano due sfere identiche, i volatili seguivano due piramidi uguali tra loro, e lo stesso vale per i colori, con un ragionamento portato avanti per coppie. Gli studiosi hanno potuto dedurre che i pulcini ragionano allo stesso modo dei pappagalli, prendendo come punto di riferimento particolari tratti distintivi e scegliendo sempre l’uguale anziche il diverso.
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