Vergogna, sdegno e tanta rabbia. All’indomani della funesta notizia dell’aumento dei decessi di elefanti uccisi dai bracconieri per avvelenamento (clicca qui), la terra dello Zimbabwe continua a lacrimare sangue.
Dopo il caso del Leone Cecil (clicca qui), un altra tragica battuta di caccia sta sollevando la polemica e le critiche degli animalisti che sollecitano da parte dello Zimbabwe di modificare le leggi del paese per tutelare il patrimonio faunistico.
Lo scorso 8 ottobre, un cacciatore tedesco ha ucciso il più grosso elefante del Paese, in una battuta di caccia per la quale ha pagato 60mila dollari. L’animale è stato abbattuto nei pressi del Parco Nazionale Gonarezhou, nel sud del Paese.
Secondo quando riporta il Telegraph, citato dal Quotidiano.net, il tedesco avrebbe soggiornato per 21 giorni duranti i quali ha percorso le aree per individuare l’animale da uccidere. Oltre a questo barbaro e vigliacco gesto anacronistico, il cacciatore ha pubblicato la fotografia con l’animale a terra agonizzante e la testa dritta, retta dalla sue lunghe zanne, per coronare il suo più grosso trofeo dopo che aveva seguito le tracce di ben cinque elefanti, alcuni leopardi, leoni, bufali e rinoceronti.
In base agli esperti, l’animale aveva tra i 40 e i 60 anni e pare fosse il più grosso elefante in circolazione da oltre 30 anni.
“Non abbiamo alcun controllo sul bracconaggio ma possiamo preservare questi grossi mammiferi che sicuramente valgono più da vivi che da morti”, ha commentato Anthony Kaschula, che si occupa di safari fotografici. Kaschula ha poi aggiunto che elefanti di questo tipo dovrebbe essere tutelati come patrimonio nazionale e per i quali deve essere vietata la caccia.
La guida ha difeso il suo cliente, sottolineando che si trattava di una caccia legale e ricordando quanto il turismo di questo tipo sia benefico per la popolazione locale.
Negli ultimi dieci anni, la popolazione degli elefanti nel paese si è ridotta del 62% nello Zimbabwe e oggi giorno, vivono solo 500mila esemplari in tutto il continente africano. La caccia per trofei agli elefanti frutta 14milioni di dollari ogni anno e le carcasse sono così grandi che raramente vengono esportate, per cui per poter esporre i loro trofei, i cacciatori fanno realizzare degli elefanti in vetroresina dove poter inserire le zanne. In un articolo precedente avevamo approfondimento quanto fruttasse la caccia al trofeo e chi sono le persone crudelmente appassionate di questa orrenda attività (clicca qui).
Lo scorso anno, gli Stati Uniti hanno vietato l’importazione di trofei dallo Zimbabwe e dalla Tanzania. Ma i paesi locali dovrebbero intervenire per vietare questo tipo di turismo che sta in parte impoverendo l’Africa e arricchendo poche persone.
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