Il canguro è un marsupiale spesso utilizzato nei cartoni animati e storie per bambini, per il suo aspetto fisico e la sua tasca porta cucciolo, che usa come se fosse una borsa.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale noto a tutti per il suo marsupio.
Il canguro è un marsupiale australiano, dalle zampe posteriori molto sviluppate con le quali questi animali procedono a balzi. Il corpo che in posizione di riposo, viene mantenuto eretto, si assottiglia verso l’alto, mentre è massiccio nella parte inferiore.
Le zampe posteriore si poggiano a terra con piedi robusti ma molto stretti, dotati di un dito il quarto lunghissimo ed eccezionalmente robusto, che termina con un solido unghione (le altre dita sono assenti). Le zampe anteriori piuttosto corte vengono impiegate per raccogliere il cibo e sono dotate di cinque dita completamente sviluppate.
La coda è lunga e massiccia e la si può considerare a tutti gli effetti un quinto arto, dato che in posizione di riposo appoggia saldamente sul terreno, mentre a funzione di slancio o di equilibrio durante il salto.
Il muso allungato ma non appuntito è abbastanza simile a quello di un cane, mentre le orecchie molto sviluppate sono più simili a quelle di un coniglio e i grandi occhi, dall’espressione mansueta ricordano quelli di un cerbiatto. Il pelo è folto e lanoso, e varia di colore a seconda delle specie. Nella specie più diffusa e nota, il pelo è grigio bruniccio.
Le dimensioni sono ragguardevoli, dato che l’altezza degli esemplari più grandi può raggiungere i 2 metri. I canguri vivono in branchi più o meno numerosi e frequentano di preferenza le radure, le praterie e più generalmente gli spazi aperti.
Se minacciati si danno alla fuga con sorprendente rapidità, esibendosi in balzi che talvolta possono superare i dodici metri di lunghezza e i tre di altezza. Sebbene di indole mansueta, i maschi dei canguri ingaggiano spesso fra loro degli spettacolari combattimenti, che però rimangono privi di serie conseguenze.
Oltre al canguro gigante (Macropus major) frequente è pure il canguro rosso (Macropus rufus), anch’esso di grossa taglia, mentre numerose specie più piccole sono note col nome di wallbies, ma tutti i canguri appartengono all’ordine dei marsupiali e alla famiglia dei macropodidi.
Un tempo comunissimi in tutto il continente australiano, i canguri sono notevolmente diminuiti a causa dell’intesa caccia condotta sia come semplice passatempo, sia per procurarsi la loro carne abbastanza gustosa. Il canguro vive in Australia, di cui è il simbolo, nella Nuova Guinea, in Tasmania, e in alcune isole vicine.
Come tutti i marsupiali, le femmine portano il loro piccolo in una capiente tasca cutanea, il marsupio che si apre sul ventre. I canguri sono poco prolifici: nasce un solo piccolo per volta, di solito in gennaio, e resta nel ventre materno per 30-40 giorni. Quando i cuccioli vedono la luce, pesano 1 grammo, e sono lunghi poco più di 2 cm.
Completano il loro sviluppo, restando qualche mese nel marsupio materno. Il piccolo di canguro, trascorre circa 8 mesi nel marsupio, nutrendosi esclusivamente di latte materno. Ogni tanto, prova ad affacciarsi all’esterno.
Per alcuni mesi, anche quando ha già iniziato a saltellare, e a nutrirsi da solo, torna nel marsupio, soprattutto quando ci sono difficoltà, o pericoli. Resta con la madre fino a 18 mesi. Dopo l’allattamento, il canguro comincia a cibarsi di erbe, teneri germogli, radici, gemme, frutti.
Il canguro è un animale grande e che può arrivare a pesare anche 90 chilogrammi. L’alimentazione del canguro tende a essere consumata durante la notte e la mattina presto. Questo animale possiede dei denti idonei alla consumazione di vegetali.
I denti incisivi hanno la capacità di strappare le erbe dal suolo o dagli arbusti, mentre quelli molari aiutano a triturare il pasto. Ma cosa mangia, allora? Ebbene, dipende dalla specie:
Raffaella Lauretta
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