Più ”gonfio” dell’ape, il bombo passa di fiore in fiore per cercare il polline per nutrire tutta la sua colonia. Ecco quali sono le sue caratteristiche.
Il Bombo (Bombus terrestris) diventato famoso anche grazie ad una canzone dello zecchino d’oro ”Il Bombo”, è un’insetto appartenente alla stessa famiglia delle api. E’ una specie molto diffusa in Europa anche se non lo si vede molto.
E’ un insetto allevato soprattutto in Russia, Nuova Zelanda, Giappone. Ma vediamo qui di seguito quali sono le sue caratteristiche e perché viene definito l’insetto impollinatore.
Il Bombo: le caratteristiche
Il bombo è un insetto paffuto ricoperto da molti peli, in quanto questi ultimi sono molto utili per proteggerlo da freddo. Infatti le specie che vivono nei paesi freddi hanno una peluria più folta e spessa rispetto alle specie che si possono trovare nei paesi più caldi.
Differentemente dall’ape, il bombo è più grande, più ”pieno” e più largo e presenta una parte finale più arrotondata. Inoltre Presenta strisce nere, bianche e gialle, alcuno bombo invece hanno un colore uniforme.
Il bombo ha una lunga proboscide, utile per raccogliere il nettare anche dai fiori chiusi in boccioli. Nonostante non abbia le orecchie, questo insetto è molto sensibile alle vibrazioni del suono.
I suoi muscoli sono staccati dalle ali, per questo fanno vibrare tutto l’addome. Inoltre diversamente da quanto si pensi il ronzio del Bombo non è dovuto alle sue ali ma alle vibrazioni dei suoi muscoli.
La regina e le operaie di questo insetto posseggono un aculeo, grazie al quale possono pungere, ma a differenza dell’ape una volta che hanno punto non muoiono.
Il bombo: il comportamento
Il bombo quando visita un fiore rilascia un segnale odoroso per tenere lontani gli altri insetti. Inoltre questo insetto si avvicina agli stessi fiori ogni giorno finché non esauriscono nettare e polline.
Il polline può essere rimosso accidentalmente quando i bombo maschi entrano nel fiore e gli viene spolverato del polline che si attacca sui loro peli. Nel momento in cui i muscoli dell’insetto vibrano il polline attaccato si distacca e cade sulle piante. Mentre il nettare viene rimosso volontariamente dal bombo maschio in quanto è utile per la loro alimentazione.
Invece le operaie e le regine raccolgono il polline volontariamente e lo trasportano sulle loro zampe posteriori. Dopo di che ritornano al nido riponendo sia il polline che il nettare nelle celle di cera per conservarli.
La riproduzione
Nei Paesi con il clima mite le regine lasciano il nido nei mesi autunnali per accoppiarsi con i maschi, anche più di una volta.
Quando si abbassano le temperature i maschi e le operaie muoiono, mentre le regine si nutrono molto per affrontare l’inverno.
Queste ultime aspettano sotto terra che le temperature si alzino, si può dire che vanno in una sorta di letargo che dura fino all’arrivo della primavera.
Lo sperma dell’accoppiamento viene conservato in una spermateca, dove passano le uova della regina fecondata.
Solo quest’ultima decide se l’uovo deve essere fecondato oppure no.
L’uovo fecondato da vita a femmine diploidi e regine, mentre l’uovo non fecondato da luce ai maschi aploidi. Dopo i primi due gruppi di discendenti, le operaie si occupano del foraggiamento, mentre la regina si prende cura delle larve e continua a deporre uova.
Le larve per crescere hanno bisogno dei carboidrati del nettare e delle proteine del polline. Il ciclo di vita del bombo può durare un anno.
Puntura del Bombo
Le operaie e le regine di questa specie di insetto possono pungere solo se infastidite o se devono difendere il proprio nido. Come abbiamo detto in precedenza a differenza delle api, la puntura del bombo non fa morire l’insetto in quanto non è seghettato e a ”uncino” come quello dell’ape e non resta impigliato nella pelle.
Inoltre per questo motivo il bombo potrebbe pungere anche più di una volta senza provocarsi nessun danno. Il veleno di questo insetto è simile a quello dell’ape, non provoca danni all’uomo ma solo gonfiore e dolore. E’ necessario comunque non sottovalutare la puntura, in quanto in alcuni casi il veleno potrebbe provocare anafilassi.
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M.D.
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