L’iguana domestica è un rettile sempre più diffuso nelle case degli italiani: scopri le sue caratterstiche, dove vive, cosa mangia e come prenderti cura di lei.
Allevare un’iguana in casa sta diventando un’abitudine sempre più diffusa: questo rettile misterioso e affascinante si adatta alla vita nell’ambiente domestico, a patto però di conoscere tutto riguardo alle sue esigenze e le sue abitudini.
L’iguana domestica è infatti un’animale delicatissimo e ha bisogno di cure specifiche. Molto spesso le persone restano colpite dal meraviglioso colore verde che la caratterizza e per le dimensioni ridotte: gli esemplari giovani di iguana, infatti, misurano circa 50 centrimetri.
Ciò che non tutti sanno è che l’iguana può arrivare a misurare anche 1,80 metri: pertanto, è fondamentale conoscere tutto ciò che c’è da sapere su questo rettile prima di decidere se siamo disposti a prenderne una in casa come animale da compagnia.
Indice
L’iguana ha origini molto antiche, infatti è uno dei rettili più antichi ancora attualmente diffuso sul nostro pianeta. Appartiene all’ordine dei rettili squamati e fa parte della famiglia dei sauri.
Originaria delle Americhe, e in particolare di Messico e Brasile, oggi è diffusa in zone marine come i Caraibi, il Madagascar e le Galapagos.
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Da giovane l’iguana presenta il caratteristico verde brillante, che si trasforma poi in grigio spento man mano che diventa adulta.
Nonostante un corpo piuttosto tozzo, è un animale agile, velocissimo e senza alcuna paura: in natura è un’abile nuotatrice e riesce a saltare anche da altezze elevate.
Dotata di mascelle robuste e denti affilati, si caratterizza anche per la sua coda lunga e forte, che utilizza per difendersi dai predatori.
Come le lucertole, l’iguana può liberarsi della coda se viene afferrata da un predatore: la coda si rigenerà in breve tempo, anche se più piccola della prima.
Questo distaccamento e ricrescita della coda avviene una volta sola nella vita del rettile.
L’iguana è un rettile dal carattere tranquillo, che tiene molto alla sua privacy ed è decisamente territoriale.
Poco aggressiva, è piuttosto abitudinaria e statica e segue dei rituali ben precisi nel comportamento.
Non è un animale molto socievole, ma può essere addestrata come rettile di compagnia: un lavoro che richiede impegno, passione e soprattutto conoscenze adeguate.
Prima di prendere un’iguana domestica è importante sapere che può crescere fino a quasi due metri per 5 kg di peso: avrà bisogno di molto spazio, oltre che di luce e calore. Animale a sangue freddo, nel suo habitat necessita di un clima che si aggira intorno ai 30°.
Per ricreare a casa l’habitat naturale adatto all’iguana bisogna costruire un terrario (o rettilario) che si presti alle sue esigenze.
Le dimensioni minime del terrario per un’iguana adulta sono di 150x160x75 centrimetri, mentre la temperatura dovrà essere compresa tra i 28 e i 32 gradi di giorno, di notte può essere abbassata fino a 25°. L’umidità dovrà essere tra il 70 e l’85%.
Il terrario dell’iguana deve essere ricoperto sul fondo da uno strato di ghiaia dello spessore compreso tra 11 e 15 cm, che ricoprirà i cavi del riscaldamento e della luce.
L’abbeveratoio deve essere tenuto lontano dalle zone più calde e essere sempre fornito di acqua fresca e pulita, inoltre sarebbe ottimale fornire all’iguana anche un recipiente largo e poco profondo per bagnarsi.
Nel rettilario vanno sistemati anche pietre piatte e senza spigoli, piante non tossiche e un tronco con rami alto abbastanza da permettere all’animale di arrampicarsi liberamente.
Se allevata con giudizio e nel rispetto dei suoi bisogni, un’iguana domestica ha un’aspettativa di vita fino a 15 anni.
L’iguana è un rettile prevalentemente vegetariano che per stare in salute ha bisogno di seguire una dieta varia ed equilibrata: in particolare, non devono mai mancare nella sua alimentazione gli insetti, la frutta e la verdura.
Proprio come accade per i vegetali adatti alla dieta del cane, anche nel caso dell’iguana ci sono frutta e verdura che fanno bene e altre che vanno evitate: ok a mele, pere, fiori e ortaggi vari, no a patate e pomodori.
Fino a quando l’iguana è molto giovane bisogna darle da mangiare tutti i giorni, poi per il resto della sua vita occorre alimentarla tre volte alla settimana, preferibilmente al mattino o al tramonto. Con il passare degli anni, l’iguana tende a diventare sempre più vegetariana non mangiando più insetti.
Per assicurarsi che l’iguana cresca in perfetta salute è fondamentale portarla regolarmente a fare dei controlli dal veterinario.
In particolare, rivolgiti al dottore se noti un evidente cambio di colore nelle squame o altre anomalie.
In alcuni casi, il veterinario può consigliarti di aggiungere alla sua alimentazione dei complementi vitaminici. Inoltre, bisogna che un professionista si occupi di tagliarle regolarmente le unghie.
L’iguana deve stare assolutamente al riparo da correnti d’aria e sbalzi di temperatura per evitare infezioni delle vie respiratorie.
Inoltre, anche le iguane come i gatti possono soffrire di problemi con i parassiti: se noti dei puntini bianchi sulla sua pelle, potrebbe essere un’infestazione da acari.
In questo caso, bagna l’iguana con acqua calda e lava a fondo il terrario.
Se l’iguana dovesse essere colpita dalle zecche, non esitare a rivolgerti al tuo veterinario di fiducia.
Come avrai capito leggendo fin qui, l’iguana è un animale domestico che richiede molto impegno e cure specifiche: se scegli di adottarlo, è importante che tu sia consapevole delle sue esigenze e pronto a rispettarle fino in fondo.
Una volta presa la decisione di adottare un’iguana, potrai procedere al suo addestramento: la prima regola è sapere come prenderla. Mai, in nessun caso, dovrai afferrare l’iguana per la coda: è molto delicata e si stacca facilmente.
Per prendere un’iguana, sollevala con calma e dolcezza sotto la pancia all’altezza delle zampe anteriori. Ogni volta che cerchi di prenderla, osserva la sua reazione: se prova a colpirti con la coda o apre le fauci in modo aggressivo non vuole essere disturbata.
Addestrare un’iguana è difficile, ma non impossibile: dovresti lasciarla libera di girovagare in casa almeno un’oretta al giorno, sotto stretta supervisione.
Una volta che sarà abituata, puoi provare ad interagire con lei: il processo è molto lungo e, se sei fortunato e molto paziente, i risultati dovrebbero arrivare in circa 3 anni.
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C.B.
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