L’ibis eremita è spesso rappresentato nel cinema e nel mondo dei cartoni animati, per il suo aspetto un inquietante.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali.
Non saremo né i primi né gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è uno degli uccelli trampolieri.
Caratteristiche dell’ibis eremita
L’ibis eremita il cui nome scientifico è Geronticus eremita, è un uccello pelecaniforme della famiglia dei Treschiornitidi.
Questo volatile è di dimensioni medio-grandi, può raggiungere un peso tra massimo di 1 kg e può essere lungo circa 70–80 cm, con un’apertura alare di 125–135 cm.
I maschi della stessa età delle femmine, si presentano leggermente più grandi e con un becco leggermente più lungo. Questo uccello si presenta di colore nero con dei riflessi iridescenti verdi e violacei, la testa priva di piumaggio e circondate da una sorta di corona di piume più lunghe.
Il lungo becco incurvato verso il basso anch’esso rosso come le gambe lunghe ma robuste, con forti unghie leggermente uncinate ad ognuna delle quattro dita. Si tratta di un uccello gregario, che trascorre quasi tutto il suo tempo in gruppo.
In particolare durante le ore notturne dove si raggruppano in colonie per trascorrerla in sicurezza nei loro speroni e su scogliere irraggiungibili.
Solo alle prime luci del mattino si iniziano a staccare a gruppi di 100 dalle colonie e in formazione a “V” si muovono alla ricerca di cibo, allontanandosi anche di 10–15 km rispetto al loro nido notturno.
Dove vive l’ibis eremita
Originariamente l’ibis eremita nidificava anche nell’Europa meridionale e in Medio Oriente.
Oggi la sua nidificazione è limitata al Marocco, in quanto incapace di adattarsi ai cambiamenti di disponibilità alimentare e alle variazioni climatiche.
Questo uccello predilige le zone rocciose e le scogliere dove poter nidificare e avere a disposizione sempre una fonte d’acqua, mentre in prossimità di zone steppose o semiaride dove cercare il cibo.
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Come nascono
L’ibis eremita pur raggiungendo la maturità sessuale a circa 3 anni, non si riproduce comunque prima dei 4-5 anni e solo nel periodo estivo.
Il rituale di accoppiamento consiste nell’arruffamento delle penne della nuca del maschio e dall’emissione di bassi gorgoglii.
Poi inizia a sistemare il nido e lo pulisce da eventuali presenze di piante che ne impediscono l’insediamento, dopodiché insiste con la femmina per poterglielo mostrare, come a volerla convincere di accoppiarsi.
Se la femmina dovesse gradire il luogo sistemato con un ammasso di ramoscelli posti in forma circolare e foderato con erba o paglia, accetterà con piacere l’accoppiamento. Successivamente in questo nido la femmina deporrà da 2 a 4 uova di color azzurro di circa 50 gr.
L’incubazione dura circa 25 giorni e entrambi si alternano, mentre uno cova, l’altro cerca il cibo e fa la guardia al nido. Al momento della schiusa delle uova i piccoli presentano un colore bruno chiaro.
Saranno entrambi i genitori ad occuparsi dell’alimentazione dei piccoli fino al secondo mese di vita, quando essi saranno in grado di volare. In natura, si pensa che la speranza di vita di questi uccelli non oltrepassi i 15 anni.
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Cosa mangia l’ibis eremita
L’ibis eremita per muoversi alla ricerca di cibo si dirige presso aree steppose, ma in ogni caso non sottovaluta aree coltivate o cespugliose che possano soddisfarlo.
La tecnica di caccia avviene camminando col becco tenuto perpendicolarmente al suolo, pronto ad acchiappare qualsiasi piccola preda capiti sotto tiro.
L’ibis eremita si nutre principalmente di piccoli animali invertebrati, come piccoli rettili che riesce a catturare sotto il terreno con il lungo becco o tra le rocce e sotto le foglie, ma non disdegna piccoli mammiferi, uccelli, lumache, ragni e scorpioni.
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Curiosità
- Nella città di Bireçik la tradizione vuole che l’ibis eremita sia stato uno dei primi uccelli che Noè lasciò scendere dall’Arca e pertanto viene considerato un simbolo di fertilità.
- Nell’antico Egitto, assieme all’ibis sacro, l’ibis eremita era adorato come reincarnazione di Thoth, lo scriba degli dèi.
- L’ibis eremita quando si sposta da una zona ad un’altra, ad esempio da quella di riposo a quella di alimentazione, hanno l’abitudine di volare con una formazione a V.
- Oggi si contano circa 200 esemplari in Marocco dove nidifica e una piccolissima colonia situata in una zona desertica della Siria.
- La popolazione turca di ibis, mantenuta in semi-cattività per volere del governo, pare godere di buona salute, essendo in crescita numerica.
- In passato quando questi uccelli erano diffusi anche in Europa, molti di essi sceglievano come luogo per la nidificazione i merli e le finestre dei castelli o di altri edifici abbandonati.
- Totalmente monogami, i due componenti della coppia rimarranno insieme per tutta la vita, e solo dopo la morte di uno dei due potrà spingere l’altro a cercare un nuovo partner.
- In 45 zoo in tutta Europa sono presenti circa 850 ibis eremita, a cui si sommano altri 250 esemplari censiti in Giappone e Nord America.
- Anche in Italia è presente una piccola popolazione di ibis eremita in cattività, sita a Fagagna (UD), dove negli ultimi anni alcuni ibis eremita di provenienza austriaca si fermano per svernare.
- L’aspettativa di vita dell’ibis eremita in cattività è di circa 25 anni.
Raffaella Lauretta