Il ribrezzo per gli insetti è piuttosto comune e potrebbe trasformarsi anche in una vera e propria fobia. Si tratta di una paura incontrollata verso qualcosa che non si conosce che arriva ad essere paralizzante e limitante nella vita quotidiana. Soffermandosi sul tema è logico ricordarsi che spesso questa sensazione deriva da un condizionamento sociale e culturale. Ovvero, i bambini, a differenza degli adulti si approcciano a tutto, andando alla scoperta del mondo e dei piccoli esseri che lo popolano senza preconcetti. Così lo è anche nei riguardi degli insetti. Come sempre, arriva il genitore che pretende d’insegnare al figlio che “non deve fare questo o quest’altro, che non deve toccare gli insetti perché fanno schifo o potrebbero pungerlo”.
Questo condizionamento è in parte diventato sociale e la condanna nei riguardi degli insetti è ormai unanime. Ecco perché per una bambina di 8 anni amante degli insetti non è stato facile far capire ai suoi amici questa sua grande passione. In questo scenario subentrano numerosi condizionamenti: quello di genere ovvero che una “femminuccia” non può amare gli insetti e quello sociale per il quale nel pensiero di massa gli insetti “sono brutti e cattivi”.
La bambina in questione, di nome Sophia Spencer, è così stata vittima di bullismo a scuola. Infatti, per Sophia la vita non è stata facile soprattutto quando, esprimendo la sua gioia con i compagni di scuola, nel mostrare un nuovo insetto amico veniva presa in giro. Fortunatamente per lei, la madre ha capito questa passione e in parte ha sostenuto la grande curiosità della figlia. La madre per poterla aiutare, nel 2016, ha così deciso di mettersi in contatto con la Entomological Society of Canada (ESC) per chiedere dei consigli su come incoraggiare la figlia: “Ciao a tutti, ho una figlia di otto anni che ama imparare ed esplorare il mondo degli insetti. Spesso viene presa in giro a scuola dai suoi compagni perché mostra con orgoglio i suoi amici insetti sulle sue spalle. Mi chiedevo se un entomologo professionista fosse disposto a parlare con lei al telefono per incoraggiare il suo amore e per spiegarle come trasformare questa passione in una carriera lavorativa. Se qualcuno potesse parlarle per cinque minuti o scriverle qualcosa, lo apprezzerei molto”, ha scritto la donna.
Per una volta, la lettera non è passata inosservata e la Entomological Society of Canada ha deciso di condividerla sul proprio account Twitter, con l’hashtag #BugsR4Girls (“Gli insetti sono per le ragazze”), invitando gli entomologi a rispondere all’appello.
Sophia nell’arco di poco tempo è diventata una piccola star e molti ricercatori si sono offerti di mandarle dei libri o degli strumenti come un microscopio utili alle scoperte della bambina.
Tra gli scienziati, l’entomologo Morgan Jackson si è spinto oltre e ha così deciso di scrivere con Sophia una ricerca di valore scientifico che è stata pubblicata sulla rivista “Annals of the Entomological Society of America” e nella quale viene raccontata la storia di Sophia, della sua curiosità e del rapporto che ha con gli insetti.
Ovvero, uno studio sulla nascita di una passione e soprattutto improntato sulla visione della bambina e quello che ha appreso entrando in contatto con il magico mondo degli insetti.
“I miei insetti preferiti sono le lumache e i bruchi, ma quelli che preferisco in assoluto sono le cavallette. Dopo che mia mamma ha inviato il messaggio e abbiamo visto tutte le risposte sono stata contenta. È stato bello avere tutte quelle persone a supportarmi ed è stato bello poter vedere altre ragazze studiare gli insetti. Mi ha fatto sentire che avrei potuto farlo anch’io e io voglio, voglio davvero farlo quando crescerò, voglio studiare gli insetti, probabilmente le cavallette”, dichiara la bambina, esprimendo gratitudine ai ricercatori che l’hanno fatta sentire più sicura.
Grazie agli scienziati la vita di Sophia è cambiata a scuola. Da vittima di bullismo, la piccola bambina è diventata una piccola “eroina” e adesso, chi la prendeva in giro, le chiede informazioni: “Ora ho un microscopio che qualcuno mi ha mandato. Quando lo porto a scuola, i miei compagni mi chiamano non appena trovano qualcosa: Sophia, Sophia, abbiamo trovato un insetto!. Ho parlato alla mia migliore amica e alla sorella degli insetti e adesso anche loro credono che siano speciali. Penso che se altre ragazze sapessero la mia storia, verrebbe voglia anche a loro di studiare gli insetti”, conclude la bambina.
C.D.
L’appello della Entomological Society of Canada
La ricerca di Morgan e Sophia
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