I sensi dell’elefante sono cinque come in ogni altro animale. Ma alcuni di essi sono più efficienti, vediamo insieme quali.
L’elefante come l’essere umano e gli altri animali presenta i cinque sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto. I nostri sensi svolgono un ruolo molto importante per determinare il nostro mondo.
Per questo bisogna riconoscere che il mondo dell’elefante è molto diverso dal nostro. Quindi vediamo insieme come può sembrare il mondo esterno attraverso i sensi dell’elefante.
La vista dell’elefante è piuttosto scarsa, nonostante ciò attraversa savane e foreste aiutandosi con il suo tronco. Gli occhi dell’elefante si trovano sui lati della testa e forniscono una visione periferica, piuttosto che una visione binoculare.Questi animali presentano lunghe ciglia che evitano che sabbia, detriti o sporco entrino in contatto con i loro occhi.
Inoltre oltre alla palpebra superiore e inferiore presentano una terza palpebra come i gatti e i cani, che si muove verticalmente attraverso l’occhio e servo per proteggere l’occhio durante l’alimentazione e il bagno dell’animale. Alcuni elefanti quando crescono sviluppano un anello bianco che circonda l’iride dell’occhio.
Solitamente gli animali con teste grandi e orecchie larghe, come gli elefanti, possono sentire meglio i suoni a bassa frequenza. In quanto il cranio più grande comprende canali dell’orecchio più lunghi, membrane timpaniche più larghe e orecchie medie più grandi.
Infatti gli elefanti hanno un buon udito e le loro orecchie vengono utilizzate per incanalare le onde sonore provenienti dall’ambiente. Inoltre questi animali usano suoni che l’essere umano non percepisce, nelle comunicazioni a lunga distanza.
Gli elefanti usano tutte le parti del loro corpo per interagire tra di loro, il tronco è uno delle parti del loro corpo più utile per il tatto. Infatti è usato per accarezzare, toccare, esplorare e bloccare in caso di difesa. Il tronco dell’elefante è capace di sollevare pesi al di sopra dei 250 kg.
Il trono dell’elefante presenta cellule motorie sensoriali, chiamate corpuscoli pacinici, che consentono all’animale di avere un forte senso del tatto.
Questi ultimi sono composti da membrane concentriche di tessuto connettivo, tra ognuna di esse c’è un gel viscoso. Quando viene rilevato un movimento o una vibrazione, la pressione deforma gli strati di gel e tessuto connettivo dei corpuscoli pacinici.
Questo stimola le terminazioni nervose e invia un segnale al cervello. I corpuscoli paciniani si trovano anche nelle suole dei piedi di elefante e lo aiutano a rilevare le vibrazioni sismiche.
Gli elefanti hanno l’olfatto molto sviluppato, sono capaci di rilevare fonti d’acqua fino a 19,2 km di distanza. Le narici si trovano sulla punta del tronco e servono per respirare, odorare e attirare l’acqua per buttarla in bocca.
Il senso dell’olfatto nell’elefante è in costante uso, con il tronco, che si muove avanti e indietro, rileva nuovi profumi e informazioni.
Una volta che un profumo viene attirato attraverso le narici, attraversa una serie di sette turbinali olfattivi, situati nella cavità nasale. Ai turbinali sono associate milioni di cellule recettoriali olfattive. Se l’odore non fornisce informazioni sufficienti, gli elefanti raccolgono la sostanza con il tronco.
Quindi le informazioni chimiche vengono trasmesse al suo organo Jacobson, che è un’unità di rilevazione chimica situata nel tessuto molle del palato superiore. L’organo è attaccato alle cavità orale / nasale e ha anche la funzione di rilevare lo stato riproduttivo di una femmina.
Gli elefanti adorano mangiare, tanto che passano 20 ore al giorno ad alimentarsi. Possono consumare circa 200-300 kg di fogliame della giungla al giorno e bere fino a 100 litri di acqua.
In 70 anni della loro vita crescono 6 serie di denti, quando l’ultima fila di denti non macina più, l’elefante di solito muore di fame.
Contrariamente alla credenza popolare, gli elefanti occidentali, non presentano una preferenza per i panini o le torte dolci, ma preferiscono il cibo della giungla.
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M.D.
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