Stanno per tornare, anzi per ritornare: quali sono tutti gli uccelli migratori che tornano a Marzo e che caratteristiche hanno.
Senti già l’odore della primavera alle porte? C’è ancora un po’ da aspettare ma è bene conoscere come si presenterà: con i suoi fiori, i suoi profumi e colori ma anche con quei volatili che tornano dopo l’inverno. Ecco dunque quali sono tutti gli uccelli migratori che tornano a marzo e che potremo ammirare in tutta la loro bellezza comodamente dalla finestra della nostra casa.
Più che in un mese preciso sarebbe meglio indicare una stagione, naturalmente quella primaverile che appunto inizia nel mese di marzo: d’altra parte si dice proprio che ‘una rondine non fa primavera’ proprio perché sono stormi interi di uccelli che tornano durante il rifiorire della flora e della natura in generale.
Le specie di volatili che saranno visibili dal mese prossimo migrano nel nostro Paese come se fosse un ponte di passaggio per il Mediterraneo e per oltrepassarlo: a partire dalle isole tirreniche, normalmente toccate per prime dal loro volo e che spesso si trasformano in ultimo approdo per quegli esemplari già troppo stanchi, facili vittime del mirino dei fucili dei cacciatori.
Eppure è sbagliato pensare che tutti gli uccelli migrino nello stesso momento o nello stesso arco temporale, poiché vari sono i fattori che influenzano il loro viaggio, dall’età al sesso alle condizioni meteo fino alla distanza dal paese caldo in cui avevano deciso di trascorrere il periodo invernale.
Magari non li conosceremo tutti dal nome ma di sicuro le caratteristiche di questi esemplari ce li faranno riconoscere al primo sguardo. Infatti alcuni sono davvero molto comuni rispetto ad altri. Quindi non c’è che da aguzzare la vista e capire di quali volatili si tratta.
Enorme e dalle ali accoglienti, la cicogna bianca si distingue per il suo candido piumaggio che ha anche degli inserti neri. La sua figura quasi onirica la individua come l’uccello che porta i bambini neonati alle loro mamme, che vola di notte per sfuggire ai predatori.
Ciò che colpisce di questa specie è che si tratta di uccelli monogami, che scelgono un compagno che sarà quello della vita. Se nel XX secolo la sua sopravvivenza è stata messa in crisi, dagli anni 80 del ‘900 si è avuta una sostanziale ripopolazione.
Dal candido piumaggio della cicogna passiamo a questo rapace diurno che predilige la zona lucana e le regioni meridionali dell’Italia.
Tuttavia è possibile vederlo spesso anche in Europa poiché si tratta di uno degli esemplari più diffusi al mondo. Dal piumaggio marrone, si distingue soprattutto per il suo aspetto austero ed elegante.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Ho popolato il mio giardino con meravigliosi uccelli grazie a queste casette fai-da-te
Può imparare dalle 120 alle 260 strofe e sarà in grado di cantarle tutte, ma non solo:
è in grado di percorrere lunghe tratte passando dall’Africa all’Italia verso la fine del mese di marzo, perché è il periodo dell’accoppiamento.
A metà marzo sarà possibile avvistare questo rapace la cui caratteristica principale non è il piumaggio chiaro (come suggerito dal nome) bensì la sua particolare alimentazione, tutta a base di rettili.
Questo allegro esemplare è facile da individuare non solo per la classica mascherina rossa che gli ricopre gli occhi ma anche per il piumaggio a macchie gialle, nere e bianche su un corpo chiaro.
Non riesce a eseguire grandi spostamenti, tanto da non superare solitamente i 500 km dal luogo di partenza del suo viaggio. Dove possiamo vederlo? Nelle zone calde dello stivale è visibile praticamente sempre.
Francesca Ciardiello
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