E’ lei o non è lei? Come riconoscere una Falsa Vedova nera dalle caratteristiche inconfondibili: ecco quali sono.
Molti la temono per una fobia dei ragni di base mentre altri riconoscono la sua pericolosità. Ma quali sono le caratteristiche che ci fanno individuare una falsa vedova nera distinguendola da tutte le altre? E’ simile e pericolosa come quella ‘autentica’ oppure del tutto innocua? E’ importante darsi delle risposte per non cadere nella sua trappola, anzi nella sua tela!
Vedova nera e falsa vedova: similitudini e differenze
La fama che si è conquistata le ha fatto meritare il nome comune col quale è conosciuta, poiché la femmina della specie uccide il maschio dopo l’accoppiamento. Nota con il nome scientifico ‘Latrodectus mactans’ (la prima parola indica il genere di appartenenza mentre la seconda, tradotta, vuol dire ‘uccidere, sacrificare’), il temibile ragno noto come ‘Vedova nera’ è ben distinguibile per la sua colorazione nera e per una macchia rossa che spicca brillante sul suo addome.
Quest’ultima ha la forma di una clessidra e ha una funzione ben precisa: la colorazione rosso accesso, esattamente come una spia, vuole indicare al ‘nemico’ che il ragno sta per attaccare quindi lo avverte della sua pericolosità. A differenza della femmina, il maschio è di dimensioni più contenute, quindi meno lungo di 40 mm. La Falsa vedova nera del genere Steatoda invece, pur essendo nera e possedendo delle macchie sul corpo, che però non riprendono la forma di una clessidra bensì delle strisce.
Un’altra distinzione fondamentale da fare è quella con la vedova nera mediterranea che, come le altre, ha il corpo nero ma delle macchie arancioni delimitate da bordi chiari.
Falsa vedova nera: è pericolosa come quella ‘autentica’?
E’ letale o del tutto innocua? Il primo consiglio da seguire è sempre quello di non toccarla, pur avendola riconosciuta: infatti se la Vedova nera è nota per il dolore acuto che rilascia il suo morso e un intorpidimento generale della zona colpita, anche la Falsa vedova nera potrebbe essere dannosa quanto l’altra. E’ sempre meglio starne alla larga.
E se dovessimo vedere una in casa? Meglio chiamare ditte specializzate o almeno cercare di portarla fuori dall’abitazione ma mai a mani nude. Sebbene la sua zona d’origine sia l’Europa meridionale e l’Asia, non è improbabile trovarla anche in Italia, poiché ama le zone a clima temperato e caldo. E’ più facile riconoscerne la presenza in giardino, sotto alle pietre o nelle crepe dei muri, ma non è escluso che possa tenersi al riparo nei garage e nei sottoscala.
Il periodo di maggiore incidenza di questi ragni nelle nostre case è quello compreso tra luglio e novembre, ma in realtà a causa delle temperature ‘ballerine’ degli ultimi anni, la sua presenza può essere riscontrata in ogni mese: è più probabile di vedere dei maschi della specie aggirarsi per casa alla ricerca dell’esemplare femminile col quale accoppiarsi.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Ragni pericolosi per l’uomo: quali sono, come riconoscerli e dove si trovano
Falsa vedova nera: che succede se mi dà un morso?
Le dimensioni di un morso della Falsa Vedova nera sono simili a quelle lasciate da una puntura di vespa, ma non è escluso che i suoi effetti possano avere conseguenze anche preoccupanti. Infatti studi recenti hanno chiarito che gli esemplari della specie Steatoda nobilis possono causare gonfiore, febbre, episodi di nausea e brividi su tutto il corpo.
In realtà si pensa però che non sia l’effetto di qualche sostanza rilasciata dal ragno, bensì della mancata igienizzazione della ferita dopo il morso e di una infezione batterica conseguente. Ma possiamo stare tranquilli: se non la tocchiamo, non c’è il rischio di essere morsi: i ragni infatti attaccano solo quando si sentono minacciati, perché reagiscono in modo difensivo.