Come vive un granchio di mare? E quanto è pericoloso un suo morso per l’umano? Tutto quello che c’è da sapere su questo crostaceo acquatico.
Molto simile a un ragno, ma di mare, il granchio è uno dei crostacei acquatici più comuni, che possiamo facilmente notare in mare. Cosa sappiamo di questo animale acquatico, dove vive e quali sono i rischi di un eventuale suo morso. Ecco tutta una serie di curiosità che riguardano questo animale e che può capitarci di incontrare al mare: cosa c’è da sapere sul granchio di mare.
Appartenente alla famiglia dei Brachyura, ovvero dei crostacei decapodi acquatici: dal nome si indicano le sue dieci zampe. E’ originario della Cina, ha un aspetto robusto e possente grazie al suo carapace. Vive tra le rocce e nella sabbia, e proprio per il fatto di essere sempre in superficie, è facile catturarlo a mani nude. Questa struttura pesante e resistente, lo protegge e spesso presenta spuntoni e peli piuttosto duri.
I suoi addominali sono ripiegati in verticale, ed è dotato di due chele anteriori che usa non solo per difendersi ma anche come arma di difesa. La zona del ventre, che serve a proteggere le uova, fa parte di un corpo piatto che contiene tutti gli altri organi. Occhi, bocca e chele sono naturalmente frontali.
E le altre zampe? Le utilizza per nuotare e camminare, anche lateralmente: pensiamo che sono capaci di percorrere diversi km in un solo giorno. Può vivere sia in acque dolci sia salate. I colori del suo carapace sono molto variabili, che vanno dal viola all’arancione al bianco.
Cosa mangia il granchio? Si nutrono di anfibi, ma anche di erbe di mare, ovvero le alghe fresche, piccoli echinodermi, detriti organici, larve di insetti, vermi e piccoli pesci. Nei loro alimenti preferiti rientrano anche materiale organico in decomposizione. Sostanzialmente si tratta di animali onnivori, che trovano cosa mangiare anche in zone impervie come i tropici. Si alimentano quindi di carcasse, di altri animali ma anche di piante.
Si tratta di animali molto intelligenti e non così semplici da catturare; amano mimetizzarsi in gruppo e stare insieme agli altri esemplari. Amano la vita notturna, forse per il minore pericolo di incontrare predatori e insidie. Spesso cercano materiali per rivestire il loro carapace, per camuffarsi: sono utili allo scopo spugne, alghe, piccole larve. Sono animali molto combattivi e non si lasciano catturare facilmente dagli umani curiosi: il vivere in gruppo infatti aiuta a difendersi.
Le corazze dei granchi cambiano almeno due volte all’anno, in particolare durante il periodo dell’accoppiamento. La femmina cambia il carapace subito dopo il maschio: questo lieve ritardo serve ad ottenere un carapace più morbido per la fecondazione e ospitare le uova. Esse vengono portate sotto la cosa e, una volta schiuse, le larve che escono da esse vengono trasportate dalla corrente del mare. Solitamente queste larve, dopo 9 mesi, raggiungono a stento i 3 millimetri: quindi sono davvero molto piccole! Solo dopo anni raggiungono i 25 mm e la maturità sessuale è raggiunta verso i cinque anni d’età.
L’esemplare più grande si è trovato in Giappone. Normalmente un esemplare maschio può pesare fino a 20 kg con un diametro di 35-40 cm. La loro migliore capacità è quella di mimetizzarsi con l’ambiente esterno.
A chi non piace fare delle belle passeggiate sulla sabbia, mentre l’acqua di mare ti rinfresca i piedi? Uno scenario meraviglioso, eppure con le sue insidie. Insieme a meduse (Leggi qui: Medusa: curiosità e fatti poco noti su questo animale tanto temuto), tracine (Leggi qui: Puntura di tracina: tutti i rischi e come rimediare alla ferita)e altri piccoli animali acquatici, anche i granchi di mare possono mordere l’uomo che si avvicina loro troppo. Probabilmente è la loro migliore arma di difesa, per evitare che qualcuno tenti, come spesso accade, di catturarli e allontanarli dal loro ambiente naturale. Si trova spesso sulla superficie di scogli e bagnasciuga: per questo è piuttosto visibile. Al compenso però è dotato di chele che gli consentono spostamenti molto veloci, quindi prenderlo non sarà così semplice!
Se ci accorgiamo di essere stati colpiti da un granchio, o lo vediamo che penzola attaccato al nostro dito o ad altre parti del nostro corpo, ecco come dobbiamo intervenire. Innanzitutto restiamo calmi, non è il caso di allarmarsi: non si tratta di un animale fastidioso, e il dolore dovuto alla morsa dà la sensazione di una piccola puntura. Dopo la parte potrebbe risultare indolenzita e forse un po’ gonfia, ma passerà presto.
Meglio avere a portata di mano del disinfettante come mercurio cromo o tintura di iodio. Ci servirà di lezione: meglio non tentare di catturarlo la prossima volta o imparare a dove mettere i piedi!
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F.C.
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