Il gorilla è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati e storie per bambini. Famoso per la sua forza e la sua particolare somiglianza all’uomo.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale più simile all’uomo.
Il gorilla appartiene all’ordine dei primati e alla famiglia dei pongidi, noti anche con il nome di “scimmie antropomorfe” in virtù della parentela relativamente stressa che li lega all’uomo. A questo gruppo appartengono pure lo scimpanzé, anche esso diffuso in Africa e secondo, per intelligenza, solamente all’uomo, e l’orango, grande scimmia propria delle isole della Sonda e molto ben adattata, a differenza dei suoi due cugini africani, alla vita sugli alberi.
Gigantesca scimmia africana, superiore per mole e ogni altra specie e dotata di una struttura eccezionalmente robusta. I maschi adulti raggiungono di solito un’altezza di 1.80 m e un peso di poco inferiore ai due quintali. Il torace è poderoso, il collo massiccio e le braccia molto lunghe e muscolose, il capo è tozzo, il cranio è sormontato nei maschi da una cresta ossea, su cui si inseriscono i muscoli preposti alla masticazione.
La dentatura è pure robustissima: i canini, molto sviluppati, sono quali pari per grandezza a quelli dei leoni e delle tigri. La pelle è di colore nero inteso, mentre la tinta del pellame puo’ variare a seconda della razza e dell’età: nelle femmine e nei maschi giovani è nerastra o bruna, mentre nei maschi adulti diventa grigio argentea sul dorso.
Data la loro mole, i gorilla sono mediocri arrampicatori, perciò trascorrono abitualmente le ore diurne a terra. Per il riposo invece costruiscono di solito grandi nidi sui rami bassi degli alberi, impiegando soprattutto rami raccolti al suolo e intrecciati fino a formare un’ampia piattaforma; più di rado trascorrono anche la notte sul terreno, in tal caso si limitano ad ammucchiare grandi quantità di foglie, per procurarsi un giaciglio soffice.
Il gorilla dorme tra le 12 e le 13 ore a notte e può soffrire delle stesse malattie dell’uomo, come tumore, ebola, polmonite e altre. Ogni gruppo occupa una determinata area, ma succede spesso che branchi diversi si incontrino senza manifestare reciproca ostilità: a differenza da quasi tutte le altre scimmie ad abitudini sociali, i gorilla sono infatti poco inclini al chiasso e al litigio, e tengono un comportamento molto dignitoso.
Anche nei confronti degli altri animali (come leoni, tigri)e dell’uomo, il gorilla (nonostante una pessima fama alimentata da racconti quanto terrificanti quanto esagerati) si dimostra fondamentalmente mansueto: anche se molestato non reagisce subito in modo violento contro il disturbatore, che inizialmente cerca di spaventare ergendosi in tutta la sua statura e percuotendosi vigorosamente il petto con i pugni chiusi.
Solo se questa terrificante esibizione non ottiene l’effetto voluto, si decide ad affrontare con graffi e morsi l’intruso. Il gorilla è un animale protettivo e diventa aggressivo se vede minacciati se stesso o qualche membro della sua famiglia. Sebbene venga considerato un animale temibile e pericoloso, la verità è che il gorilla è uno degli animali più tranquilli che esistono.
I gorilla vivono esclusivamente nelle foreste. Le due specie esistenti di gorilla, vivono infatti proprio nel continente africano, nelle foreste del Congo. Ad abitare i circa mille metri quadri di foresta equatoriale troviamo due specie diverse di gorilla, il gorilla occidentale e il gorilla orientale.
Nel suo habitat naturale può vivere fino a 50 anni, realtà purtroppo, sempre meno comune a causa dei danni causati dall’uomo. La loro area di distribuzione non è molto estesa: la razza più diffusa, il gorilla di pianura si incontra infatti solo in una ristretta zona della Nigeria, nel Camerun e nel Gabon, mentre il raro gorilla di montagna vive esclusivamente in una limitata regione montuosa dell’Uganda.
La notevole rarità dei gorilla (che sono considerati in pericolo d’estinzione) è anche dovuta alla loro scarsa prolificità: ogni femmina partorisce infatti ogni 3 o 4 anni (dopo una gestazione di circa 10 mesi) impiegando questo intervallo di tempo per accudire con scrupolosa cura a l’unico figlio. Una volta cresciuti però, i giovani gorilla vengono subito cacciati dal gruppo, per finire a fare una vita solitaria o per unirsi ad altri esemplari fino a formare un nuovo gruppo.
I gorilla vivono riuniti in gruppi (come le giraffe)capeggiati da un unico maschio adulto e composti da femmine con i loro piccoli e da giovani di entrambi i sessi, per un totale, in media, di una ventina di individui.
Tutta l’attività del gruppo è decisa dal capo, che guida tutti gli spostamenti alla ricerca del cibo. L’alimentazione del gorilla, prevede soprattutto foglie, gambi, radici, alberi e piante. È ammesso anche qualche frutto, anche se talvolta può mangiare formiche o termiti.
Raffaella Lauretta
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