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Le gobbe del cammello: a cosa servono e cosa contengono

Sono tratti distintivi propri di questo animale, ma sappiamo a cosa servono le gobbe del cammello? Ecco quali sono le verità e le leggende sul loro conto.

Gobbe del cammello: cosa si dice su di loro e a cosa servono (Foto Pixabay)

Solitamente riusciamo a distinguere un cammello da un dromedario grazie al numero delle gobbe che si portano sul dorso: il primo ne ha due e il secondo soltanto una. Non mancano le leggende sulle famose gobbe del cammello, che si dice contengano acqua: ma quanto è vera questa affermazione? Inoltre vedremo perché la loro presenza sul dorso dell’animale è così importante per la sua sopravvivenza. D’altra parte non vivono in territori semplici, quindi il loro corpo col tempo ha imparato ad affrontare anche le temperature più impervie. Ecco cosa c’è da sapere sulle gobbe del cammello e sulla loro funzione.

Il cammello: storie e leggende sulla sua sete

Cammello (Foto Pixabay)

Cosa sappiamo su questo animale selvatico così lontano dalle nostre terre? Di certo il cammello ha abitudini e caratteristiche molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Si tratta di un animale molto forte e in grado di caricarsi sul dorso fino a 450 kg. Riesce a percorrere quasi 50 km al giorno, ad una velocità sostenuta e il suo corpo riesce a sopravvivere alle escursioni termiche anche da -20 °C a oltre 50 °C. La gestazione delle femmine dura circa 13 mesi e la ‘cucciolata’ solitamente è composta da un solo esemplare.

Ma la vera domanda è:come fa a resistere tanti giorni senza bere? Leggende letterarie ma anche false informazioni scientifiche hanno speculato sull’argomento. Ma in realtà il cammello riesce a non idratarsi anche fino a due mesi per i seguenti motivi:

  • il suo plasma resiste alla pressione osmotica (senza andare in ipotermia),
  • il volume del plasma rimane inalterato anche durante periodi di disidratazione,
  • il suo corpo controlla e gestisce la dispersione dei liquidi.

Non è vero che il cammello riesca a idratarsi più del dovuto prima di un lungo viaggio, ma le riserve idriche del suo corpo riescono a resistere ai periodi più caldi anche per la presenza di serbatoi gastrici. Questo animale suda da tutte le parti del corpo, perdendo liquidi, ma solo ad una temperatura compresa tra 40 e 42 gradi Celsius. Il cammello dunque riesce a resistere senza acqua né cibo grazie all’acqua metabolica del grasso delle gobbe. L’acqua si trova nel suo flusso sanguigno; inoltre l’urina è molto concentrata, le feci secche e una termoregolazione particolare del corpo.

Le gobbe del cammello: caratteristiche

Gobbe del cammello: come sopravvivono al deserto (Foto Pixabay)

Il tratto distintivo di questo animale è rappresentato di certo dalle due gobbe che si trovano sul dorso. Tipica anche di un altro animale selvatico desertico come il dromedario, la gobba non ha una funzione meramente estetica, bensì rappresenta una fondamentale riserva energetica per l’animale. Il suo peso si aggira intorno ai 35 kg, poiché al su interno contiene riserve di cibo e acqua.

Leggende narrano che il cammello affrontasse lunghi percorsi sotto il sole cocente senza bere, grazie alle riserve di acqua rappresentate dalle stesse gobbe. Ma è stato scientificamente dimostrato che questa affermazione è assolutamente falsa, poiché non si tratta di serbatoi di acqua! Fungono da cisterne ma non di acqua, bensì di grasso: è da questo che il cammello ricava le energie quando manca il cibo.

Se gli altri animali hanno le stesse riserve di grasso ma collocate sugli organi interni (per proteggerli dal freddo), il cammello che vive in terre aride non ha bisogno di proteggersi internamente. Quindi le riserve del grasso ‘fuoriescono’ e sono ben evidenti all’esterno. I cammelli devono costantemente eliminare il calore interno, proprio perché non si trovano mai in terre fredde o dove è necessaria una riserva di calore.

Il vivere in terre desertiche non significa esporsi al sole: infatti questi animali evitano di stare a lungo sotto i raggi solari: infatti questo porterebbe ad una disidratazione pericolosa, spesso fatale.

Dal grasso all’acqua: la funzionalità delle gobbe

Animale del deserto (Foto Pixabay)

E’ dal grasso che il cammello ricava i liquidi di cui ha bisogno il suo corpo. Ma in che modo? L’idrogeno del cammello si unisce all’ossigeno e forma acqua. E’ stato calcolato che da 500 gr di grasso si ricava circa mezzo litro di acqua. Svuotandosi del grasso, la gobba perde forma e tende a scivolare su un lato. Una volta che l’animale si rifocillerà, la gobba si ‘riempirà’ e tornerà alla sua solita posizione eretta.

Ciò non vuol dire che il cammello non beva, anzi: in soli 15 minuti riesce a bere fino a 140 litri di acqua, che gli servirà a produrre nuovo grasso. Inoltre il suo sangue  riesce ad adattarsi alle emergenze: se il cammello è disidratato, i sangue diventa meno denso per circolare meglio e irrorare meglio gli organi, ed è in Grado di resistere alle basse temperature.

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F.C.

Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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