Lo gnu è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati e storie per bambini. Famoso per il suo aspetto simile ad un bue.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale con le corna e la barba.
Lo gnu è un’antilope che appartiene alla famiglia dei bovidi, è un mammifero quadrupede. Il suo corpo raggiunge circa 2,30 metri di lunghezza e 1,50 metri di altezza, con un peso di circa 250 chilogrammi.
La presenza delle corna e la conformazione del cranio li rendono simile al bue, può essere considerato una vita di mezzo tra l’antilope, il bue e il cavallo. Il colore del corpo è generalmente grigiastro con riflessi blu e striature sui fianchi nere come neri sono anche i peli della criniera e della coda.
La testa è tozza e poggia su un corto collo, con corna rivolte all’infuori. Le zampe sono snelle e agili, e la coda è provvista di un ciuffo di peli simile a quella del cavallo, e una folta criniera ricopre il collo e una parte del dorso. Gli gnu si uniscono in gruppi che contano da 5 a 15 individui, a volte anche più di 100 capi.
Lo gnu si presenta come animale in continuo movimento, agile e vivace, che riempie di vita e di attività le immense pianure in cui vive. È un animale curioso, socievole, lo si può facilmente osservare in compagnia di zebre e di antilopi di altre specie.
Ma ciò non toglie che quando si scontra, ad esempio contro un leone, il suo più agguerrito nemico, dà prova di grande forza e coraggio, tanto il maschio quanto la femmina.
Lo gnu predilige gli ambienti di savana non troppo umidi o aridi; hanno bisogno di abbeverarsi abbondantemente almeno una volta ogni due giorni, e quindi si trova raramente a più di 15-20 km dall’acqua.
È possibile vederlo in molte regioni dell’Africa orientale e meridionale. Branchi significativi formati da migliaia di esemplari si possono osservare nella pianura del Serengeti (Tanzania e Kenya) e zone circostanti; gruppi più piccoli si trovano nel Botswana settentrionale, nello Zimbabwe, e in diversi parchi del Sudafrica.
La stagione degli amori comincia verso l’inizio dell’estate, ossia verso giugno. Le femmine raggiungo la maturità sessuale prima dei due anni di vita e dopo una gestazione di 8-9 mesi, danno alla luce un solo piccolo.
Il piccolo appena nato è già sviluppato nel suo insieme ed appare ancor più strambo dell’esemplare adulto, e dopo pochi giorni è possibile vederlo già passeggiare insieme alla madre. Infatti può brucare l’erba già durante la seconda settimana di vita, ma ciò non toglie che l’allattamento comunque avrà una durata di 7-8 mesi.
Nei confronti del piccolo la madre appare molto protettiva, fino a combattere per la vita. La durata media della vita è di circa 16 anni, anche se sono soggetti a battute di caccia senza pietà, in quanto è molto richiesta la pelle che fornisce un cuoio di ottima qualità, le corna con cui si fabbricano manici di coltelli, e con i lunghi peli setolosi della coda si costruiscono dei cacciamosche.
A differenza di altri erbivori delle zone aride dell’Africa, lo gnu è costretto a lunghi spostamenti giornalieri per abbeverarsi, poiché l’acqua contenuta nell’erba di cui si nutre non è sufficiente al suo fabbisogno.
Questi grandi branchi si mettono alla prova di enormi spostamenti, a volte vere migrazioni, alla ricerca di erba tenera nata dopo le piogge. Si nutrono principalmente di erbe e di piccoli cespugli. I piccoli gruppi sono condotti da un solo maschio, mentre i grandi branchi hanno più capi.
Quando i maschi adulti raggiungono una certa età, vengono cacciati dal branco e prendono il loro posto i giovani. Si possono allora vedere piccoli gruppi di vecchi maschi isolati a nutrirsi di vegetazione. Questo avviene durante le ore del mattino e della sera, mentre il resto della giornata la trascorrono all’ombra degli alberi.
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Raffaella Lauretta
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