In Natura è legato il tutto da rapporti complessi, e ciò che è buono per una specie è cattivo per l’altra. Vediamo quali sono gli insetti buoni e quelli cattivi nel nostro orto in giardino.
Coltivare un orto non è un compito così tanto facile, è basato su un equilibrio da mantenere, delle piante da curare e un suolo da preservare. Insomma, curare un orto è abbastanza difficile e per questo meglio farsi aiutare dagli alleati amici della natura: come fiori, erbe e in particolar modo gli insetti.
Ecco perché bisogna conoscere gli insetti buoni e quelli cattivi nel nostro giardino. Quando parliamo di insetti non parliamo solo di quelli impollinatori come le api, le farfalle e i bombi, ma anche di altri insetti che sono voraci predatori di afidi e altri insetti invece danneggiano il nostro raccolto.
Gli insetti buoni e quelli cattivi nel nostro giardino
Insetti buoni
Coccinella
Hanno colori vistosi e brillanti (rosso e nero o giallo e nero) per scoraggiare i predatori, che associano i colori vistosi a sostanze velenose. Appartengono alla famiglia di insetti dell’ordine dei coleotteri. Le coccinelle sono zoofaghe, ottime nemiche degli afidi che procreano sulle nostre rose e non solo sulle rose. La loro funzione di antiparassita naturala è così importante che vengono addirittura vendute per questo scopo nei metodi di lotta biologica.
Formiche
Le formiche fanno parte della famiglia degli imenotteri. Le formiche che abbiamo qui in Europa non producono gravi danni al nostro raccolto: al massimo portano nel loro formicaio qualche semino che noi avevamo gettato nel terreno, nel desiderio che diventasse pianta. Le formiche, sono golose della melata degli afidi, che proteggono e allevano, e per questa ragione sono nemiche delle coccinelle
Api e sirfidi
La mansione di insetti volatili è fondamentale non solo nel nostro orto, ma nello sviluppo della vita vegetale da sempre. Vedere svolazzare api, bombi, sirfidi, di fiore in fiore, è una gioia per tutti noi e per gli agricoltori. Anche i sirfidi, della famiglia dei ditteri, con oltre 6.000 specie, hanno la loro buona funzione di impollinatori e, oltre a questo, le larve dei ditteri sono divoratrici di insetti fitofagi, come gli afidi. Ricordiamoci che senza impollinazione non c’è frutto.
Bruchi e farfalle
Il problema qui non nasce cone le farfalle ma con i bruchi, perché per diventare farfalla il bruco ha bisogno di molto cibo, e così mangia a sazietà foglie di cavolo (da qui il nome di farfalla cavolaia, con le ali bianche). Ma se da un lato i bruchi divorano le nostre foglie e quindi li etichettiamo come “cattivi”, dall’altro le farfalle contribuiscono all’impollinazione e dunque sono essenziali per la biodiversità naturale. Perciò meglio lasciarle libere di volare, ci costerà qualche foglia divorata dai bruchi, ma avremo un orto ed un giardino gioioso e svolazzante di insetti colorati e aggraziati.
Forbicine
Le forbicine non sono graditissime anche se il loro aspetto non è dei più belli, ma sono però molto utili a spazzare via acari, afidi e altri insetti parassiti dell’orto. Le forbicine non sono dannose nell’orto, spesso le troviamo nel nocciolo di un frutto o all’interno dei carciofi appena raccolti, ma stanno li per nascondersi e difendersi da ricci, uccelli insettivori e lucertole, non si nutrono del frutto.
Insetti cattivi
Afidi
Per i giardinieri, sono insetti cattivi, chiamati anche pidocchi delle piante gli afidi, sono insetti dalle dimensioni piccole, con esoscheletro molle, sottraggono linfa alle nostre piante, alterano la loro fisiologia e la struttura morfoanatonica. Quando li troviamo sulle nostre rose o sui frutti del melograno dobbiamo subito intervenire, per proteggere la salute delle nostre piante. I rimedi possono essere la lotta biologica con insetti antagonisti (coleotteri coccinellidi, ditteri sirfidi, neurotteri crisopidi e via dicendo), o sistemi esterni con sostanze naturali (macerati di ortica e peperoncino, sapone di marsiglia, ecc.).
Cimice
Di colore verde, polifaga, distribuita su tutto il territorio nazionale, la cimice verde attacca prevalentemente le colture di pomodoro, in campo aperto la soia e la bietola, e sulla pianta del nocciolo, dove provoca il cosiddetto “cimiciato“, e la povera nocciolina diventa striminzita e dal sapore sgradevole. La sua puntura causa provoca delle necrosi nelle foglie, mentre nel pomodoro delle iniziali punteggiature che in seguito diventano necrosi. Il frutto, purtroppo subirà un aspetto ma soprattutto un sapore diverso e sgradevole. Non avremmo grossi danni alle colture, se non compaiono in grandi quantità, le cimici si possono lasciare stare. Altrimenti si ricorre a rimedi chimici o, nel caso di piccoli orti, si opera manualmente, togliendoli con le mani le cimici, ma attenzione a non schiacciarle.
Raffaella Lauretta
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