Averne uno in casa ci rende più giovani? Almeno cerebralmente pare di sì. Avere un animale domestico riduce l’invecchiamento cerebrale fino a 15 anni: lo studio.
Che faccia bene all’anima non è certo una novità per nessun padrone, ma forse non tutti ancora sanno che avere un animale domestico in casa riduce l’invecchiamento cerebrale fino a 15 anni, insomma fa bene al corpo e perfino al cervello. Ma in che modo vi riesce e cosa hanno evidenziato studi recenti sull’argomento? Tutte le risposte, che convinceranno anche i più scettici ad adottarne uno.
Più di una compagnia: i benefici fisici dell’avere un animale domestico
Il cuore ne avrà giovamento e non soltanto in senso ‘poetico’: vivere in compagnia di un animale domestico infatti abbassa notevolmente il rischio sia di infarti sia di ictus ma anche quello di malattie cardiovascolari (soprattutto nel caso di convivenza coi felini domestici). Inoltre il sistema immunitario sarà rafforzato dalla presenza in casa di batteri, che ci immunizzeranno ai loro possibili attacchi: quindi in generale un padrone di animali avrà minore necessità di andare a visita dal medico.
Inoltre consideriamo anche che accompagnare nelle uscite gli animali domestici, come nel classico caso del cane, ci aiuterà a restare in forma poiché saremo costretti a fare esercizio fisico e forse ci stimolerà anche a seguire un’alimentazione più sana. E poi trascorrere la parte finale della giornata in compagnia del nostro amato quattro zampe ci sarà sicuramente utile per rilassarci, magari dopo un’intensa giornata di lavoro.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Un animale domestico può toglierci 11 ore di sonno a settimana, attenzione a questo fattore!
Avere un animale domestico riduce l’invecchiamento cerebrale: gli studi che lo dimostrano
Quali sono i benefici dunque sul nostro sistema cerebrale? Di sicuro con un abbassamento del livello di stress, l’ormone dell’amore, l’ossitocina, aumenterà e ciò avrà sicuramente ripercussioni positive sul nostro benessere psicologico. Non è un caso infatti che sempre più spesso si ricorra alla Pet Therapy con tanti animali scelti per la zoo-terapia, proprio per la relazione che essi riescono a instaurare con esseri umani in alcune particolari condizioni (come autismo e demenza, anche senile).
Numerosi sono state le ricerche sull’argomento, ma in particolare uno studio del 2022 ha effettuato un test su un campione di persone over 65 anni, proprietari di animali domestici da oltre 5 anni: costoro hanno ottenuto migliori risultati nella memoria a breve termine, rispetto a quelli che non possedevano alcun Pet in casa. Altri risultati dal punto di vista cerebrale sono stati ottenuti con un altro esperimento. Su un campione di 95 soggetti (56 proprietari e 39 no), i padroni hanno ottenuto migliori risultati sia nella capacità cognitiva sia nelle dimensioni delle stesse strutture del cervello: per questo l’invecchiamento cerebrale pare ridotto fino a 15 anni.
Un animale domestico riduce l’invecchiamento cerebrale: il caso giapponese
Non sempre però possedere alcuni animali ci rende immuni da alcune malattie, come nel caso della demenza senile come dimostrato in uno studio giapponese sulla popolazione: dai risultati finali, sviluppati su un campione di oltre 11mila persone, si è scoperto che avere un cane riduce effettivamente il numero di episodi di demenza (in condizioni di non-isolamento e abitudine all’esercizio fisico), ma non vale lo stesso con i gatti.