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Il gerbillo come animale domestico: tutto ciò che devi sapere

Il gerbillo è un animale domestico perfetto anche per i bambini: le sue caratteristiche, l’alimentazione, come prendersene cura e di cosa ha bisogno.

Come prendersi cura di un gerbillo? (Pixabay)

Il gerbillo è un piccolo roditore proveniente dall’Asia che negli ultimi anni si è diffuso sempre di più come animale domestico nelle nostre case: sveglio, curioso, attivo e molto simpatico, è tra i roditori più facilmente addomesticabili, oltre a mordere molto meno rispetto al criceto.

Il gerbillo domestico: chi è, caratteristiche, come è fatto

I gerbilli sono animali molto piccoli: lunghi all’incirca 12 centimetri (più altri 10 cm di coda), pesano intorno ai 100 grammi.

Gerbillo: cura, alimentazione, carattere e abitudini (Pixabay)

Gli esemplari maschi di gerbillo sono un po’ più grandi rispetto alle femmine.

Il pelo, che ricopre interamente il corpo di questo simpatico animaletto, è solitamente marrone chiaro ma esistono anche esemplari bianchi, neri, grigi e di tante altre possibili sfumature.

Quanti anni può vivere un gerbillo?

L’aspettative di vita del gerbillo domestico è di circa 3/4 anni, anche se sono comuni i casi di esemplari che vivono fino a 5 anni.

Come fare amicizia con un gerbillo?

Il gerbillo è un piccolo roditore che si fa notare per il suo carattere allegro e giocoso che lo rende un perfetto compagno di vita anche per i bambini: animaletto molto attivo e curioso, ha bisogno di avere la giusta compagnia perchè fa parte di una specie per cui la socialità è fondamentale.

Di indole docile, mordono solo molto raramente però tendono a divincolarsi e saltare se si cerca di prenderli: il modo migliore per maneggiarli è sostenerli con il palmo della mano, per poi avvolgere l’altra mano intorno al corpo.

Attenzione a non tirarli per la coda: la cute potrebbe staccarsi come meccanismo di difesa, lasciando le vertebre in vista. L’unico punto in cui si può bloccare il gerbillo tenendolo per la coda è alla base di quest’ultima.

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Quanto costa un cucciolo di gerbillo?

Di solito, il prezzo per un esemplare di gerbillo parte dai 10 euro.

(Foto Adobe Stock)

Attenzione, però: gli animali di questa specie dovrebbero sempre essere adottati in coppia. Da soli, infatti, tenderebbero a soffrire la solitudine e svilupperebbero gravi forme di frustrazione, che potrebbero condurli all’insorgenza di disturbi del comportamento.

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Com’è la gabbia ideale del gerbillo?

Una gabbia tradizionale non è adatta ad ospitare il gerbillo: il tenero roditore trascorrerebbe il tempo a rosicchiare le grate, procurandosi a lungo andare escoriazioni, danni ai denti e perdita del pelo nell’area del muso.

La sistemazione ideale per il gerbillo è un terrario ricavato da un acquario (di vetro o plexiglass) o una grossa scatola in plastica: si riempie il contenitore per circa un terzo con uno strato di lettiera, così che il piccoletto possa scavare liberamente la tana. Infine, si ricopre il contenitore con una rete: i gerbilli sono abili nel salto in alto e potrebbero fuggire facilmente.

Il gerbillo: habitat ideale e alimentazione (Pixabay)

Le misure ideali per ospitare una coppia di gerbilli sono all’incirca 75 x 40 x 30 centimetri, con uno strato di lettiera di 10 centimetri circa: il gerbillario deve essere sistemato in un luogo fresco, asciutto, lontano da correnti d’aria e dalla luce diretta del sole. La temperatura ideale per i gerbilli è intorno ai 15/20°C, soffrono molto il caldo quando si superano i 35°C.

Nel gerbillario andranno sistemati il beverino, il blocco di sali minerali da rosicchiare, il bagno di sabbia e una serie di accessori per ricreare l’habitat ideale per il gerbillo domestico: casette, tubi, ripiani, rami, pezzi di cartone e un sasso adatto a salirci sopra o limarsi le unghie.

Ogni tre settimane è necessario pulire e disinfettare il gerbillario: meglio non farlo più spesso, per non arrecare disturbo ai piccoli abitanti.

Anche se il gerbillo non beve molta acqua (massimo 4-5 ml al giorno) non deve mai mancare nel gerbillario e deve essere facilmente raggiungibile.

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Cosa può mangiare il gerbillo?

Il gerbillo è un animale onnivoro, che ha bisogno di un’alimentazione particolare e adatta alle sue esigenze specifiche: in caso contrario, i piccoletti rischiano malattie e problemi di salute più o meno gravi come obesità, diarrea, intossicazioni.

(Foto Pixabay)

I cibi permessi e consigliati per il gerbillo sono:

1. Fieno > è la base della dieta dei gerbilli e aiuta la digestione e il regolare funzionamento dell’intestino. Oltre a mangiarlo, il gerbillo utilizzerà il fieno anche per il suo nido.

2. Semi > questi piccoli roditori sono molto ghiotti di alcuni semi: i più adatti a loro sono grano, orzo, avena e mais ma amano moltissimo anche i semi oleosi come quelli di girasole, che vanno invece dati al gerbillo soltanto occasionalmente.

3. Frutta e verdura > ogni tanto possiamo dare al nostro gerbillo delle piccole quantità di frutta e verdura. Tra i vegetali permessi, ricordiamo ad esempio: mela, pera, finocchio, carote, zucca e zucchine.

4. Insetti > sono un’ottima fonte di proteine nonchè una vera e propria golosità per il gerbillo: le migliori sono le larve e i grilli, non obbligatori ma sicuramente graditi.

5. Altri alimenti > tra gli alimenti permessi seppure con moderazione, abbiamo anhe formaggio, cereali, uovo sodo, pane secco, crocchette per cani e gatti.

Tra gli alimenti da evitare perchè potenzialmente pericolosi per la salute dei gerbilli, ricordiamo a titolo esemplificativo: frutta secca, dolciumi, alimenti cotti, snack per roditori, pomodori, melanzane, patate e frutta troppo ricca di acqua.

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Chiara Burriello

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, esperta di comunicazione web e social, laureata in marketing ed economia, amante della fotografia e della natura, da sempre appassionata alla scrittura e al mondo dell’informazione: amo lavorare nella redazione di Amoreaquattrozampe, dove ho la possibilità di coniugare la passione per le parole con quella per gli animali. Lavoro ogni giorno con la voglia di conoscere e imparare come punto di partenza, sperando di riuscire a trasmettere e diffondere contenuti utili e interessanti per chi ha scelto di assumersi la grande responsabilità di prendersi cura di un amico a quattro zampe (e non solo quattro!).

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Chiara Burriello

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