La genetta: caratteristiche, habitat e alimentazione

La genetta: caratteristiche, habitat e alimentazione

La genetta mammifero dall’aspetto ingannevole, sembra un gatto ma non lo è. Vediamo quali le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.

Genetta
Non è assolutamente un felino, in quanto appartiene alla famiglia dei viverridi.(Foto AdobeStock)

La genetta all’apparenza ricorda un felino, un po’ per il corpo piccolo e snello, le zampe corte e una lunga coda e un po’ perché proprio come un gatto fa le fusa. Gli antichi Egizi, i Romani e gli Arabi tenevano la genetta nelle loro case, perché sono sempre state abilissime nel cacciare i topi.

In ogni caso non è assolutamente un felino, in quanto appartiene alla famiglia dei viverridi (sono tra le famiglie più primitive di Carnivori, la stessa dello zibetto e il suricato). Esistono circa 14 specie, tutte molto simili fra di loro ad eccezione della “Genetta Piscivora” o acquatica, tipica delle foreste tropicali umide dell’Africa occidentale, che vive come le lontre lungo i corsi d’acqua cacciando pesci e che presenta delle membrane sulle zampe.

Potrebbe interessarti anche: Il Re Leone e non solo: animali della savana, elenco e caratteristiche

Caratteristiche della genetta

Genetta
Questo mammifero possiede i sensi molto sviluppati, ha una percezione tattile molto raffinata grazie alle vibrisse, l’udito è acuto e la vista straordinaria.(Foto AdobeStock)

La genetta è un mammifero carnivoro della famiglia dei viverridi, è grande come un gatto, in quanto a misure e peso, infatti pesa circa 2.5 kg e misura circa 55 cm. Possiede un corpo allungato e snello, muso appuntito e arti piuttosto corti e una coda molto lunga con 8-9 anelli biancastri e la punta bianca, che le serve per mantenere l’equilibrio quando si arrampica sugli alberi.

Il pelo è di solito marrone con varie sfumature, mentre sulla schiena e sulla pancia è maculato. Questo mammifero possiede i sensi molto sviluppati, ha una percezione tattile molto raffinata grazie alle vibrisse, l’udito è acuto e la vista straordinaria.

Inoltre è dotata di ghiandole perianali che secernono una sostanza dall’odore pungente chiamata muschio e le servono per marcare il territorio. La marcatura territoriale è più accentuata nei maschi durante le stagioni riproduttive, mentre nelle femmine è più evidente durante il resto dell’anno. Una particolarità di questo mammifero è che se spaventata o incuriosita da qualcosa o qualcuno tende ad alzarsi sulle zampe posteriori.

Potrebbe interessarti anche:Il Degu: le caratteristiche, l’habitat l’alimentazione

Habitat e riproduzione

Genetta
Si adatta a vivere anche nei climi rigidi, ma preferisce il caldo.(Foto AdobeStock)

La genetta è possibile trovarla nell’Europa sud-occidentale (Penisola Iberica, Francia e sono stati avvistati alcuni esemplari anche in Piemonte) e in Africa. Si adatta a vivere anche nei climi rigidi, ma preferisce il caldo. In inverno, se si trova in casa, il suo posto preferito è vicino al termosifone. In natura predilige le zone alberate, sia sempreverdi che decidue, è comunque nei pressi dei corsi d’acqua.

La genetta domestica, in casa non è proprio facile da addomesticare: in particolare perché ha bisogno di spazio, non deve essere tenuta sempre in gabbia, ha la tendenza ad arrampicarsi ovunque ed è difficile renderla del tutto domestica. Impara ad usare la lettiera del gatto, ma non con la stessa precisione dei gatti, ha anche la stessa agilità ma ha la tendenza a scappare se vede una finestra o una porta aperta.

Se vive a contatto con le persone diventa affettuosa e perde, in parte, le sue abitudini notturne, anche se concentra le sue attività nelle ore serali o alla mattina presto. In merito alla riproduzione, la stagione riproduttiva è associata principalmente alle stagioni delle piogge in Africa mentre avviene in primavera ed autunno nelle regioni mediterranee.

La genetta diventa matura sessualmente all’età di circa due anni di vita. La femmina partorisce 2 volte all’anno e dopo una gestazione di 10-11 settimane, nascono 2-3 piccoli che pesano circa 60-85 g. I cuccioli nascono ciechi e aprono gli occhi dopo i dieci giorni di vita.

Fino a circa due mesi si nutrono del latte materno. Nelle relazioni tra madri e figli sono importanti i richiami vocali, mentre tra diversi individui adulti avvengono principalmente attraverso segnali olfattivi e visivi.

Potrebbe interessarti anche: Moscardino: caratteristiche, habitat e alimentazione

Alimentazione della genetta

Genetta
Il momento in cui si dedica alla caccia solitamente è di notte, dal tramonto alle prime ore del mattino.(Foto AsobeStock)

La genetta è un animale carnivoro, predilige maggiormente roditori, insetti, molluschi, rettili e frutta (soprattutto banane e mele). Il momento in cui si dedica alla caccia solitamente è di notte, dal tramonto alle prime ore del mattino, mentre i giovani sono attivi anche di giorno.

La modalità di caccia della genetta è simile a quella dei felini, infatti, una volta individuata la preda, la genetta si muove lentamente, inseguendola per poi gettarsi improvvisamente su di essa, bloccandola con gli artigli delle zampe anteriori. Se la preda non dovesse subito morire, le si getta a fianco, cercando di stritolarle la testa o rompergli il collo a morsi, mentre la afferra con tutte e quattro le zampe

Tutto questo però in natura, mentre in cattività viene alimentata con cibi umidi e anche secchi, possibilmente con all’interno un alto contenuto di grassi e proteine animali e una buona dose di proteine, tranne quelle vegetali. Qualche volta anche l’aggiunta di carne cruda, non guasta.

In effetti ricorda un po’ l’alimentazione del gatto o del furetto. Da non dimenticare di lasciargli sempre acqua fresca e pulita in contenitori sempre abbastanza pesanti, in modo tale che questi animaletti non riescano a rovesciarli.

La genetta dedica parte del suo tempo alla pulizia del suo pelo, gesto che avviene anche subito dopo i pasti, infatti tende a pulirsi il musetto con la zampa, non appena termina la sua razione. La genetta è un animale che subisce la caccia di gufi, felini e serpenti, ma se lasciato in pace può vivere anche 8 anni in natura e 20 in cattività.

Potrebbe interessarti anche: La puzzola come animale domestico: caratteristiche, odore e curiosità

Raffaella Lauretta

Gestione cookie