Il geco non cade dal muro: come fa a restare attaccato a pareti e soffitti

Il geco non cade dal muro: come fa a restare attaccato a pareti e soffitti

Come fa il geco che non cade dal muro a restare attaccato anche a testa in giù? Tutto quello che c’è da sapere sulla particolare abilità di questo rettile.

Il geco non cande dal muro
Il geco non cande dal muro: ecco come ci riesce (Foto AdobeStock)

Nelle sere d’estate sarà ancora più facile vederli su un muro oppure scivolare sopra la nostra testa, e sarà normale chiedersi in che modo i gechi restano ‘attaccati’ alla superficie senza perdere l’equilibrio e cadere nel vuoto. Ebbene non si tratta di alcuna magia e, se vogliamo, neppure di una particolare abilità. La risposta è tutta nelle zampe, come vedremo a breve. A quanto pare queste zampe caratteristiche riescono a contrastare la forza di gravità. Tutte le curiosità relative al fatto che un geco non cade dal muro.

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Superpotere o assenza di forza?

Rettile su vetro
Rettile su vetro (Foto AdobeStock)

Vedere un geco in casa è assolutamente normale nelle sere calde d’estate: siamo mai rimasti affascinati dal suo modo di procedere su soffitti e muri senza mai cadere? Tenersi in equilibrio su una superficie senza rovinare al suolo non è certo semplice e, solitamente, richiede una buona dose di concentrazione e anche di forza muscolare. Ebbene, i gechi non hanno assolutamente bisogno di tutto questo e vi riescono senza compiere il minimo sforzo. Quindi non si tratta di alcun superpotere, anzi la loro abilità è del tutto passiva, poiché non è necessaria alcuna forza né muscolare né di tipo neurale: così sostiene la rivista scientifica Biology Letters.

Il rettile quindi riesce a mantenersi ancorato alla superficie, anche a testa in giù, semplicemente perché vi è attaccato con una sorta di forza adesiva. Alcuni scienziati hanno provato a sperimentare in laboratorio e creare una forza adesiva pari a quella del geco ma non vi sono mai riusciti, perché le zampe non secernono sostanze particolari ma sono strutturalmente particolari: vedremo come.

Il geco non cade dal muro: merito delle zampe, anzi delle setole

Chi parla di potere adesivo delle zampe in realtà commette un errore: sono le setae, setole appunto, che sono lamelle molto sottili (quasi quanto i nostri capelli) che si ‘espandono’ sulla superficie di muri e soffitti. Tra le lamelle, che si trovano sotto le zampe, si formano delle forze, dette ‘interazioni di Van Der Waals’, tra pelo e superficie.

Se pensiamo alla grandezza delle sue zampe, immaginiamo quanto sottili e piccole possono essere quelle setole: a dispetto della loro dimensione però riescono ad esercitare una forza tale da tenerlo sospeso sui muri e sui soffitti. Il numero di setole si aggira intorno ai 14mila per mm quadrato.

La forza elettromagnetica che si crea tra le lamelle riesce a contrastare la forza di gravità: essa riesce a sopportare fino ad 8 volte il peso del geco stesso. Anche se rimanesse attaccato al muro con una sola zampa potrebbe supportare l’intero rettile.

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Le zampe del geco: caratteristiche ed eccezioni

Zampe del geco
Zampe del geco (Foto AdobeStock)

Se pensavamo che le zampe dei gechi avessero delle ventose, dovremo ricrederci. Oltre a questa, esse hanno una grande particolarità: sono autopulenti. Sono rivestite di una pelle idrorepellente che consente al rettile di mantenersi sempre ben saldo alle superfici. A tutte, tranne una: il teflon, ovvero una plastica speciale che risulta liscia al tatto e resistente alle temperature come quelle dei fornelli.

Il geco non cade dal muro neppure quando muore!

Il geco non cade dal muro
Il geco non cade dal muro: come fa anche dopo la morte (Foto Pixabay)

Proprio perché non lo tiene attaccato alcuna forza neurale o muscolare, anche quando il geco muore le zampe o setae riescono a restare attaccate alla superficie. Infatti, un team di ricercatori dell’Università di Riverside, in California, ha condotto un esperimento su 5 gechi: pare che essi riuscissero a restare attaccati anche fino a 30 minuti dopo la morte.

Quindi grazie a questa adesività passiva restano attaccati: al contrario devono esercitare forza per staccarsi dalla parte a cui restano appesi. Di certo si tratta di una caratteristica molto utile per i gechi, che possono addormentarsi senza il rischio di cadere al suolo e di risparmiare una notevole quantità di energia muscolare.

F.C.

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