Gazzella: cosa mangia, dove vive, caratteristiche e curiosità

Gazzella: cosa mangia, dove vive, caratteristiche e curiosità

La gazzella è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati e storie per bambini. Famosa per la sua velocità e agilità.

gazzella
(Foto AdobeStock)

Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali.

Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.

Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale più affascinante e rapido della savana e del deserto.

Caratteristiche della gazzella

gazzella
(Foto AdobeStock)

Le gazzelle rappresentano un gruppo di Bovidi della sottofamiglia degli Antilopini. Questo gruppo comprende 17 specie, suddivise in tre generi (Eudorcas, Gazella e Nanger).

La gazzella è un mammifero famoso per la sua velocità data dalla sua corporatura, poiché possiede gambe molto lunghe e fini, che gli permettono di raggiungere importanti velocità.

Infatti può arrivare ad accelerazione, di 100 chilometri all’ora e anche sulla lunghezza non scherza, poiché parliamo di oltre 50 km/h di media.

Addirittura la Gazzella di Thomson (una delle tante specie) che può raggiungere i 64 km/h.

La gazzella misura 85-170 cm di lunghezza, ha una coda lunga 15-30 cm, raggiunge 50-110 cm di altezza al garrese e pesa 12-85 kg.

Possiede un manto di colore grigio-giallastro sulla regione dorsale e sui fianchi e bianco sulla regione inferiore.

La maggior parte delle specie, ha su fianchi, una striscia nera che separa la colorazione più scura del dorso da quella più chiara del ventre. In entrambi i sessi, sono presenti le corna che hanno una lunghezza in media di 25-35cm.

Dove vive la gazzella

gazzella dove vive
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La gazzella è possibile osservarla in tutto in continente africano (Madagascar escluso) e in gran parte di quello asiatico (dalla Penisola Arabica fino alle regioni settentrionali di India e Cina).

L’habitat che questo mammifero predilige le praterie o in ogni caso spazi aperti e aridi.

Anche se alcune specie si possono intravedere anche in zone desertiche e semidesertiche, questo perché non necessita di molta vegetazione.

Tuttavia riesce comunque a soddisfare il fabbisogno giornaliero senza rischiare di accumulare peso che rallenterebbe la sua corsa, utilissima a scampare le aggressioni dei suoi predatori come ad esempio il ghepardo o il coccodrillo.

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Come nascono

gazzella e cucciolo
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Per quanto riguarda la riproduzione la femmina diventa sessualmente matura all’età di un anno e mezzo, mentre il maschio diventa sessualmente maturo a 15-20 mesi.

Tuttavia l’accoppiamento diventa possibile solo quando riescono a occupare un proprio territorio, ovvero all’incirca verso i tre anni. I maschi combattono tra loro per conquistarsi la femmina.

Una volta conquistata, possono accoppiarsi tutto l’anno ma i picchi di nascite avvengono in primavera (da marzo a maggio) e in autunno (ottobre), dopo una gestazione di circa 180 giorni.

Sebbene solitamente si tratti di animali silenziosi, durante il corteggiamento emettono grugniti molto caratteristici che servono per identificarsi tra loro.

Suoni emessi comunque a un livello molto basso, per non attirare l’attenzione dei pericolosi felini. Solitamente la femmina partorisce un solo cucciolo e i piccoli nati in autunno muoiano quasi sempre poco dopo la nascita.

Il piccolo subito dopo la nascita può alzarsi in piedi e camminare. Tuttavia trascorrerà gran parte del giorno immobile, sdraiato e con gli occhi chiusi, in un luogo riparato e protetto dalla madre.

La madre sorveglia il nascondiglio da predatori piccoli come le volpi o cerca di dirottare altrove quelli più grandi, come sciacalli e lupi.

Successivamente dalle 3 alle 6 settimane di età il piccolo inizia piano piano ad accompagnare la madre a caccia di cibo solido.

Il periodo di allattamento però dura circa 3 o 4 mesi. Succede poi che le femmine possono rimanere con la madre per tutta la vita, mentre i maschi, a circa sei mesi di età raggiungono la mandria di giovani maschi scapoli.

La speranza di vita è di 13 anni in cattività e di non più di 8 anni in natura.

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Cosa mangia la gazzella

gazzella
(Foto AdobeStock)

La gazzella è un mammifero ruminante erbivoro e la sua alimentazione consiste in arbusti, erbe e qualsiasi pianta disponibile nel suo habitat e che contenga abbastanza liquidi.

I liquidi servono all’animale per non disidratarsi e resistere quanto più possibile al calore della savana e del deserto.

Raramente è costretta a mangiare insetti e larve, ma non sono la sua prima scelta, non essendo carnivora. È invece, purtroppo, preda principalmente di leopardi, leoni, coccodrilli, iene e ghepardi.

Curiosità

  • Esistono, come abbiamo precedentemente accennato, 17 specie di gazzelle suddivise in tre generi (Eudorcas, Gazella e Nanger). Tuttavia vengono indicati come gazzelle tutti i membri della tribù degli Antilopini.
  • Le due specie più conosciute sono: la Thomson e la Grant.
  • La Thomson presenta una vistosa striscia nera su tutto il corpo, che è di colore marrone tendente al giallo e la coda è ricoperta da lunghi peli. Possiede corna che possono raggiungere i 30 o i 40 centimetri e piegarsi all’indietro, con la differenza che la punta è minacciosamente rivolta in avanti.
  • La Grant ha un aspetto forte più austero ed è più pesante di 20 kg, è di colore giallo scuro, con una striscia nera sopra le due zampe posteriori, mentre l’interno delle gambe è sempre bianco. Possiede corna lunghe e robuste, arricciate che sembrano un’onda.
  • La gazzella Thomson ha una particolare corsa per sfuggire al pericolo, ossia fa un salto caratteristico e molto alto che viene chiamato “stotting“. Consiste nel saltare con la testa e le gambe rigide e la coda tesa, mentre rimbalza sul terreno più volte di seguito.
  • Esistono anche gazzelle di montagna o edmi; in passato era diffusa in Egitto, Asia occidentale e Penisola Arabica. A oggi ne vengono riconosciute sette sottospecie.

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Raffaella Lauretta

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