Il gatto ha memoria dei ricordi? Questa è una di quelle domande che molti amici umani con un felino in casa, si pongono.
Il gatto è un mammifero ha un cervello che lavora sulla stessa base dell’uomo. Ha lobi frontali, temporali, occipitali e parietali proprio come un cervello umano, inoltre il gatto ha gli stessi cinque sensi che inviano informazioni al tuo cervello.
La teoria sul come il gatto ha memoria dei ricordi, è basata sulla teoria della combinazione neuronale. In base alla quale, ogni neurone immagazzina una parte di una memoria e quando viene attivata la corretta combinazione di neuroni, il gatto riceve i ricordi.
Il gatto ha una memoria selettiva oltre che episodica, cioè in grado di ricordare la posizione delle cose, certe persone, routine, eventi positivi o negativi, tra molti altri, perché li hanno già vissuti, e in base all’intensità delle sensazioni di queste esperienze.
Infatti è in grado di apprendere molto facilmente la posizione degli oggetti nella casa, in particolare quelli a cui è più interessato, come il suo letto, le sue ciotole e la sua lettiera sabbia per felini, e in grado di notare anche cambiamenti in casa, come l’aggiunta di un mobile che prima non c’era.
Il gatto, essendo un abile cacciatore, usa l’istinto per analizzare, comprendere e ricordare vari dettagli di una determinata situazione. Il felino ha 300 milioni di neuroni, a differenza del cane che ne ha solo 160 milioni.
La sua capacità di ricordare è quindi migliore. Il gatto ha due tipi di memoria: quella a lungo termine e quella a breve termine. La memoria a lungo termine è qualcosa di eccezionale. Infatti, ce ne rendiamo conto attraverso quei gatti che rivedono i loro padroni dopo molto tempo e li riconoscono, mostrando un forte affetto e legame affettivo con queste persone.
Però è anche in grado di ricordare per anni un volto che gli ispira antipatia, eppure per quanto lo si possa sgridare, sembra comunque dimenticare che la poltrona non è un tiragraffi.
Mentre la memoria a breve termine dura generalmente 16 ore, la ricerca ha scoperto che la memoria di un gatto è paragonabile a quella di un bambino di 2-3 anni e che quindi è in grado di svolgere complesse attività di risoluzione dei problemi come puzzle, labirinti, ecc.
Per quanto riguarda invece la memoria dei gattini, questi pur non avendo sviluppato ancora in pieno il loro potenziale cerebrale, non significa che non stiano creando ricordi.
Le prime 8 settimane di un gatto sono le più essenziali per costruire la base dei loro ricordi ed è anche il lasso di tempo in cui avrà bisogno di interagire con l’essere umano per avere ricordi e basi per ricordarsi di lui e imparare a fidarsi.
La curiosità di un gattino appena nato, la voglia di esplorare insieme ai suoi innati istinti, creerà la bacheca dei suoi ricordi che gli serviranno per la vita. Cosa totalmente diversa possiamo dire per il gatto anziano.
Con il passare del tempo il gatto che invecchia, peggiora con la memoria e ha difficoltà a ricordare le cose che sapevano da quando erano più giovane, in maniera del tutto simile all’uomo che invecchia.
E proprio allo stesso modo per un gatto anziano è più facile ricordare qualcosa di vecchio che imparare a ricordare qualcosa di nuovo, in quanto a peggiorare è la memoria a breve termine. Infatti il gatto anziano è soggetto anche alla disfunzione cognitiva felina, una malattia simile all’Alzheimer nell’uomo.
Tutto ciò è causato dal deterioramento del cervello, che porta a una riduzione del funzionamento cognitivo, generando il lui sintomi come: difficoltà a muoversi perché è facilmente disorientato, arrivando persino ad influenzare il comportamento del gatto, fino a perdere le sue abitudini di pulizia, la sua routine di sonno e la sua volontà di socializzare.
Per fortuna, esistono integratori e stimolanti naturali per aiutare il gatto a conservare buona memoria e salute mentale per tutta la vita. Primo fra tutti il cibo per gatti nutriente e di alta qualità che è ricco di acidi grassi omega-3 e omega-6, taurina, selenio e vitamine C ed E.
Questi ingredienti aiutano a prevenire l’invecchiamento delle cellule cerebrali e hanno forti proprietà antiossidanti, ma prima della somministrazione sempre meglio il parere del veterinario.
In alternativa senza dover ricorrere a integratori, puoi sempre valutare di utilizzare metodi naturali per stimolare il cervello e la memoria del tuo gatto. Insegnare al gatto continuamente cose nuove, aiuterà l’animale a restare mentalmente allenato.
Raffaella Lauretta
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