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Linfoadenopatia nel furetto: cause, sintomi e trattamento

La linfoadenopatia nel furetto è un ingrossamento anomalo dei linfonodi. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.

(Foto AdobeStock)

Negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom di acquisti di animali domestici come cincillà, conigli, roditori vari e anche di furetti.

Molto spesso capita, però che di questi animali non si conosca molto bene la loro storia, il loro comportamento, le loro necessità e le patologie a cui potrebbero essere soggetti.

Tra queste malattie riconosciamo la linfoadenopatia nel furetto, una condizione dove si manifesta un ingrossamento abnorme ed incontrollato di linfonodi presenti nel corpo del furetto.

Cause della linfoadenopatia nel furetto

Il furetto, come altri animali, ha linfonodi in più parti del corpo, collo, sotto le ascelle e sul retro delle zampe posteriori (luoghi più comunemente noti per i linfonodi ingranditi nel furetto).

Si tratta di piccoli organi tondeggianti o a forma di fagiolo, situati lungo le vie linfatiche detti anche ghiandole linfatiche.

Il loro scopo è quello di intercettare e distruggere germi, cellule neoplastiche e in generale sostanze estranee presenti nella linfa.

Le cause della linfoadenopatia nel furetto possono essere diverse, ovvero se la condizione si presenta circoscritta, perciò localizzata in una data area, solitamente la causa viene ricondotta ad una infiammazione, ad un trauma o ad un’infezione.

Se la condizione è generalizzata (coinvolge più linfonodi “ingrossati” in varie aree del corpo), la linfoadenopatia potrebbe essere spia di metastasi determinate da carcinomi o linfomi evoluti, o di infezioni.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi i linfonodi possono essere percepiti al tatto.

(Foto AdobeStock)

Tuttavia, molto spesso non saranno però seguiti da alcun tipo di segnale che possa far dubitare di qualche patologia nel furetto.

A parte il segnale più evidente, quando nel furetto si evidenziano linfonodi gravemente ingrossati, l’animale potrebbe avere difficoltà a mangiare o avere difficoltà a respirare.

Oltre a questo forte segnale, si possono verificare sintomi quali:

  • gonfiore nell’area sotto la mascella (sottomandibolare);
  • gonfiore intorno alla spalla;
  • gonfiore in una delle gambe o vicino all’articolazione della gamba (ascellare – in correlazione con l’ascella);
  • difficile defecazione;
  • stress nel furetto;
  • nausea;
  • conati di vomito quando mangia;
  • malessere generale;
  • calore della pelle attorno al linfonodo;
  • noduli duri e non mobili (se la causa del rigonfiamento è tumorale);
  • prurito;
  • sudorazioni notturne;
  • febbre nel furetto.

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Diagnosi e trattamento della linfoadenopatia nel furetto

Per poter effettuare una diagnosi corretta di linfoadenopatia nel furetto, il veterinario effettuerà prima di tutto un esame fisico sull’animale.

(Foto AdobeStock)

Dopodiché eseguirà esami del sangue, analisi delle urine e studi di imaging (ad es. raggi X ed ultrasuoni).

Infine altre procedure per confermare la linfoadenopatia nel furetto possono essere il prelievo del fluido dai linfonodi interessati e l’eventuale coltura.

Stabilita la diagnosi, il trattamento dovrà essere indirizzato a seconda della causa sottostante, ragion per cui le terapie possono prevedere:

  • terapia antibiotica;
  • terapia antivirale;
  • chemioterapia;
  • radioterapia;
  • immunoterapia;
  • asportazione chirurgica;
  • terapia antinfiammatoria e antidolorifica.

Tuttavia, il gonfiore di uno o più linfonodi può richiedere settimane o mesi per scomparire. C’è da sottolineare però, che non tutti i linfonodi ingrossati sono cancerogeni.

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Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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