Enterite catarrale epizootica nel furetto, un’infezione virale molto contagiosa. Scopriamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
L’enterite catarrale epizootica nel furetto è una malattia che colpisce questi animali che sono più in là con gli anni e si verifica indistintamente nei maschi e nelle femmine.
In particolare, a soffrirne sono quelli già infetti da altre malattie comuni come malattie surrenali, cardiache o gastrointestinali, perciò si parla di soggetti deboli con un sistema immunitario fragile.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento dell’enterite catarrale epizootica nel furetto.
Cause dell’enterite epizootica nel furetto
L’enterite catarrale epizootica (ECE) è causata dal virus intestinale, il coronavirus enterico ed è una patologia virale, molto contagiosa.
Gli animali più soggetti a contrarre il virus sono quelli presenti nei negozi di animali, rifugi per animali e canili.
Questo è dovuto al sovraffollamento e le cattive condizioni igieniche a cui sono costretti.
Sintomi
I segnali evidenti e caratteristici dell’ECE sono, un’abbondante diarrea di colore verde, ricoperta di muco.
Proprio per questo aspetto la malattia intestinale è comunemente chiamata “malattia della melma verde”.
I sintomi dell’enterite catarrale epizootica nel furetto si mostrano, generalmente, tra le 48 e le 72 ore dopo aver avuto contatto con un furetto portatore spesso asintomatico.
Altri sintomi evidenti dell’enterite epizootica nel furetto sono:
- debolezza;
- diarrea verdastra, acquosa o viscida (cacca verde);
- disidratazione;
- indolenza (letargia);
- perdita di appetito;
- perdita di peso del furetto;
- macchie di sangue.
Perciò in qualsiasi caso di diarrea nel furetto che dura più di due o tre giorni, l’animale deve essere controllato da un veterinario.
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Diagnosi e trattamento dell’enterite catarrale epizootica nel furetto
Per poter effettuare una diagnosi, il veterinario dovrà eseguire prima di tutto un esame fisico, controllando i segni vitali del furetto e la salute generale.
Dopodiché procedere con le analisi delle feci, un test di flottazione fecale, per individuare la presenza di parassiti.
Se i risultati dell’esame delle feci producono un risultato negativo, il veterinario può richiedere un’analisi delle urine e un’analisi del sangue.
Inoltre, è prevista anche la possibilità di un’ecografia dell’intestino tenue e crasso per identificare un corpo estraneo ingrossato nel tratto intestinale.
Laddove, poi non dovesse essere sufficiente può essere eseguita una procedura esplorativa o una colonscopia per valutare l’interno del sistema intestinale.
Stabilita la diagnosi il veterinario potrà prescrivere la terapia idonea ovvero antibiotici e farmaci antivirali per curare il furetto.
Oltre ai farmaci, è fondamentale intervenire anche sull’alimentazione del furetto che dovrà divenire, almeno momentaneamente, sotto forma di liquidi e perciò facilmente digeribile e leggera.
Per poter poi salvaguardare gli eventuali altri furetti è necessario eseguire rigorose procedure igieniche e cercare di mantenere anche una propria pulizia personale delle mani quando vi occupate del vostro furetto.
Anche la gabbia del furetto dovrà godere di un’accurata pulizia eliminando i materiali della lettiera, o magarti sostituendola con materiali nuovi.
Lo stesso dovrà essere eseguito per le ciotole, anch’esse dovranno essere igienizzate o sostituite.
Per quanto riguarda i tempi di recupero, a seconda delle condizioni in cui l’animale è stato portato dal veterinario occorreranno tempi diversi.
Tuttavia, la maggior parte dei casi di ECE nel furetto che ricevono il trattamento, si riprendono prontamente e completamente.
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