Lo scorso mese di giugno, Flo era destinata a fare una brutta fine: era infatti tra i 2.300 maialini diretti verso il macello a Princeton, in Virginia Occidentale. Un incidente ha però cambiato in maniera davvero incredibile il corso delle cose: il camion su cui viaggiava ha perso aderenza ed è finito fuori strada. Il conducente è rimasto illeso, ma tanti maialini sono rimasti incastrati tra le lamiere del rimorchio.
Grazie al lavoro dei vigili del fuoco in parte sono stati salvati, ma un migliaio di loro non ce l’hanno fatta. Sul luogo dell’incidente anche i volontari del Mercer County Animal Shelter. Hanno portato i maialini in un centro che gestiscono, ma erano davvero troppi, così è toccato a molti agricoltori locali recuperarli dalla strda.
In circa un’ora una sessantina di maiali, alcuni molto piccoli, fra i 5 e i 10 chili, sono stati adottati. Tra loro c’era Flo, presa in consegna dal magistrato Charles Poe: “Era così piccola che sembrava un bebè”, ha raccontato, spiegando il motivo per il quale ha deciso di prenderla con sé. Flo non aveva ancora i denti, così il magistrato l’ha portata a casa, nel recinto in giardino, e lì è scattato qualcosa.
“Mi fissava, si vedeva che voleva attenzioni proprio come un bambino piccolo. Ti mette quasi nella posizione di dire che non mangerai mai più carne di maiale”, le parole di Charles Poe, che ha reso la sua Flo un animale domestico, che risulta “intelligente e si comporta proprio come un cane”. La maialina non dovrebbe crescere troppo: “Hanno stimato che non dovrebbe superare i 90 chili”. Nemmeno a quel punto il magistrato ha intenzione di ammazzarla: “Starà fuori casa, dove potrà vivere la sua vita secondo natura”.
Nei mesi scorsi, nei Paesi Bassi un’associazione animalista ha condotto un’inchiesta all’interno di uno dei più importanti macelli in Belgio, il macello di Tielt. Per oltre un mese, un attivista dell’associazione infiltrato ha documentato gli orrori che venivano perpetrati sugli animali. Denunciate violenza gratuite e maltrattamenti quotidiani ai danni dei maiali. Questi venivano presi a calci, trascinati dalle orecchie e trattati con una crudeltà senza pari. Il tutto è stato documentato in un video e il mattatoio è stato posto sotto sequestro e chiuso dalle autorità.
Un contributo al dibattito sulla macellazione di animali arriva da Okja, un film del coreano Bong Joon Ho, prodotto da Netflix. La pellicola si avvale di un cast d’eccezione, ad esempio l’inglese Tilda Swinton è a capo delle industrie alimentari Mirando. C’è poi Paul Dano, nel ruolo del leader di un gruppo di “terroristi-animalisti”. Tra i produttori del film c’è Brad Pitt.
La vicenda ruota intorno a una ragazzina, Mija, e al suo miglior amico, il super maiale Okja. La ‘favola nera’ narrata nel film sottende però una vera e propria denuncia di come la produzione industriale di carne da macello possa diventare una vera piaga. Okja infatti rappresenta il super maiale da cui partire per costruire degli allevamenti intensivi, Mija è invece la giovane eroina che deve salvarlo.
GM
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