Farmaci per animali e per umani: differenza, utilizzo e costi

Farmaci per animali e per umani: differenza, utilizzo e costi

Differenza tra i farmaci per animali e per umani, diversità tra medicinali che vengono utilizzati per la cura dell’animale e quella dell’uomo.

farmaci ad uso umano e veterinario
(Foto AdobeStock)

Anche gli animali, in determinati casi, necessitano dell’intervento dell’uomo e soprattutto delle sue medicine, per guarire da svariate malattie e smettere di stare male.

Ma quali medicinali possiamo somministrargli? Si possono utilizzare solo farmaci ad uso veterinario o è possibile usare anche farmaci ad uso umano?

È necessaria la ricetta del veterinario? Qual è il motivo per cui i farmaci per gli animali sono così costosi?

In questo articolo, daremo le risposte a tutte queste domande, per togliere, finalmente, ogni dubbio.

Differenze tra farmaci per animali e per umani

I medicinali destinati agli animali rispetto a quelli per uso umano sono una fetta di mercato ben più ridotta.

Acqua ossigenata per il cane
(Foto AdobeStock)

Per entrambi però le regole e sulla produzione e sperimentazione sono piuttosto ferree.

Tuttavia, i farmaci per animali chiamati veterinari, sono specie-specifici, ovvero realizzati su esigenze delle diverse specie di animali a cui sono destinati.

Si possono sostituire i farmaci veterinari con quelli per uso umano?

Questa è una domanda che da sempre tutti si pongono, proprio perché tutti in casa sono provvisti di farmaci per uso proprio e soprattutto perché i medicinali veterinari hanno un costo piuttosto elevato.

A lungo si è parlato di poter estendere l’uso dei farmaci umani agli animali quando il principio attivo per la cura della malattia è lo stesso.

Cosicché, il 21 aprile del 2021, il Ministro Speranza ha emanato il decreto che offre la possibilità ai Veterinari di prescrivere il farmaco ad uso umano al posto di quello veterinario, naturalmente, con le dovute limitazioni.

Tutto questo però, da una parte è sembrata una buona cosa, dall’altra i Medici Veterinari sono andati in difficoltà nell’interpretare il decreto, in quanto:

  • non dovranno esserci ulteriori costi a carico della finanza pubblica (riferito alle prescrizioni false);
  • il costo dei farmaci è dovuto all’acquirente, non è possibile alcune prescrizione detraibile ad uso umano per acquistare il medicinale ad uso veterinario;
  • se il farmaco ad uso umano è carente, l’AIFA può decidere di sospender il decreto.

I veterinari davanti a queste restrizioni si ritrovano anche ad affrontare la responsabilità della scelta dell’utilizzo dei farmaci ad uso umano che prima era solo un’alternativa utile, in mancanza di altro.

Oggi, invece si ritrovano a prescrivere un farmaco che da un lato lascia risparmiare il proprietario e dall’altro rischia delle reazioni avverse nell’animale, in quanto il farmaco potrebbe essere inadeguatamente formulato perché non studiato per uso animale.

Proprio per queste perplessità che addirittura i veterinari potrebbero avere, evitate di somministrare farmaci per uso umano al vostro animale domestico, senza alcuna prescrizione medica, potreste fare più danni che altro.

Secondo l’Unione Europea è preferibile sempre utilizzare farmaci studiati appositamente per gli animali, evitando così reazioni avverse, talvolta anche gravi.

Perciò, la somministrazione in deroga dovrebbe restare soltanto l’eccezione, laddove il farmaco ad uso veterinario non sia possibile utilizzarlo.

Perché i farmaci per uso animale sono costosi?

Ciò che contribuisce ad alzare i costi dei farmaci per uso animale è la necessità di studi specifici, test e ricerche basati su più specie animali.

Tali studi devono considerare oltre a differenti specie, anche diverse taglie e formulazioni, metabolismi, metodi di somministrazione e caratteristiche di diversi animali.

Inoltre, sul prezzo del farmaco per uso animale ci sono aspetti produttivi, quali: la distribuzione e la commercializzazione che ad ogni modo incidono e non di poco.

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