La farfalla lunare o falena è un esemplare unico in quanto a bellezza. Vediamo le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.
La farfalla lunare ( Actias luna ) è un Nearctic lepidottero della famiglia Saturniidae , sottofamiglia Saturniinae , un gruppo comunemente noto come falene di seta gigante. La farfalla lunare è molto ambita tra i collezionisti, che catturano questi splendidi esemplari attirandoli con la luce.
La prima farfalla lunare del Nord America scoperta nel 1700 da James Petiver, fu chiamata Phalena plumata caudata, che si traduce approssimativamente a “brillante, coda di piume”, sostituita successivamente da Carlo Linneo che descrisse la specie nel 1758, alla decima edizione del Systema Naturae , che la ribattezzò con il nome Phalaena luna , poi Actias luna ossia farfalla lunare.
Le caratteristiche principali di questo insetto sono delle macchie oculari, che servono per confondere i predatori, un’apertura alare è in genere 8 / 11,5 cm, anche se in rare occasioni raggiungano pure i 18 cm e una lunga coda, a volte leggermente contorta, che si estende dal bordo posteriore alle ali posteriori.
Il corpo è bianco e peloso che si va assottigliando dal torace alla punta dell’ala. Gli esemplari femmine e maschi sono simili in dimensioni e aspetto. La farfalla lunare prima di arrivare al suo splendore attraversa 5 stadi che abbiamo precedentemente accennato, essi sono:
L’habitat della farfalla lunare è una foresta folta, vive negli Stati Uniti orientali e nel sud-est del Canada. Sono più comuni in Tennessee, Alabama, Georgia, Carolinas e Kentucky, ma si trovano facilmente ad est delle Grandi Pianure. È uno dei più grandi falene in Nord America.
In tutto il Canada, ha una generazione per anno, con gli adulti alati che appaiono alla fine di maggio o all’inizio di giugno, mentre più a sud si avrà due o anche tre generazioni all’anno, la prima apparizione già nel marzo nella parte meridionale degli Stati Uniti
Per quanto riguarda la riproduzione, per accoppiarsi, la femmina produce feromoni in grado di attirare a se il maschio da distanze anche importanti. Successivamente all’accoppiamento, la femmina resta sulle foglie della pianta, per deporre le sue uova.
Le uova che può deporre una sola falena lunare sono circa 200, che si schiudono in una settimana. Nascono così dei piccoli bruchi verdi, i quali crescono per circa un mese e non appena raggiungono una lunghezza di circa 8 centimetri costruiscono un bozzolo di foglie in cui restano per tutto l’inverno.
Per poi arrivare alla primavera e diventare una splendida farfalla. Per essere più precisi il ciclo di vita della farfalla lunare si divide in: circa due settimane come uova, 6-7 settimane come larve, nove mesi come pupe, finendo con una sola settimana, come adulti alati.
L’alimentazione della farfalla lunare non è a base liquida, come nella maggior parte delle specie di farfalle. Liquidi che possono essere di differente natura, ma la maggior parte di queste si nutre del nettare che è contenuto nei fiori colorati, nella frutta marcia, che riescono grazie alla loro piccola proboscide a succhiare; ma anche nel letame e negli escrementi degli uccelli, riescono a ricavarne tanti minerali.
Differentemente da esse la farfalla lunare, vive a spese di quei nutrienti che è riuscita a depositarsi nel suo corpo durante la sua fase di vita in cui era un bruco o anche detto larva, quando la sua alimentazione consisteva di diverse specie di latifoglie.
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Raffaella Lauretta
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