Gli esseri umani capiscono gli scimpanzé: ecco come fanno a capire il significato delle loro vocalizzazioni secondo gli scienziati.
Il contatto prolungato con le specie domestiche ha permesso all’essere umano di instaurare un particolare rapporto comunicativo, all’interno del quale fosse possibile veicolare messaggi in una sorta di “lingua franca”. Questo affascinante meccanismo, però, non riguarda solo cani e gatti. Un recente studio, infatti, ha dimostrato che gli esseri umani capiscono anche gli scimpanzé: ecco come.
Sappiamo bene che non esiste un unico tipo di abbaio, guaito o miagolio: a seconda di ciò che i nostri quattro zampe vogliono comunicare, tono, intensità e altezza sonore appaiono diverse e decisamente eloquenti.
Quest’ampia gamma di versi è la parte costitutiva della comunicazione interspecifica, che contente a membri di specie diversa di scambiare messaggi tra loro.
Un interessante studio ha messo in luce che questa abilità dell’essere umano riguarda anche la comunicazione degli scimpanzé.
A sostenerlo sono le università di Amsterdam e York e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia.
Per dimostrare questa tesi, il team di ricerca ha condotto un esperimento. Dopo aver registrato 155 vocalizzazioni diverse, prodotte da un gruppo di 66 scimpanzé in contesti differenti, gli scienziati hanno chiesto ai partecipanti allo studio di classificarle sulla base dell’emozione espressa nel messaggio.
Il primo test non ha dato esiti soddisfacenti. Così, gli studiosi hanno deciso di semplificare la prova, chiedendo ai volontari di spuntare delle voci da una lista prestabilita. In questo caso, è andata molto meglio: l’accuratezza dell’interpretazione umana, infatti, si è rivelata sorprendente.
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I ricercatori hanno osservato che gli scienziati capiscono gli scimpanzé focalizzando la propria attenzione sugli stessi dettagli su cui si concentrano nella comunicazione interspecifica con cani e gatti.
I parametri uditivi utili ai fini della decodifica del messaggio, infatti, sono l’altezza, la rumorosità, la durata e la profondità del suono.
Stando agli esiti del test, ci sono alcune emozioni che i membri della nostra specie riescono ad individuare con maggior accuratezza. Si tratta della rabbia e della gioia, espresse da vocalizzazioni più facilmente interpretabili.
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Allo stesso tempo, esistono versi più complessi e specifici, non sempre facili da decodificare.
Tra questi ad esempio, c’è il pianto del neonato che viene separato dalla mamma. In generale, però, gli umani hanno mostrato delle abilità inaspettate nella comprensione dei loro lontani parenti.
Questa capacità, secondo gli scienziati, può gettare nuova luce sull’evoluzione della comunicazione nella nostra specie.
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