Gli errori comuni degli acquariofili metto a rischio la vita di poveri pesciolini. Impariamo a riconoscerli e ad evitarli.
Il più delle volte gli errori comuni degli acquariofili principianti vengono fatti a causa della mancanza di esperienza e di pazienza. Quando sei un acquariofilo alle prime armi, provare a mantenere correttamente il tuo acquario può essere davvero una sfida.
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Gli errori comuni degli acquariofili
Per gli acquariofili alle prime armi avere a che fare con un acquario che a prima vista può sembrare una semplice vasca piena d’acqua, ci sono davvero tante cose da verificare e controllare e questo significa che ci sono molti errori a cui si andranno in contro. In questo articolo tratteremo gli errori comuni degli acquariofili principianti.
Abbinamenti sbagliati
Chiunque si trovi davanti ad un acquario rimane affascinato dai vari e colorati pesci presenti in esso. Quei pesci se pur tanto diversi non sono messi lì a caso. I nuovi appassionati fra i primi errori che commettono quando iniziano questa esperienza, è proprio quello di mettere nello stesso acquario varie specie di pesci, senza valutare gli spazi, la compatibilità e altre condizioni.
Ed ecco che si torna a casa con le borse piene di bellissimi pesci colorati ed il portafoglio vuoto e dopo nemmeno un mese l’80% dei pesci non resisteranno e rimarranno solo quelli aggressivi e robusti che nel giro di poco tempo, molto probabilmente, diventeranno enormi.
Quando si procede all’acquisto di un acquario bisogna tenere presente di vari aspetti e non considerarlo una semplice vasca con dell’acqua. I pesci sono animali molto delicati e la sovrappopolazione è un fatto da tenere presente, insieme ad altri fattori come: la taglia, i valori dell’acqua, il comportamento sociale, l’alimentazione, la posizione che occupano in vasca (fondale, centrale, superficiale), la prospettiva di vita.
Ragion per cui prima di procedere all’acquisto di un acquario e i suoi abitanti abbiate cura di informarvi sulle condizioni da garantire ai pesci. Ricorda che alcuni pesci sono incompatibili a causa dell’aggressività, ma possono anche essere incompatibili a causa dell’ambiente in cui devono vivere.
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Misure sbagliate dell’acquario
La prima cosa da sottolineare, uno dei principali errori comuni degli acquariofili principianti, è pensare che un acquario più piccolo sia più facile da mantenere. Invece si tratta proprio del contrario, un acquario dalle dimensioni più piccole di 80/100 L quello che gli esperti consigliano, è più difficile da gestire in quanto i parametri dell’acqua cambiano più velocemente di uno grande.
Un acquario più grande, correttamente avviato e maturato, è in grado di “reggere” anche alcuni tipici errori dell’acquariofilo principiante, come ad esempio alimentare leggermente troppo i pesci o non cambiare l’acqua con regolarità. Purtroppo molti neofiti come prima esperienza si orientano su vaschette da 30 litri o ancora peggio sulle bocce. La dimensione dell’acquario riguarda anche sia la grandezza dei pesci che il numero di pesci.
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La scelta delle piante
Le piante aiutano ad ossigenare l’acqua ed inoltre aiutano a prevenire le alghe, perché si cibano degli stessi nutrienti. Gli esperti infatti sconsigliano l’inserimento in vasca di piante finte (molti materiali cinesi rilasciano in acqua sostanze tossiche), ciottoli di vetro, fondali colorati (i fondali di colori non naturali mandano in confusione i pesci, stressandoli), ecc. anche le piante vive però hanno le loro necessità tante quanto i pesci.
Ecco perché prima di comprarne, bisogna informarsi delle giuste condizioni e compatibilità fra loro e i pesci. Esistono piante rosse bellissime, ma per mantenerle tali bisogna fornire parecchia luce, Co2 e fertilizzante, perciò se siete dei neofiti dovete puntare su piante più semplici e di facile gestione, ma non meno belle: Anubias, Cryptocoryne, Bucephalandra, galleggianti varie, Najas, Riccia fluitans, Hydrocotyle, Nynphea, Sessiflora, ecc.
Proprio con le piante gli errori comuni degli acquariofili sono l’acquisto di: la Proserpinaca o la Ludwiga che sono rosse perché vengono bombardate di nutrienti e deperiranno in vasche poco attrezzate e anche l’acquisto di “palline di muschio” sono in verità Cladophore e sono delle alghe. Hanno quella forma perché in natura crescono nei fiumi dove rotolano sul fondale assumendo la forma tondeggiante e in acquari senza corrente si scomporranno in poco tempo.
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Le lumache
Le lumache acquatiche sono organismi indispensabili per la formazione di un ecosistema autonomo tanto quanto lo sono le piante, ma anche loro vanno abbinate al biotopo della vasca e agli altri organismi ospitati. Le lumache spesso vengono svalutate e non apprezzate dagli acquariofili, specialmente negli acquari d’acqua dolce. nel corso di ultimi anni ho scoperto che le lumache sono in realtà creature molto utili e decorative.
Il fatto che le lumache mangino alghe e carne in decomposizione può essere di notevole beneficio per chi mantiene un acquario. puliscono i vetri e le rocce molto scrupolosamente, e possono arrivare in tutti gli angoli in cui possono non arrivare i pesci mangia-alghe. Uno svantaggio comunque c’è, purtroppo, date loro buone condizioni di acqua dura e alcalina, e di assenza di predatori naturali, le lumache possono moltiplicarsi molto velocemente.
La pulizia dell’acqua
In acquariofilia bisogna avere molta pazienza e lasciare che la natura faccia il proprio lavoro. L’unica cosa che si può fare per accorciare i tempi (specialmente nelle vasche molto grandi) è quella di inserire piante che si nutrono di nitrati e sono per la maggior parte le galleggianti: Lemna, Pistia, Limnobium, Najas, Ceratophyllum, Salvinia, Ricciocarpos.
Per il resto bisogna avere tanta pazienza e lasciare che l’acqua sia pronta per poter immergere i pesci. Il processo di maturazione dell’acqua consiste nel lasciare che si formino e si stabilizzino le colonie batteriche all’interno del filtro, che il cloro evapori (sempre presente nell’acqua del rubinetto) e che una moltitudine di processi chimici, abbia luogo e termini.
Tutto questo dipende anche da fattori come la temperatura, la quantità di cloro presente nell’acqua e dal fatto se nel frattempo interveniamo o meno: si trovano in commercio molti prodotti che promettono di accelerare il processo.
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Il pesciolino rosso
Fra gli errori comuni degli acquariofili è l’inserimento di graziosissimi e piccoli pesci rossi, ma non vine considerato e detto che questi pesci non nascono per restare così piccoli. Il pesce rosso è il Carassius Auratus, un pesce della grande famiglia delle comuni carpe europee e di quelle asiatiche (Koi).
Il Carassius Auratus solitamente non cresce quanto una carpa, ma più o meno si avvicina a quelle misure, purtroppo però è forse il pesce più maltrattato di tutti. Spesso viene venduto quando è ancora piccolo e grazioso per essere inserito in vaschette minuscole o, ancora peggio, in bocce di vetro.
Questi pesci hanno necessità di vivere in laghetti e la loro durata di vita può anche arrivare ai 30 anni ma solo nelle loro condizioni ideali. Tenerli in bocce o in piccole vasche significa condannarli a pochi mesi o al massimo qualche anno.
Raffaella Lauretta