Prendersi un bel bagno di mezzanotte dopo una partita di calcetto sulla spiaggia e godersi il fresco notturno è forse una delle più belle sensazioni estive. La libertà, la spensieratezza e l’allegria di un momento che resterà impresso nei ricordi. Ma quella che doveva essere un’esperienza piacevole, per un giovane adolescente australiano di nome San Kanizav, si è presto trasformata in un incubo.
Siamo Brighton Beach, nei pressi di Melbourne dove il giovane San era stato per circa una mezz’ora con le gambe immerse nell’acqua dell’oceano. Uscendo sulla spiaggia, San si è visto le gambe all’altezza delle caviglie, in un bagno di sangue.
“L’acqua fredda mi aveva intorpidito le gambe. Sentivo un formicolio, o quello che pensavo fosse un formicolio, invece era qualcosa di più”, ha raccontato il giovane ai media. Nessun dolore, nessuna sensazione particolare. Eppure, il ragazzo aveva centinaia di punture e piccoli morsi sulla pelle, come documentano anche le fotografie del caso che sono state pubblicati dai giornali locali.
I medici lo hanno subito trattato, esprimendo dubbi sul tipo di creatura responsabile dell’attacco: “Qualcuno sosteneva che erano pidocchi di mare, ma veramente nessuno sapeva davvero cosa fossero”, ha aggiunto San.
Il padre dell’adolescente, Jarrod Kanizay dopo l’accaduto si è precipitato sul posto e ha cercato di raccogliere un campione di quelle creature che avevano aggredito il figlio. Kanizav ha poi messo quei piccoli esseri all’interno di un contenitore con della carne e ha filmato come quelle creature si sono subito messere a divorarla. “Potrebbero essere state loro ad attaccare mio figlio visto il modo in cui si sono avventate sulla carne”, ha commentato l’uomo.
Gli stessi esperti e biologi marini hanno espresso dubbi, cercando tuttavia di rassicurare i cittadini. Jeff Weir, del Dolphin Research Institute, ha parlato di anfipodi opportunisti che mangiano elementi in decomposizione: “Non vivono per mangiarci, ma possono fare un assaggio ogni tanto, come le zanzare o le sanguisughe”, afferma Weir.
Richard Reina, biologo marino dell’università di Monash, è invece del parere che si tratti di pidocchi di mare, così come trapelato in un primo momento. Reina ha spiegato che l’attacco ai bagnanti è un fenomeno piuttosto rato: “Quando succede, basta uscire dall’acqua e scrollarseli di dosso per non avere conseguenze. In questo caso Sam è rimasto in acqua fredda per molto tempo e non ha nemmeno sentito alcun fastidio”.
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