Epatomegalia nel furetto o fegato ingrossato, una condizione da non sottovalutare. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.
L’epatomegalia è sintomo di condizioni e malattie proprie del fegato o di altri apparati che possono pregiudicare la funzionalità epatica in modo diretto o indiretto.
Nell’articolo di oggi, andremo ad approfondire la patologia in un animale che è attualmente molto presente nelle famiglie italiane e di tutto il mondo.
L’epatomegalia nel furetto, generalmente colpisce i soggetti di mezza età o più anziani. Molto spesso i segni clinici possono non manifestarsi fino a quando le alterazioni epatiche non arrivano.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento di questa malattia che compromette l’efficienza del fegato del furetto.
Cause dell’epatomegalia nel furetto
La principale causa di epatomegalia nel furetto è il cancro, purtroppo però a non bastare non è l’unica, in quanto possono essere divere le ragioni.
Altre possibili origini includono:
- Alta pressione sanguigna;
- Anemia nel furetto;
- Anomalie metaboliche;
- Aritmia grave;
- Corpo estraneo;
- Danno acuto ai reni da tossine;
- Farmaci;
- Ostruzione;
- Epatite infettiva;
- Infiammazione del duodeno;
- Malattia cardiaca (p. es., insufficienza cardiaca congestizia del lato destro);
- Malattia cronica del tratto gastrointestinale;
- Malattia da filaria;
- Obesità (complicata dal rifiuto di mangiare);
- Ostruzione biliare.
Sintomi
I sintomi dell’epatomegalia nel furetto possono essere diversi a seconda della causa, ad esempio:
- allargamento simmetrico generalizzato del fegato causato da infezioni e/o infiammazioni. Si verifica quando il fegato è ingrossato o una massa è palpabile nella zona addominale, dietro la gabbia toracica. Talvolta il veterinario riesce a percepirla e anche a vederla ad occhio nudo;
- allargamento asimmetrico o focale (solo una parte del fegato può essere ingrandita) provocato da tumori, emorragie, cisti o rotazione del lobo del fegato.
Tuttavia come accennavamo, i sintomi possono mutare a seconda dell’origine della patologia e non sempre è semplice diagnosticare, tramite esame fisico, un ingrossamento del fegato se si tratta di furetti obesi.
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Diagnosi e trattamento dell’epatomegalia nel furetto
Per poter effettuare una diagnosi il veterinario interpellerà il proprietario per venire a conoscenza della storia clinica dell’animale, l’esordio e la natura dei sintomi e i possibili incidenti che potrebbero aver portato all’insorgere di questa condizione.
Dopodiché il medico procederà con diversi esami, quali:
- esame fisico (per valutare tutti i sistemi corporei);
- profilo ematico completo (inclusivo di profilo biochimico ed esame emocromocitometrico completo);
- esame delle urine;
- radiografie addominali (possono mostrare un fegato ingrossato con margini arrotondati oppure una dislocazione di stomaco e reni);
- radiografie toraciche (possono mostrare eventuali metastasi di un tumore alla cavità toracica e anche eventuali malattie che coinvolgono cuore e polmoni);
- ecografia addominale (può essere utilizzata per visualizzare ulteriori dettagli nella cavità addominale, rivelando cambiamenti nella dimensione e nella superficie del fegato nonché la presenza di patologie concomitanti);
- raccolta di un campione tissutale (può essere di aiuto nel determinare la causa, la gravità e lo stadio della malattia epatica).
Stabilita la diagnosi il veterinario potrà finalmente procedere con il trattamento della patologia a seconda della causa sottostante.
L’obiettivo della cura è trattare la causa, ottimizzare le condizioni per la rigenerazione del fegato, prevenire ulteriori complicazioni e invertire il danno causato dall’insufficienza epatica.
Perciò, in caso di tumore nel furetto, ascesso o cisti, il veterinario potrebbe anche intervenire chirurgicamente per rimuovere queste escrescenze.
Inoltre sempre per la ripresa dell’animale potrà prescrivere liquidi per via endovenosa per normalizzare i livelli di liquidi del furetto, multivitaminici per mantenere i livelli sani di vitamine, limitare l’assunzione di sodio, poiché potrebbe causare l’accumulo di liquidi nella cavità addominale.
Infine, sarà necessario tenere l’animale a riposo in gabbia e in caso di mancanza di appetito somministrargli l’alimentazione con l’aiuto di una siringa.
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Raffaella Lauretta