Endoparassiti nel coniglio: quali sono e come intervenire

Endoparassiti nel coniglio: quali sono e come intervenire

Endoparassiti nel coniglio: quali danni possono causare? Come ci si accorge della loro presenza? Come intervenire e prevenirli? Scopriamolo.

endoparassiti nel coniglio
Endoparassiti nel coniglio.(Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Come tutti gli animali domestici e selvatici, anche i conigli hanno i loro nemici che non sono solo i predatori ma anche altri essere che prendono il nome di parassiti.

È importante, perciò, quando si adotta un coniglio come animale domestico, essere a conoscenza delle varie problematiche di salute, tra queste la presenza di endoparassiti nel coniglio.

Gli endoparassiti anche conosciuti come parassiti interni, sono organismi che vivono a spese del coniglio, causandogli problemi più o meno importanti che andremo a vedere.

Cause degli endoparassiti nel coniglio

Come accennavamo gli endoparassiti vivono all’interno del corpo dell’animale, ma quali sono le cause della loro esistenza dentro di esso?

coniglio che si gratta
Coniglio che si gratta. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Le cause della presenza di questi parassiti sono dovute all’ingestione per via oro-fecale, ovvero per ingestione di materiale fecale, mediante alimenti contaminati da materiale fecale oppure durante la fase di auto pulizia.

Una volta ingerito questo materiale contaminato, esso è in grado di infettare un altro soggetto o addirittura re-infettare lo stesso coniglio che l’ha emessa con le feci.

Quali sono i principali endoparassiti nel coniglio?

I principali endoparassiti che possono introdursi nel corpo del vostro animaletto domestico sono:

  • Coccidi: i parassiti interni più comuni nel coniglio;
  • Protozoi: organismi microscopici molto frequenti in questo animale;
  • Altri protozoi: come la giardia, Toxoplasma gondii;
  • Nematodi (vermi tondi): primo fra tutti in quanto a frequenza, Passalurus ambiguus;
  • Cittotaenia ctenoides: la cui infestazione si verifica a seguito di ingestione accidentale di invertebrati (ad esempio acari) ma si verifica molto raramente come l’infestazione di tenie dei cani.

Sintomi

La condizione di endoparassiti nel coniglio, presenta diversi segnali di malessere, svariati sintomi specifici come:

  • abbattimento;
  • ritardo nell’accrescimento;
  • inappetenza nel coniglio;
  • disturbi al sistema gastro intestinale;
  • perdita di peso.

Solo nelle infestazioni più gravi può sopraggiungere la morte per disidratazione e per infezioni batteriche secondarie.

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Diagnosi e trattamento degli endoparassiti nel coniglio

Evitate le diagnosi fai da te, potreste solo peggiorare la situazione. È bene infatti, non sottovalutare mai la condizione dell’animale.

L’esame delle feci è uno dei passaggi fondamentali per individuare la presenza di questi parassiti nel coniglio.

Stabilita la presenza di endoparassiti nell’animale, occorre procedere quanto prima con la terapia.

Si possono utilizzare diversi tipi di farmaci antiparassitari specifici.

Occorre fare attenzione agli escrementi del coniglio, in quanto durante il trattamento e nei giorni successivi è opportuno eliminarli velocemente, in modo da evitare la reingestione accidentale dei parassiti.

Inoltre, se il coniglio ha la diarrea, occorre intervenire anche con una terapia di sostegno con: reidratazione, farmaci per la motilità intestinale, analgesici, pulizia, calore e alimentazione assistita.

Tutto ciò, è bene farlo per tutto il tempo del trattamento e solo al termine della terapia sarà opportuno eseguire un ulteriore esame delle feci per confermare l’avvenuta eliminazione dei parassiti.

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Prevenzione

Per la prevenzione, la strategia di profilassi più importante è l’igiene dell’ambiente.

Come infatti, occorre rimuovere quanto prima le feci lasciate in giro e pulire giornalmente la cassetta dei bisogni del coniglio.

Il modo più giusto è lavarla e disinfettarla in maniera costante e attenta con una cadenza settimanale.

Un’altra fase della prevenzione deve riguardare l’acquisto o l’adozione di un nuovo coniglio.

Gli esperti, infatti, consigliano di farlo visitare prima di introdurlo a contatto con altri soggetti, onde evitare la trasmissione di qualche patologia.

In seguito saranno sufficienti controlli regolari ma a cadenza semestrale e, ovviamente, ogni qual volta si noteranno segnali di malessere nell’animale.

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