Encefalite del coniglio, una patologia che viene trasmessa anche al roditore domestico. Vediamo di capirne le cause, i sintomi tipici e la cura prevista per lui.
Non è facile accorgersi della presenza di una malattia nel proprio coniglio. Alcune volte, infatti, può nascondersi un disturbo e non si manifestano sintomi nell’animale domestico. Per alcune malattie, il peloso può restare asintomatico e iniziare a stare male all’improvviso, dopo molto tempo. É bene conoscere le patologie parassitarie che possono colpirlo. Parliamo della encefalite del coniglio e di come affrontarla per aiutarlo.
É una malattia che può essere trasmessa al coniglio ma anche ad altri animali e, addirittura, all’uomo. Si tratta di una patologia parassitaria. Vediamo di capire quali possono essere le cause scatenanti e i tipici sintomi che si manifestano nel roditore.
Prendersi cura del proprio coniglio domestico significa avere tante responsabilità quotidiane ma anche esse hanno un limite. Il piccolo roditore può essere soggetto, purtroppo, a molte malattie tipiche e anche essere infettato da patologie più complesse.
Una malattia da cui può il coniglio può essere infettato è l’encefalite. Conosciuta anche come encefalitozoonosi, questa riguarda un parassita che, infestando il piccolo animale, può portare a conseguenze molto gravi.
Anche altri animali domestici possono esserne colpiti, come cani, gatti, criceti, topi, uccelli e anche l’essere umano, soprattutto se sofferente di immunodeficienza. Il parassita entra nell’organismo e causa reazioni infiammatorie.
L’encefalite del coniglio si manifesta colpendo molti organi dell’animale, compresi il cuore, il cervello, i reni e anche il fegato. La trasmissione di questo parassita avviene, di solito, per via orale, mangiando cibo contaminato dalle urine infette.
La malattia può essere trasmessa solo nell’arco di tempo di 16 settimane. Trascorso questo tempo, le spore verranno evacuate attraverso le urine del roditore.
I sintomi e i segnali di encefalite nel roditore sono vari e, alcuni di loro, sono molto gravi. Si verificano, infatti, problemi a livello del suo sistema nervoso centrale, delle vere lesioni che comportano in lui difficoltà di movimento e non solo.
Il piccolo peloso può avere difficoltà a restare in piedi e a mantenere l’equilibrio della testa; si presentano anche movimenti anomali del suo occhio, oltre che sordità e paralisi parziale e convulsioni.
Altri sintomi della malattia, come la poliuria o la polidpsia, si manifestano in conseguenza di infezioni renali o altre patologie correlate, quali otiti, tumori, pasteurellosi e anche la toxoplasmosi.
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In seguito al contagio di encefalite nel coniglio e alla certezza di aver riscontrato uno o più sintomi e comportamenti tipici della malattia nell’animale, è fondamentale recarsi dal veterinario di fiducia per effettuare tutti gli esami necessari e discutere della sua terapia. Leggiamo meglio qui di seguito.
Dopo quattro settimana dal contagio del proprio coniglio, nel suo sangue saranno presenti degli anticorpi; se questi non fossero rilevabili nel sangue allora si potrà escludere l’infezione. Mentre la presenza del parassita nelle urine ne è segnale chiaro.
Oggi, una diagnosi completa dell’encefalite nel roditore non è attuabile. Sono previsti, ovviamente, alcuni esami di laboratorio: gli esami del sangue, esame istologico sui tessuti cerebrali o renali.
Bisogna sapere che se si tiene il coniglio al sicuro nella propria casa, evitando di metterlo in contatto con altri roditori, lo si può salvare dal rischio di contrarre la malattia.
Le condizioni di salute del coniglio dipendono dai danni provocati dal parassita al suo organismo. L’encefalite potrebbe regredire spontaneamente, ma si tratta di casi davvero rari nell’animale.
Per curare il roditore, il suo medico prescriverà dei farmaci specifici. In modo da aiutarlo e gestire le sue difficoltà motorie, sarà necessario imbottire la sua gabbietta per poterlo lasciare libero di muoversi.
Le probabilità di guarigione sono buone se il peloso continua a nutrirsi bene e a mantenersi attivo, per non ostacolare in alcun modo il suo recupero fisico e psicologico.
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Ilaria G
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