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Eliminare i vermi nell’acquario: come trattarli e prevenirli

Eliminare i vermi nell’acquario: i metodi per rimuovere questi ospiti indesiderati dalla vasca. Vediamo come riconoscerli per distruggerli.

(Foto AdobeStock)

Per poter conoscere il modo più adeguato per eliminare i vermi nell’acquario, occorre innanzitutto imparare ad individuare quali sono i vermi che possono essere presenti nella vasca.

Riuscire a riconoscerli è fondamentale per la salute dei pesci, ma non tutti sono in grado, in quanto non sempre parliamo di esperti acquariofili.

Tante volte, invece, i vermi sono un evento normale, naturale e inevitabile, dipende dal sistema e della configurazione dell’acquario.

Nell’articolo di oggi, ci occuperemo, però, di come eliminare i vermi nell’acquario, laddove la loro presenza non è “normale” e quindi non gradita.

Cosa sono i vermi dell’acquario

Anche se non tutti i vermi presenti nell’acquario sono cattivi, quelli di cui tratteremo oggi lo sono e come. Scopriamo cosa sono e quali sono i vermi da eliminare.

(Foto AdobeStock)

I vermi che si possono trovare negli acquari si distinguono in: parassiti o commensali e interni o esterni.

I vermi parassiti agiscono solo nel loro migliore interesse e a scapito delle risorse dei loro ospiti.

Mentre i vermi commensali o avvantaggiano i loro ospiti o non hanno alcun effetto sul loro ospite o ambiente.

Attenzione, però a non confonderli, dato il loro aspetto, molto spesso, i meno esperti scambiano quel lungo filo lattiginoso che proviene dall’ano del pesce, per un verme.

Quel filo, non è altro che una normale secrezione gastrointestinale, del tutto innocua.

Come eliminare i vermi nell’acquario e quali sono i principali tipi

Esistono molti tipi di vermi che possono vivere nella vasca dei pesci e creare oltre che dubbi anche problematiche di salute ai pesci.

(Foto AdobeStock)

Principalmente possiamo distinguere due tipologie di vermi: quelli piatti molto semplici e i vermi spinosi.

Di seguito troverete le indicazioni per quelli che sono più comuni e frequenti vermi negli acquari, ovvero:

  • trematodi monogenei e digenei: sono indicati anche come “flukes”. Si tratta di piccoli vermi che possono causare irritazioni estreme alla pelle, alle branchie e agli occhi nei pesci. Diventano estremamente pericolosi, solo quando un individuo o un sistema è stressato. Solo allora, essi si moltiplicano rapidamente e si diffondono in tutto il tuo acquario o laghetto. Questi parassiti, pur essendo facili da trattare, non possono essere del tutto eliminati;
  • nematodi: contengono una varietà di vermi parassiti, commensali e zoonotici che possono potenzialmente colpire tutti gli animali acquatici. Questo contiene i generi Ancylostoma, Uncinaria, Bunostomum e Toxocara. Questi vermi causano l’ anchilostomi una malattia caratterizzata dalla migrazione di stadi larvali di nematodi, all’interno di tutti i tessuti del corpo, può causare malattie significative nell’uomo e in altri animali.
  • vermi dell’ancora: sono del genere Lernea e sono dei veri e propri crostacei. I vermi dell’ancora sono molto irritanti per i pesci e possono causare infezioni secondarie. Provocano grandi ulcere in molte specie di pesci, penetrando in profondità del muscolo del pesce. Nonostante la loro aggressività, sono facilmente diagnosticabili e possono essere trattati semplicemente;
  • vermi delle setole: appartengono al gruppo degli anellidi lo stesso dei lombrichi, vermi policheti e sanguisughe. I più comuni sono: i quali agiscono allargando le loro setole per difendersi, poi entrano nella pelle umana e iniettano una potente neurotossina, che genera irritazione e bruciore nell’area colpita. Allo stesso modo agiscono anche i vermi del fuoco, imparentati con i vermi delle setole. C’è di buono però, che attaccano solo l’uomo senza danneggiare i pesci in alcun modo. Per potersi sbarazzare di loro, basta stare attenti alla quantità di cibo somministrato ai pesci. È importante, non sovralimentare, in quanto il cibo rimasto dai pesci è per questi vermi motivo di sopravvivenza;
  • sanguisughe: anche loro appartengono al gruppo degli anellidi, si trovano sia nei sistemi d’acqua dolce che marini. Questi vermi si attaccano al lato di un pesce o all’interno della bocca, dove secernono un anticoagulante (fluidificante del sangue) che può influire in modo significativo sulla salute dei pesci;
  • tenie: questi vermi sono i più difficili da diagnosticare nei pesci, sono molto complicati da individuare nelle feci. I sintomi che si possono manifestare sono la mancata crescita o l’aumento di peso, ma la diagnosi può essere effettuata solo con un esame microscopico fecale fresco. Il trattamento più efficace è solo tramite un farmaco a base alimentare prescritto dal veterinario acquatico.

Questi appena elencati sono i principali vermi che si possono insediare negli acquari dei pesci, vasche e laghetti.

Ora che sapete quali sono e come è il caso di trattarli per liberarsene, è opportuno sapere anche come prevenirli.

Prevenzione

Purtroppo non si può avere e né dare la certezza della non presenza di vermi nell’acquario, nonostante tutti gli accorgimenti e la prevenzione opportuna, ma è sempre bene fare il possibile per scongiurare la loro invasione.

In che modo è possibile fare prevenzione? È semplice bastano poche ma buone attenzioni, ovvero:

  • mettere in quarantena correttamente tutti i pesci nuovi, malati o feriti. Lasciare i pesci nuovi 4-6 settimane in un sistema completamente separato, vi permetterà di osservare eventuali patologie esistenti;
  • qualità dell’acqua adeguata;
  • ambiente appropriato;
  • buona alimentazione dei pesci.

Come avete potuto leggere, bastano poche misure di sicurezza per garantire una buona salute dei vostri pesci dell’acquario.

 

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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Raffaella Lauretta

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