Divieti animali, tiene 23 furetti e 5 gatti in casa: condannata dal Tar

Divieti animali, tiene 23 furetti e 5 gatti in casa: condannata dal Tar

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Divieti animali, troppi 23 furetti e 5 gatti in casa: interviene il Tar

Divieti animali: il caso di 23 furetti tenuti in casa assieme a 5 animali finisce davanti al Tar della Lombardia.

Arriva dalla Lombardia una storia particolare in merito di divieti animali. Nel comune di Roncello, in provincia di Monza-Brianza, è stata accertata in una abitazione la presenza di diversi animali, ben 28. E curiosamente 23 di essi erano furetti, i restanti invece erano gatti. Ma un regolamento regionale dispone che c’è da osservare un limite massimo di 10 “cani o gatti che è possibile tenete all’interno di spazi abitativi”. La cosa si estende anche ad altri animali di affezione, quali i furetti sono considerati. Ed a seguito di una ispezione condotta dal personale della locale Asl nella casa, il sindaco di Roncello ha disposto alla proprietaria di tutti quegli esserini di ridurre il loro numero. Ma la donna non ci sta e ha fatto sapere di voler contrastare questa decisione, nonostante la stessa sia legittimata dalla legge.

La proprietaria degli animaletti ha scelto così di inoltrare ricorso al Tar della Lombardia, facendo riferimento, a difesa della propria situazione, alla violazione di un articolo contenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali. Si tratta di un corpus di aspetti stabilito dall’Unesco 40 anni fa, nel 1978. In più, trattandosi di animali prettamente domestici e che restano sempre all’interno della casa, gli animali in questione non rappresentano una possibile causa di nocumento a terzi, “né per l’incolumità pubblica né per la sicurezza urbana”. Nel suo ricorso in tema di divieti animali poi, la donna specifica che la norma si applica solo a cani e gatti in maniera chiara e non menziona i furetti.

Divieti animali, il Tar dà ragione al Comune: “Troppi 28 animali in casa”

I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale però non l’hanno pensata così, e hanno dato ragione al Comune. Infatti citare i soli cani e gatti rappresenta un qualcosa a titolo di esempio. Ma come detto vengono prese in considerazione anche altre specie che è possibile inglobare nella categoria ‘animali di affezione’, come gli stessi furetti. In più, tra le altre motivazioni che hanno visto la proprietaria degli animali vedere respinto il proprio ricorso c’è anche quella che segue. E cioè che un così elevato numero di animali tenuti in casa renderebbe complicato garantire la perfetta gestione di tutti e le necessarie condizioni di benessere. Oltre alla gestione adeguata del necessario numero di gabbie ai quali i furetti sono destinati. Episodi del genere sono più frequenti di quanto si pensi. Un altro caso si è avuto a Ferrara, con quasi cento animali coinvolti.

A.P.

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