Questo curioso cetaceo non sempre si presenta nella colorazione rosa per cui è famoso. Ma è sempre stato oggetto di miti e leggende fra le popolazioni locali amazzoniche, sarà proprio per la sua tinta rosea?
Inia geoffrensis, nome che proviene dal naturalista francese Geoffrey St. Hilaireun che primo portò l’animale a Parigi per essere attentamente studiato, è un cetaceo che viene ospitato nella acque dolci del Sud America. Scopriamo di più sul conto di questa affascinante creatura.
Se a volte se ne messa in dubbio l’esistenza, l’Inia geoffrensis non è un mammifero come il delfino alla quale sembra tanto assomigliare, ma bensì un cetaceo.
É riconoscibile dal suo becco tubolare ricoperto da corti peli rigidi, sormontato a sua volta da una buffa fronte a bauletto. Al posto della pinna dorsale si trova una vistosa gobba.
Al contrario degli altri cetacei possiede un gran numero di denti, 24 o 25 per mascella, piuttosto acuti. Il suo copro è caratterizzato da una mobilità estrema dato che le sue vertebre cervicali sono fuse fra loro. Questo gli permette di poter girare la testa di 90° verso il basso e verso i due lati.
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Specifichiamo subito, non tutti gli esemplari prendono la sfumatura del rosa e del rossastro.
Il colore che possono assumere può dipendere da diversi fattori come l’età, la limpidezza e la temperatura dell’acqua e di conseguenza dalla loro posizione geografica.
Gli esemplari più giovani generalmente sono caratterizzati da colori bluastri mentre gli adulti hanno un color biancastro di base che può contare più macchie rossastre che con il tempo possono dilatarsi.
Curiosamente sono più i maschi ad essere interessati dal color rosa acceso. Ma questo curioso animale non è il solo a tingersi di questa squillante tinta, pare esista anche una specie di cavalletta rosa.
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Dagli indigeni locali è conosciuto con il nome di boto vermelho a causa della rara colorazione che a volte può assumere la sua pelle.
Avvistarlo non è semplice e forse proprio per questo la sua presenza discreta ha dato vita ad un sacco di miti e leggende che vengono tramandate da tribù in tribù.
Alcune popolazioni amazzoniche attribuiscono al così detto delfino rosa dubbie proprietà metamorfiche.
Pare che durante la notte questo cetaceo prenda le forme di un elegantissimo uomo vestito di bianco dal potere seduttivo irresistibile.
Le donne sedotte e subito ingravidate dal presunto uomo si trovavano così il letto vuoto. La mattina dopo l’animale torna infatti a riprendere le sue sembianze e abitare fiumi, laghi e torrenti. Altri cetacei sono protagonisti di fantasiose storie.
Un altro mito mette in guardia gli uomini dal suo sguardo frontale.
Una sola occhiata con questo cetaceo trasformerebbe la vita di ogni uomo in un unico e solo incubo ricorrente dalla quale non è più possibile svegliarsi.
In più sarebbe pericoloso nuotare liberamente nei corsi d’acqua perché in genere l’animale suole rapire gli esseri umani per poi trasportarli in un mondo parallelo chiamato Encante.
C.F
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