Curiosità sui pesci rossi: le notizie più simpatiche e insolite

Curiosità sui pesci rossi: le notizie più simpatiche e insolite

I pesci rossi domestici derivano da una mutazione genetica della carpa asiatica: questa e altre curiosità sui pesci rossi, troverete in questo articolo.

pesci
Curiosità sui pesci rossi (Foto Pixabay)

Il pesce rosso, animale molto amato dai bambini, anche se potrebbe sembrare fin troppo tranquillo, annoiato, non fa altro che osservarci dalla sua bolla piena di acqua e vetro. Il suo non poter esternare emozioni fisiche, come quelle di un gatto o di un cane, lo rendono un essere poco domestico.

Il pesce rosso non tutti sanno che in realtà, nasce da un incidente genetico della carpa selvatica dell’Asia. Un tempo molto apprezzato sulle tavole della Cina antica, per uno scherzo del destino e del DNA l’animale ha fatto la sua comparsa, con il suo incredibile colore brillante rosso, un arancione quasi dorato.

Curiosità sui pesci rossi

pesce rosso
Le molteplici curiosità sui pesci rossi a partire dalle origini.(Foto Pixabay)
  • In Italia l’importazione di questi pesci la storia ci dice che risalirebbe al XVII secolo e quasi nello stesso periodo introdotto in acque libere in molte delle quali è oggi presente, rinselvatichito, con una colorazione che lo avvicina a quella del carassio comune (Carassius carassius).
  • I primi allevamenti in Italia in cattività furono costruiti a Bologna, utilizzando i maceratoi della canapa o le risaie e ancora oggi in quell’area geografica sono presenti i maggiori impianti per la sua riproduzione.
  • La nazione che vanta questo primato è l’Olanda nel 1728, ben prima di qualsiasi altro pesce allevato dall’uomo a fini ornamentali.
  • Impossibile confermare con veridicità assoluta quando il pesce rosso sia giunto in Europa. Si vocifera che la prima importazione sia avvenuta in Portogallo intorno al 1600.
  • La riproduzione del pesce rosso, anche se poco praticata, può avvenire facilmente anche in acquario.
  • Per la riproduzione è sufficiente anche una vasca dai 50 litri in su con acqua fresca e neutra e con temperatura intorno ai 22 °C. Sarà gradita la presenza di una zona ricca di piante, meglio se a foglie fini (es: Eleocharis, Riccia, Utricularia…).
  • Le uova vengono deposte sulle piante e schiudono in circa una settimana. Gli avannotti alla nascita sono lunghi 3/4 mm e sono di colore bruno.
  • I carassi dorati (una delle varietà di pesce rosso) assumono la loro vivace colorazione soltanto intorno agli otto mesi di vita, mentre prima hanno una livrea uniformemente brunastra.
  • Esistono più di 100 varietà di pesce rosso che differiscono notevolmente per colorazione e caratteristiche fisiche.
  • Esistono anche varietà eteromorfe (quelle in cui varia anche la forma del corpo: fantail, ninfa, occhi a bolla, ecc.)
  • Gli esemplari che vivono in natura, possono raggiungere misure del tipo 6 cm di lunghezza e peso di 900 gr.
  • Un pesce rosso può crescere fino a pesare 3 kg e misurare 45 cm di lunghezza, ma di solito è molto più piccolo.
  • L’alta presenza di questi animali con il tempo ne ha permesso la custodia in stagni e specchi d’acqua casalinghi, in concomitanza con tartarughe e altre tipologie di pesci. Gli esperti hanno iniziato a incrociare le varietà tra di loro, riducendone il formato e creando delle razze tutte diverse.
  • il pesce rosso è oggi presente, in acque libere o in vasche e fontane di giardini pubblici e privati, in ogni regione italiana.
  • Ha una capacità visiva simile alla nostra, impreziosita dalla possibilità di percepire i raggi ultravioletti.
  • Altra caratteristica spesso ignorata dai padroni di questo animale è la territorialità; questo pesce è infatti molto geloso dei propri spazi, e per vivere al meglio deve avere a disposizione per sé almeno 15/20 litri di acqua e fare in modo che il pesce rosso non si ammali.
  • Che soffrano di perdita di memoria a breve termine, termine che si aggirava dai 3 ai 10 secondi è risultato essere un luogo comune, hanno scoperto che in realtà la memoria dei pesci rossi può estendersi anche fino a cinque.
  • La massima durata di vita in uno stagno è 25 anni, in acquario 10 anni e in natura senza dubbio più breve.

Raffaella Lauretta

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