I cuccioli di foca sanno cambiare tono di voce: lo svela uno studio

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By Laura Bellucci

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Incredibile ma vero: secondo la scienza, i cuccioli di foca possono cambiare il tono di voce a seconda di ciò che vogliono comunicare.

Foca
Foca (Pixabay)

Sappiamo bene come la comunicazione umana sia influenzata non solo dal contenuto dei nostri enunciati, ma anche da una serie di fattori paraverbali, relativi a tono, timbro, volume e velocità. Chi avrebbe mai sospettato che anche per gli animali vale lo stesso? Una ricerca ha svelato che anche i cuccioli di voca sono in grado di cambiare tono di voce: ecco come fanno.

I cuccioli di foca sanno cambiare tono di voce: ecco come fanno

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Philosophical Transactions of the Royal Society, non sono solo gli esseri umani a saper regolare il tono della voce.

foche abbraccio
(Foto Pixabay)

A riuscirci, infatti, sono anche i cuccioli di foca. L’obiettivo, naturalmente, è comunicare più efficacemente.

I piccoli, in particolare, aumentano il volume dei versi riprodotti in situazioni di particolare caos, per assicurarsi che i loro genitori possano sentirli.

Insomma, un comportamento non così diverso rispetto a quello di un bambino che alza la voce, piange o grida in pubblico, non trovate?!

Per verificare questa capacità delle foche, gli studiosi hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 8 cuccioli con un’età compresa tra 1 e 3 settimane.

Gli esemplari si trovavano nel centro di recupero olandese Dutch Sealcentre Pieterburen, in cui hanno trascorso alcuni mesi prima di essere reintrodotti in natura.

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Cos’è l’effetto Lombard?

I ricercatori hanno riprodotto dei suoni ambientali registrati presso il mare di Wadden, come il rumore del vento e delle onde.

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(Foto AdobeStock)

In particolare, le registrazioni sono state riprodotte a volume crescente, così da osservare il comportamento degli animali a seconda dello specifico caso.

Il risultato del test ha svelato esiti sorprendenti: i cuccioli hanno modulato il volume e il timbro della loro voce, a seconda dei rumori ambientali riprodotti.

Quando la registrazione riprodotta aveva un volume superiore a quello dei loro richiami, per sovrastare il suono hanno messo in pratica una strategia nota come “effetto Lombard”: hanno alzato il volume dei versi emessi.

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Quando, invece, il rumore ambientale riprodotto aveva un’altezza superiore rispetto ai richiami dei cuccioli di foca, i piccoli hanno abbassato l’altezza dei loro versi, cosicché la gravità dei suoni riprodotti fosse più chiaramente percepibile rispetto alle onde del mare e alle raffiche di vento.

Se la prima strategia risulta comune a molte specie animali, la seconda è decisamente sorprendente, poiché è tipica di pochissimi mammiferi, oltre all’essere umano.

L’esperimento, quindi, rivela come le foche siano in grado di modulare numerosi valori vocali sin dalle prime settimane di vita, così da far fronte alle quotidiane difficoltà comunicative della vita marina.

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